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Vittorio Gagliardi - Euromerci

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P R I M O P I A N OLa sicurezza alimentare“passa” per la logisticaA Verona, un convegno Assologistica e Certiquality ha esaminatogli effetti dell’entrata in vigore dello standard IFS Logistic.La grande distribuzione, dopo averrivolto in passato la propria attenzione,per quanto riguarda la“sicurezza” nel settore agroalimentare,ai processi produttivi, ha estesoil proprio campo di interesse, nel medesimocomparto, verso le attività logistico/distributive.L’obiettivo che i retailersi sono prefissi è di poter avere uncontrollo “puntuale ecompleto” su tutte le attivitàdella filiera logistica finoalla consegna dei prodottipresso i propri punti venditae, di conseguenza, alconsumatore finale. I retailertedeschi e francesi, conla collaborazione di espertiinternazionali, hanno cosìredatto lo standard “IFSLogistic” con l’obiettivoprincipale di monitorareanche quanto accade a unprodotto nel periodo (enelle operazioni) che intercorretra la sua uscita dalprocesso produttivo e ilsuo arrivo ai punti vendita.Lo standard è applicabile a prodotti foode non food e copre tutte le attività logistiche,come, ad esempio, trasporto,stoccaggio, distribuzione, carico/scarico,ecc. Si applica a tutti i tipi di trasporto,dalla strada alla ferrovia, al trasportomarittimo e aereo. Dal gennaio scorso,tale standard è entrato in vigore. Comenota Certiquality, istituto di certificazionedella qualità, “la politica di sicurezzaalimentare messa in atto dall’Unioneeuropea ha portato ad adottare un approccioglobale che necessariamentedeve coinvolgere tutti gli attori dellasupply chain, dalla produzione al consumatore”.Questa scadenza dell’entratain vigore di “IFS Logistic”, ha fatto sìche le aziende e di trasformazione e diLa “cultura” della qualità deve essere estesa dalla produzione deglialimenti alla loro distribuzionedistribuzione abbiano iniziato a richiederegaranzie sulla “sicurezza” ai lorofornitori di logistica. Certiquality e Assologisticahanno perciò organizzato unconvegno, che si è svolto presso l’interportoQuadrante Europa di Verona, conl’obiettivo di stimolare un maggior legamee una maggiore collaborazione tra idiversi soggetti coinvolti nella catenadella fornitura logistica sul tema dell’analisi,della valutazione e della gestionedei rischi. Il tutto nell’ottica di comeprevenirli, monitorarli e controllarlilungo tutta la filiera.Aprendo il convegno, Damaso Zanardo,vicepresidente di Assologistica, ha inquadratoil tema in discussione in uncontesto più ampio, richiamando le difficoltàche oggi incontra lalogistica italiana nel svolgereil proprio lavoro. “Era statochiesto al governo, giusto unanno fa, di sbloccare almenoquattro azioni delle 51 previstedal Piano nazionale dellalogistica: lo sportello unicodoganale, la distribuzioneurbana delle merci (attraversoun coordinamento regionaledel Piano urbano traffico)- che sarebbe di rilievoanche sul versante di regolarizzare,scadenzare e monitorarele consegne alla grandedistribuzione organizzatainsediata all’interno dellearee metropolitane -, favorireil passaggio dal franco fabbrica al francodestino, la riduzione dei ritorni a vuotoe dei tempi di attesa al carico/scarico”.Il vicepresidente di Assologistica ha,quindi, ricordato che parlare di standarddi qualità nel settore della distribuzionedell’agroalimentare è argomentocomplesso e da affrontare in manieraorganica: “Non si può dimenticare - ha52

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