11.07.2015 Views

Vittorio Gagliardi - Euromerci

Vittorio Gagliardi - Euromerci

Vittorio Gagliardi - Euromerci

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

NEWSL’agricoltura del Sud pagaanche le criticità logisticheÈ stata presentata in un convegno a Napoli la ricerca condottadal centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno-SRMsulla “filiera agroalimentare” del Meridione. La ricerca hamesso in evidenza che in Italia l’agroalimentare si presentacome un settore ricco di opportunità ed economicamentesignificativo. L’agricoltura presenta un valore aggiuntodi 28,1 mld di euro pari al 2% della ricchezza complessivama che interagendo con tutti i settori ad essa collegati - industriaalimentare, distribuzione, servizi e quindi l’indotto -raggiunge un valore complessivo di 267 mld di euro pari al17% del Pil, in crescita di oltre il 10% a partire dagli anni ‘90.Circa il 20% della filiera (53,8 mld) è da attribuire alla produzioneagroindustriale (agricoltura e industria alimentare) euna fetta consistenza è rappresentata dal Mezzogiorno(circa il 30%). Le altre principali componenti sono rappresentateda circa 109 mld di valore della commercializzazionee distribuzione, 43,9 mld di valore aggiunto dei servizi diristorazione, circa 24,2 mld di consumi intermedi agricoli e17,9 mld di investimenti agroindustriali. La produzioneagroindustriale rappresenta un valore riconosciuto nelmondo per l’elevata qualità della materia prima e la capacitàdi trasformarla in prodotti di eccellenza. A tal propositoè bene ricordare che l’Italia, nel settoreagricolo, si posiziona al 2° postoin Europa, dopo la Francia (35,8 mld dieuro), con un valore aggiunto pari al14% dell’Ue 27 (200,1 mld di euro, anno2012) e al quarto posto in quelloalimentare, con una quota pari al 10,9% del valore aggiuntoeuropeo, dopo la Germania (16,8%), la Francia (15,9%) e ilRegno Unito (14,8%). Il settore agroalimentare, quindi, rappresentauna delle eccellenze produttive del Made in Italye costituisce, insieme alla moda, l’emblema dell’Italian wayof living. Rilevante è il valore del nostro brand all’estero:iprodotti alimentari di qualità sono il vero punto di forza checonsente all’Italia di occupare il primo posto nella specialeclassifica del Country Brand Index 2012-2013, insieme alpatrimonio storico artistico e culturale.Dal punto di vista dinamico il settore ha mostrato nel tempoun sentiero di crescita piuttosto stabile rispetto ad altri settorie ha evidenziato una notevole capacità di tenuta anchedurante i periodi di congiuntura economica negativa, siaper quanto riguarda la produzione che per quanto riguardai livelli occupazionali. Le migliori performance del settore,tuttavia, non devono far passare in secondo piano alcunecriticità che si stanno accentuando negli ultimi anni. La riduzionedel potere di acquisto delle famiglie ha innescatouna forte contrazione dei consumi alimentari, determinandoun calo dell’attività produttiva che solo in parte è statocompensato dalla crescita sostenuta delle esportazioni.Secondo le stime del centro studi di Federalimentare infatti,nel corso del 2012, la produzione agroalimentaresi è ridotta dell’1,4% (in Ue più 2%) e solo la dinamicadei prezzi ha reso possibile una crescita del fatturatocomplessivo di settore del 2,3%. Incide il calodella produttività del settore italiano (circa l’1% ognianno nell’ultimo decennio) e il gap esportativo che,nonostante una crescita interessante dell’export alimentarenazionale, ancora permane nei confronti deiprincipali competitor quali Francia e Germania. Quest’ultimopunto evidenzia come l’industria alimentare italianasia ancora strettamente dipendente dalla debole dinamicadella domanda interna. Oltre al calo della produttivitàdei consumi e al gap esportativo, i punti di debolezza rilevatisono:● polverizzazione dell’offerta: forte prevalenza di mediee piccole imprese a cui spesso si associano limitazioni intermini di risorse di capacità strategica;● squilibri nella distribuzione del valore lungo la filiera:squilibrio nella catena del valore del sistema alimentare,che avvantaggia le attività legate al trasporto ealla distribuzione, a scapito dell’agricoltura e dell’indu-10

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!