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Vittorio Gagliardi - Euromerci

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S P E C I A L E S I S T E M A I N T E R M O D A L EUNO STUDIO DEL FREIGHT LEADERS COUNCILIntermodalità: come organizzarlaRealizzare lo sportello unico doganale nei porti, armonizzaregli orari di servizio del personale dellediverse amministrazioni, aumentare il ricorso alladocumentazione elettronica e alla sua trasmissione invia telematica, adeguare i mezzi ferroviari agli standardeuropei e aumentare l’impiego della ferrovia per le mercideperibili, creare treni navetta coordinati per bypassarei colli di bottiglia tra i porti situati nei centri storici ele direttrici di traffico. Usare le disposizioni previste daidecreti “Salva Italia” e “Cresci Italia” che consentono,il primo, di creare un sistema logistico integrato nellearee retroportualie, il secondo, di finanziareopere infrastrutturali.Sono numerose leproposte contenutenel Quaderno 23del Freight LeadersCouncil-FLC:“Dal porto all’hinterland:soluzioniper una catena logisticacompetitiva”,secondo ilquale “i porti italianisono la principalevia di accesso per l’Europa continentale”. Il Quadernoafferma anche che “l’ottimizzazione dei collegamentiporti-territorio garantisce la crescita del paese,oltre a essere uno stimolo per uscire dalla crisi economica”.Perciò “l’integrazione della catena logistica devemigliorare attraverso una migliore gestione del trasportoferroviario non solo per perseguire le politiche diindirizzo della Comunità europea sulla riduzione dell’impattoambientale, ma anche perché la modalità ferroviariaè l’unica che garantisce la creazione di una catenalogistica che sostenga lo sviluppo dei porti e lacompetitività delle merci italiane”.Partendo da queste premesse, il Quaderno analizzaquattro aree d’intervento nelle relazioni tra i porti italianie il loro hinterland: dogana, sistema logistico portuale,ICT, trasporto intermodale ferroviario. Ci soffermiamosu questo punto.Secondo il Quaderno 23 del FLC, nell’ottimizzazione dellerelazioni tra porto e hinterland, un ruolo da protagonistalo hanno gli attori del trasporto intermodale ferroviario:l’impresa ferroviaria (a capitale sia pubblico siaprivato), il gestore dell’infrastruttura (ad esempio, Rfi),gli operatori del servizio di manovra, il trazionista stradale,il terminalista (portuale e interportuale). Nell’analizzarein dettaglio le procedure e le tecniche, in particolareper l’ultimo miglio e le terminalizzazioni, lo studiodel FLC avanzauna serie di propostedi miglioramentodel sistema,come l’elettrificazionenon solodei binari di presae consegna, maanche della radicedei binari dicarico/scarico e,per “aumentarel’efficienza dellemanovre e lagamma dei serviziterminalistici”, ottenerela “dotazione di apparecchiature per la provadel freno”. Il miglioramento tecnologico delle attivitàconsentirebbe, peraltro, la razionalizzazione di treninavetta“che, inseriti in un ciclo logistico intermodale,riescono a rappresentare valide alternative rispetto altrasporto su gomma anche per tratte a raggio mediocorto,come spesso risultano i tragitti porto-retroporto”.L’obiettivo è realizzare una “gestione dei terminal ilpiù possibile vicino a quella delle stazioni ferroviarie,con un programma degli arrivi e delle partenze in funzionedegli spazi a disposizione all’interno del raccordo.Pertanto è fondamentale che la circolazione sia ilpiù possibile ottimizzata facendo sostare i convogli perun tempo strettamente necessario alle attività da eseguire”.■46

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