BAROMETROECONOMIABARI/PUGLIABARI/PUGLIAridione “abbandonato a sé stesso”, mentre“il divario con le altre aree del paesecontinua a crescere, profilandosi comeinsanabile”. Secondo il rapporto, la causaè da ricercarsi in “Piani di governo pocochiari, burocrazia lenta nella gestione dellerisorse pubbliche, infrastrutture scarsamentecompetitive, limitata apertura aimercati esteri, forte razionamento delcredito hanno indebolito il sistema delMezzogiorno fino quasi a spezzarlo”.Il rapporto Benessere Equo e Sostenibile-BES, elaborato dall’Istat in collaborazionecon il Cnel (da dove sono stati stratti i graficiche pubblichiamo in questa rubrica eche lasciamo all’attenzione dei lettori),che delinea un quadro della situazione socio-economicadelle regioni italiane, confermaquesta situazione di continuo deterioramentodel nostro Meridione: nelMezzogiorno, dice il rapporto, la quotadelle famiglie senza occupati è passatatra il 2007 e il 2011 dal 9,9% al 13,5%. Con ilperdurare della crisi è andata ancorapeggio, come conferma l’impennata degliindicatori BES di “deprivazione materiale”:nel Sud, il rischio di povertà è salitodal 31% al 34,5% (contro il 15,1% del centroItalia). Un’altra notazione del rapportoriguarda per l’ennesima volta l’occupazione:“L’Italia è il paese europeo che, dopola Spagna, presenta la più forte esclusionedal lavoro dei giovani ed è l’unico doveun’intera macro-regione, il Mezzogiorno,assicura bassissime opportunità di occupazioneregolare”.■BARI/PUGLIA6
STAMPAESTERATHE KOREA HERALDLa ferrovia si fa in treIn questa stessa rubrica, nel numero di marzo (n. 3, 2013,pag. 7), avevamo dato la notizia che sarebbe stata intenzionedel governo della Corea del Sud di costituire una nuovaimpresa ferroviaria pubblica da mettere in concorrenza conla statale Korail, che attualmente svolge nel paese tutti i serviziferroviari in regime di monopolio, ma con gravi perditefinanziarie e con scarsa efficienza. Questa nuova impresa sisarebbe dovuta impegnare, in primo luogo, nella gestionedei servizi passeggeri alta velocità. A metà giugno, il pianodel governo è stato messo ulteriormente a fuoco. La decisionepresa è quella di scorporare la Korail in tre società separatee autonome: una si occuperà di passeggeri con gliattuali servizi, la secondagestirà i nuoviservizi alta velocitàche partiranno nel2015, la terza gestirà,appunto, in terminiautonomi, l’area cargo.Inoltre, verrannocostituite entro il2017 altre due societàautonome allequali saranno affidaticompiti di ripara-Immagine di Seulzione e manutenzionedei treni. La decisione è stata presa sulla base delle indicazionidettate, a maggio, da una commissione che era stataincaricata di affrontare il problema del risanamento e dellamodernizzazione della monopolista Korail. È stata, quindi,definitivamente scartata l’idea, mai, in precedenza, del tuttoaccantonata, di affidarsi a società private per aprire la concorrenzasul mercato ferroviario. Il ministro dei Trasporti inuna dichiarazione pubblica ha sottolineato che questa riformadella Korail permetterà sia di risparmiare, a regime, circa550 milioni di dollari (da notare che mediamente, ogni anno,la Korail accusa un deficit intorno ai 450 milioni di dollari,ndr) sia di abbassare le tariffe ferroviarie. Il progetto nonpiace a una parte del sindacato che sta manifestando controin quanto ritiene che, nonostante le assicurazioni datedal governo in materia, si stia mettendo a punto una manovrastrisciante per introdurre una privatizzazione del settoreferroviario.■