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volume completo (full text) - Corso di Papirologia - Università degli ...

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Papyrotheke 1 (2010) ― 115Che la stesura scritta <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione orale venga ammantata <strong>di</strong> un’aura sacraleè provato anche dalla tra<strong>di</strong>zione religioso-sapienziale. Abbiamo già incontratola “canonizzazione” pisistratica <strong>degli</strong> oracoli; vi possiamo aggiungere tuttele hierai bibloi recentemente analizzate da Albert Henrichs: le “scritture sacre”dei misteri orfici, <strong>di</strong>onisiaci o <strong>di</strong> Sabazio variamente attestate dalle nostre fonti 94e che possono essere identificate in qualche esemplare giunto fino a noi, come ilPapiro <strong>di</strong> Derveni o P.Gur. 1 95 (Figg. 10-11). Si tratta <strong>di</strong> momenti trascrittivi <strong>di</strong>hieroi logoi, le tra<strong>di</strong>zioni orali sacre note da alcuni passi erodotei 96 , e se anche iltermine biblos ci rimanda alla tipologia del rotolo 97 , vi sono prove sufficienti perritenere che inizialmente essi fossero affidati ai supporti “temporanei”, come laminette<strong>di</strong> rame 98 o <strong>di</strong> stagno 99 . Questi testi hanno alcuni caratteri fondamentali,riconoscibili nella marginalità/esclusività, nell’autorevolezza <strong>di</strong> un “autore” veroo presunto, nella trasmissione ere<strong>di</strong>taria <strong>di</strong> un sapere iniziatico 100 , destinato adessere tramandato ma non “pubblicato” su supporti monumentali. È ciò che li accomunaai testi me<strong>di</strong>ci, alle raccolte oracolari, ai trattati tecnico-professionali,agli scritti filosofici, ma anche alle Scritture per eccellenza, i testi cristiani 101 .L’esito <strong>di</strong> queste premesse è palese: qualsiasi prodotto librario riconducibilezioni <strong>di</strong> DORANDI 2004, 103-6, che però non cita le forme <strong>di</strong> protezione delle opere me<strong>di</strong>ante consacrazionetemplare.94 Su “libri” attribuiti ad Orfeo ci informa un passo dell’Ippolito <strong>di</strong> Euripide (927); su Dioniso, il decretotolemaico BGU VI 1211; su Sabazio, la polemica antieschinea dell’orazione Sulla corona <strong>di</strong> Demostene(259). Su tutto ciò cfr. HENRICHS 2003, 212-6 e 222-31.95 Vasta è la bibliografia su entrambi i documenti (si rimanda a HENRICHS 2003, 213 n. 17 e 233 n. 87); sisegnalano solo i recenti KOUREMENOS/PARÁSSOGLOU/TSANTSANOGLOU (eds.) 2006 e HORDERN 2000.96 II 48, 3; 51, 4; 62, 2; 81, 2; cfr. anche II 46, 2 e 47, 2; HENRICHS 2003, 235-9.97 Interessanti osservazioni sulle tendenze “librarie” dell’Orfismo si trovano in SANTAMARÍA ÁLVAREZ2008, 72-8.98 Così il testo sacro dei misteri <strong>di</strong> Dioniso e Demetra a Lerna, secondo Paus. II 37, 3, coincidente con leben note laminette d’oro orfiche (Fig. 8) (PUGLIESE CARRATELLI 2001; HENRICHS 2003, 242-5).99 Così il testo sacro dei misteri dei Megaloi Theoi ad Andania, in Messenia, raccontato da Paus. IV 20ss. Questo, in particolare, ci illustra in modo chiarissimo il passaggio dal supporto “temporaneo” al rotolo<strong>di</strong> papiro (27, 5; cfr. HENRICHS 2003, 245-8).100 Sull’insegnamento “familiare” delle tra<strong>di</strong>zioni sapienziali, cfr. HENRICHS 2003, 229 n. 68; per il resto,ibid., passim.101 Cfr. HENRICHS 2003, 240-2. Degno <strong>di</strong> nota è, come già sottolineava per esempio CAVALLO 1994, 621,che i Cristiani continuarono ad usare il rotolo come supporto per scritti letterari (patristici).

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