108 ― N. Reggiani, Dalla magia alla filologiaquanto manualistica <strong>di</strong> vita 53 e <strong>di</strong> lavoro 54 (Fig. 39).Una volta istituzionalizzati questi àmbiti, ad una classe <strong>di</strong>rigente <strong>di</strong> formazioneme<strong>di</strong>a e tecnico-professionale la scelta <strong>di</strong> conservare l’originaria forma a co<strong>di</strong>ce,deve essere apparsa naturale e spontanea, se non ideologicamente significativa,come segnale <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco e <strong>di</strong> novità rispetto all’epoca precedente 55 (Fig. 40).Il co<strong>di</strong>ce pergamenaceo sarebbe così <strong>di</strong>venuto anche il veicolo istituzionale per laconservazione della letteratura classica precedente 56 , mentre il co<strong>di</strong>ce papiraceo,che forse ne era stato un adattamento egiziano, rimase legato alle scritture “temporanee”,per libri “d’uso” e <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ocre livello qualitativo.3. Le biblioteche antiche, dalla magia alla filologiaSebbene fondata su antitesi <strong>di</strong>fferenti (dapprima tavolette cerate/rotoli papiracei,quin<strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci/rotoli, infine co<strong>di</strong>ci papiracei/pergamenacei), appare dunquecostante, per tutta l’Antichità, la percezione <strong>di</strong> una sostanziale <strong>di</strong>vergenza frascritture conservative e scritture temporanee. Il <strong>di</strong>scrimine, naturalmente, sta nell’esigenza<strong>di</strong> conservare o meno un dato testo, sicché il ruolo giocato da bibliotechee archivi, pubblici o privati, risulta indubbiamente <strong>di</strong> primo piano. Già il manualedel Blanck offre, rispetto alle cursorie menzioni dell’Irigoin, un’ampia sezionede<strong>di</strong>cata allo sviluppo ed alle principali caratteristiche delle bibliotechegreco-romane 57 , dalle prime semi-leggendarie costituite dai tiranni arcaici, Pisistrato<strong>di</strong> Atene e Policrate <strong>di</strong> Samo, alla più famosa e travagliata raccolta libraria53 L’immagine del Vangelo (e della reinterpretazione cristiana della Bibbia) come manuale per la vita eper la liturgia è <strong>di</strong> VAL HAELST 1989, 34.54 Per i “manuali” giuri<strong>di</strong>ci si veda PSI XI 1182 (IV sec.d.C.), con parte <strong>di</strong> due fogli <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce pergamenaceodelle Institutiones del giurista Gaio, con testo in latino e glosse interlineari e marginali in greco.55 Già Costantino, quando nel 332 aveva voluto dotare dei testi sacri le nuove chiese <strong>di</strong> Costantinopoli,aveva commissionato allo scriptorium <strong>di</strong> Eusebio <strong>di</strong> Cesarea cinquanta co<strong>di</strong>ci pergamenacei dellaBibbia, <strong>di</strong> cui sarebbe un esemplare giunto fino a noi almeno il Codex Sinaiticus (CAVALLO 2002, 109 e114-5). Per San Girolamo membrana era già sinonimo <strong>di</strong> Sacra Scrittura (In Gal. I 3, 8 s. = 26, 353AMigne; cfr. CAVALLO 2002, 109).56 Significativo a questo proposito che il co<strong>di</strong>ce fosse una tipologia così adatta alla “canonizzazione” <strong>di</strong>corpora o sillogi letterarie, dai Vangeli cristiani alle opere <strong>degli</strong> autori classici: cfr. per esempioCAVALLO 1998, 10-1).57 BLANCK 2008, 181-303, ovvero quasi la metà del testo.
Papyrotheke 1 (2010) ― 109privata, quella <strong>di</strong> Aristotele, per giungere naturalmente all’istituzione più celebredell’Antichità, la Biblioteca del Museo <strong>di</strong> Alessandria, analizzata in dettaglio assiemealla sua principale “rivale”, quella <strong>di</strong> Pergamo. Dopo una panoramica suiginnasi, l’Autore passa a descrivere, in tre capitoli <strong>di</strong>stinti, le biblioteche privatee pubbliche a Roma (in primis, quella <strong>di</strong> Calpurnio Pisone ad Ercolano e quellepubbliche <strong>di</strong> età imperiale) e in tutto il territorio imperiale. Seguono approfon<strong>di</strong>mentisulla loro architettura, arredamento, funzionamento e amministrazione.Ma è il <strong>volume</strong> miscellaneo curato dalla Andrisano ad affrontare criticamenteil concetto <strong>di</strong> biblioteca, mostrando come esso sia potuto variare, nel corso deltempo, dalla biblioteca orale delle epiche omeriche alla sistemazione filologicaellenistica 58 , passando attraverso la conservazione archivistico-templare 59 e le bibliotecheprivate <strong>degli</strong> autori classici greci e romani, spesso ricostruibili, almenoparzialmente, attraverso suggestioni e citazioni rintracciabili nelle loro opere 60per giungere anche in questo caso – come già nei saggi d’Irigoin – all’Umanesimo,alle “biblioteche” dei volgarizzatori 61 .Per il taglio che abbiamo deciso <strong>di</strong> dare alla nostra indagine, risultano particolarmenteilluminanti i primi due contributi, <strong>di</strong> Federico Condello e Lorenzo Perilli,che in un certo senso si <strong>di</strong>stinguono dal resto della raccolta – incentrata sull’identificazioneed il recupero delle “biblioteche”, a volte solo “virtuali”, dell’autore,“nel senso ampio <strong>di</strong> complesso <strong>di</strong> libri cui egli poteva accedere” 62 – nel tentativo<strong>di</strong> tracciare un quadro più generale sulla circolazione della conoscenza nelmondo antico, prima che essa venga co<strong>di</strong>ficata nella forma del libro.Condello infatti, nel ricostruire la “biblioteca orale” <strong>degli</strong> Omeri<strong>di</strong>, affronta laspinosa questione della pseudoepigrafia – la fittizia attribuzione <strong>di</strong> opere (o pericopi)ad Omero – <strong>di</strong>mostrando che per l’età arcaica essa era concepita come un58 CONDELLO 2007.59 PERILLI 2007.60 PAVINI 2007 (suggestioni librarie virtuali o reali nell’opera <strong>di</strong> Aristofane); FUNAIOLI 2007 (Fania e Timocreontecome fonti della Vita <strong>di</strong> Temistocle <strong>di</strong> Plutarco); ANDRISANO 2007 (il poeta giambico Alceo nellabiblioteca <strong>di</strong> Luciano <strong>di</strong> Samosata); FIORENTINI 2007 (lirici greci nella biblioteca <strong>di</strong> Virgilio);QUERZOLI 2007 (libri dei giuristi nelle Notti attiche <strong>di</strong> Gellio).61 LONGONI 2007.62 QUERZOLI 2007, 146.
- Page 1:
Rivista Online di Papirologia dell
- Page 7:
SAGGI
- Page 10 and 11:
4 ― M. Botti, Dai papiri al weba
- Page 12 and 13:
6 ― M. Botti, Dai papiri al webra
- Page 14 and 15:
8 ― M. Botti, Dai papiri al webat
- Page 16 and 17:
10 ― M. Botti, Dai papiri al webN
- Page 18 and 19:
12 ― M. Botti, Dai papiri al web6
- Page 20 and 21:
14 ― M. Botti, Dai papiri al webL
- Page 22 and 23:
16 ― M. Botti, Dai papiri al webG
- Page 24 and 25:
18 ― M. Botti, Dai papiri al webW
- Page 26 and 27:
20 ― M. Botti, Dai papiri al webF
- Page 28 and 29:
22 ― M. Botti, Dai papiri al webF
- Page 30 and 31:
24 ― M. Botti, Dai papiri al webF
- Page 32 and 33:
26 ― M. Botti, Dai papiri al webF
- Page 34 and 35:
28 ― M. Botti, Dai papiri al webF
- Page 37 and 38:
Papyrotheke 1 (2010) ― 31Lavori p
- Page 39 and 40:
Papyrotheke 1 (2010) ― 33struzion
- Page 41 and 42:
Papyrotheke 1 (2010) ― 35per gli
- Page 43 and 44:
Papyrotheke 1 (2010) ― 37Dettagli
- Page 45 and 46:
Papyrotheke 1 (2010) ― 39desima r
- Page 47 and 48:
Papyrotheke 1 (2010) ― 4159 πα
- Page 49:
Papyrotheke 1 (2010) ― 43Fig. 3:
- Page 52 and 53:
46 ― I. Bonati, Forme e contenito
- Page 54 and 55:
48 ― I. Bonati, Forme e contenito
- Page 56 and 57:
50 ― I. Bonati, Forme e contenito
- Page 58 and 59:
52 ― I. Bonati, Forme e contenito
- Page 60 and 61:
54 ― I. Bonati, Forme e contenito
- Page 62 and 63:
56 ― I. Bonati, Forme e contenito
- Page 64 and 65: 58 ― M. Centenari / L. Iori, Ad a
- Page 66 and 67: 60 ― M. Centenari / L. Iori, Ad a
- Page 68 and 69: 62 ― M. Centenari / L. Iori, Ad a
- Page 70 and 71: 64 ― M. Centenari / L. Iori, Ad a
- Page 72 and 73: 66 ― M. Centenari / L. Iori, Ad a
- Page 74 and 75: 68 ― M. Nuti, Le attività e le a
- Page 76 and 77: 70 ― M. Nuti, Le attività e le a
- Page 78 and 79: 72 ― M. Nuti, Le attività e le a
- Page 80 and 81: 74 ― M. Nuti, Le attività e le a
- Page 82 and 83: 76 ― M. Nuti, Le attività e le a
- Page 85: NOTE e RECENSIONI
- Page 88 and 89: 82 ― G. Ghiretti, Un ambulatorio
- Page 90 and 91: 84 ― G. Ghiretti, Un ambulatorio
- Page 92 and 93: 86 ― G. Ghiretti, Un ambulatorio
- Page 94 and 95: 88 ― G. Ghiretti, Un ambulatorio
- Page 96 and 97: 90 ― G. Ghiretti, Un ambulatorio
- Page 98 and 99: 92 ― G. Ghiretti, Un ambulatorio
- Page 100 and 101: 94 ― G. Ghiretti, Un ambulatorio
- Page 102 and 103: 96 ― G. Ghiretti, Un ambulatorio
- Page 104 and 105: 98 ― N. Reggiani, Dalla magia all
- Page 106 and 107: 100 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 108 and 109: 102 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 110 and 111: 104 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 112 and 113: 106 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 116 and 117: 110 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 118 and 119: 112 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 120 and 121: 114 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 122 and 123: 116 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 124 and 125: 118 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 126 and 127: 120 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 128 and 129: 122 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 130 and 131: 124 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 132 and 133: 126 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 134 and 135: 128 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 136 and 137: 130 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 138 and 139: 132 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 140 and 141: 134 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 143: INDICI
- Page 146 and 147: 140 ― Index locorumVII 2141: 52XI
- Page 148 and 149: 142 ― Index locorumLetteratura2Ep
- Page 150 and 151: 144 ― Index nominum et verborumIn
- Page 152 and 153: 146 ― Index nominum et verborumDe
- Page 154 and 155: 148 ― Index nominum et verborumPi
- Page 156 and 157: 150 ― Index nominum et verborumca