iocenosi 15 bentoniche con un alto grado di biodiversità: la roccia ospita cirripedi, isopodi e gasteropodi(M. neritoides), spugne policrome, numerose specie di briozoi, celenterati, serpulidi, nudibranchi,gasteropodi e crostacei; tra questi ultimi numerosissimi individui del gamberetto Plesionika narvalaffollano le grotte formando delle vere e proprie nuvole guizzanti. Nell'oscurità degli anfratti nuotano poialcuni pesci come le cernie e le corvine. Infine, tra le rigogliose praterie di Posidonia oceanica, distribuitesui rari fondi sabbiosi, nuotano i tordi di mare e i nudibranchi vestono i loro abiti più sgargianti. Menoricchi di vita sono i fondali della costa esposta a occidente. Da segnalare il Banco Apollo che è un piccovulcanico sommerso dove, a partire da una profondità di circa 60 metri, si sviluppa una singolare erigogliosa foresta di laminaria. Quest'alga gigantesca tipica dell'Atlantico, deve qui la sua presenza allecorrenti fredde provenienti dallo stretto di Gibilterra che determinano condizioni ambientali simili aquelle atlantiche.Il sopralitorale, al contrario del litorale sommerso, ha frammenti di insediamenti solo nelle fessure dellaroccia vulcanica, riempite da sedimenti scarsamente compatti e costituiti da licheni e da alghe azzurre. Ilpaesaggio vegetale è caratterizzato dall'intensa coltivazione, da macchia di artemisia arborea, lentisco,calicofone spinosa e ginestra. Inoltre, sono presenti ulivi, mandorli, viti e alberi da frutta e zone conSteppa mediterranea. Tra le specie endemiche si rileva il Limonium bocconei e la Crithmo limonetea.Interessato dal rimboschimento è il Monte Guardia dei Turchi.L'importanza faunistica di Ustica è legata principalmente ai due periodi migratori, primaverile eautunnale, che ogni anno obbligano diverse specie di uccelli a transitare da quest'isola. Delle poche speciedi animali terrestri presenti (ovviamente la fauna risente dell'isolamento dovuto all'ampio tratto di mareche separa l'isola) si possono citare il toporagno di Sicilia (Crocidura sicula), il coniglio comune e alcunespecie di pipistrelli, nonché molti uccelli come il falco pellegrino (Falco peregrinus), il Passero Solitario(Monticala solitarius) e i gabbiani (Larus spp.).L’ecosistema dell’arcipelago eoliano presenta caratteristiche simili per la comune origine vulcanica mache fra loro si differenziano. La storia del manto vegetale che copriva le <strong>Isole</strong> Eolie risulta caratterizzatada alterne vicende strettamente legate alle popolazioni locali che hanno modificato la strutturamorfologica e territoriale delle isole, dal tempo dei primi insediamenti in età neolitica all’epoca attuale,dalle scarse precipitazioni e la presenza di un suolo roccioso e sabbioso. Le folte boscaglie di leccio(Quercus ilex) che ricoprivano gran parte della superficie delle isole, hanno lasciato il posto a formazionivegetali, assai diverse: macchia, gariga con rimboschimenti da parte dell'uomo non sempre azzeccaticome i boschi di eucalipto e acacia.Già in epoca romana ci furono rimboschimenti a Salina e a Lipari; questo spiega probabilmente lapresenza del castagno in queste isole dove quest'essenza costituisce estesi boschi. Le isole hanno subitonel corso dei secoli forti disboscamenti come per esempio l'isola di Filicudi, che era totalmente ricopertada palme nane (come si evince all’esatta etimologia del nome greco) e in seguito fu quasi completamente“terrazzata” per essere resa coltivabile. Il disboscamento di tutte le isole compresa l'isola sacra di Vulcanofu completato nel 1700. I boschi autoctoni attualmente ancora integri si possono vedere a Stromboli, aVulcano e a Lipari o nelle aree più impervie e inaccessibili. Tali boschi sono costituiti da leccio (Quercusilex), dall'erica (Erica arborea), dal corbezzolo (Arbutus unedo), l'omiello (Fraxinus ornus), il caprifoglio(Lonicera implexa), il citiso Montpellier (Teline monspessulana), il citiso trifloro (Cytísus villosus) e daaltre entità. Alle Eolie sono presenti anche quercete a foglie caduche, dove al leccio si sostituisce laroverella (Quercus pubescens), particolarmente osservabili a Salina e a Panarea, e lembi di pinete sparse.Con la progressiva rarefazione, le formazioni arboree sono state sostituite dalla macchia, una vegetazionearbustiva che ricopre gran parte dei rilievi delle isole, costituita dall'erica arborea (Arbutus unedo),ginestra odorosa (Spartiumjunceum), dai cisti (Cistus salvifolius, Cistus monspeliensis, Cistus creticusssp. Eriocephalus), oltre all'endemica ginestra (Genista tyrrbena). Questa vegetazione raggiunge le sueforme più belle nelle stazioni a quote superiori a 300-400 metri, favorita durante le ore notturne conpercentuali di umidità elevata anche in estate. Quando é degradata la macchia, si impoverisce sotto il15 Per biocenosi si intende un raggruppamento di organismi viventi, animali e vegetali che per la sua composizione e per il numero diindividui corrisponde a determinate condizioni medie dell’ambiente [Definizione di Mobius (1877) riportata da Ghirardelli (1981)].28
profilo floristico, con monotonia di specie presenti come per esempio nelle cistete intorno al versantemeridionale del Gran Cratere di Vulcano e sui rilievi di Panarea. In alcune zone, per il verificarsi diincendi, queste formazioni danno luogo a tipici stadi di macchia bassa: gariga e steppa. Tali ambienti,anche se degradati, rivestono spesso un ruolo importante nella biodiversitá floristica delle Eolie, infatti,molte specie trovano aree favorevoli alla propria espansione, oltre a creare uno spettacolare effettocromatico.Nella gariga e steppa si riscontrano, particolarmente diffuse, le liliacee scilla marittima (Urgineamaritima) e asfodelo (Asphodelus microcarpos), che con i loro alti scapi fiorali vivacizzano il paesaggiorispettivamente durante i periodi tardo-estivo e primaverile. Nelle falesie si trovano specie della florarupicola, che qui annovera numerosi endemismi locali e dell’area tirrenica. La centaurea cineraria eolica,abbastanza comune in tutto l’arcipelago, è frequente in diverse tipologie vegetazionali. Più misteriosa é lastoria di una leguminosa (Cytisus acolicus Guss.). La silene (Silene hicesiae) é alta fino a 1 m., con fioripurpurei, sembra essere abbastanza affine alla silene delle <strong>Isole</strong> Sardo-Corse; é localizzata soltanto sullerupi del versante occidentale di Panarea.L'insularità e le condizioni ambientali particolari delle Eolie hanno creato particolari endemismi e limitiall'insediamento faunistico generalizzato. Specie di grande interesse erano sicuramente presentinell'arcipelago come la cotumice e la foca monaca. La foca monaca, che a Filicudi occupava la grotta delBue Marino era una specie costantemente presente lungo le coste dell'isola almeno sino al 1937. Fra irettili, sono noti solo reperti sub-fossili della testuggine terrestre, rinvenuti a Lipari che ne attestano lapresenza in epoche remote. L'unico anfibio certamente presente a Lipari e a Salina é il rospo verde osmeraldino (Bufo viridis Laurenti) in grado di tollerare prolungati periodi di siccità. La tarantola muraiolao geco (Tarentola mauritanica L.) e l'emidattilo verrucoso (Hemidactylus turcicus L.) sono piuttostocomuni e facilmente osservabili in tutto l'arcipelago. Sempre fra i sauri, la fauna erpetologica di questeisole annovera due specie di lacertidi: la lucertola campestre e la rara lucertola delle Eolie. Questalucertola é localizzata su piccoli isolotti e a Vulcanello, dove evita la competizione con la lucertolacampestre. Abbastanza comune e facile da vedere lungo i sentieri é il biacco, innocuo e particolarmenteutile in quanto fonda la sua dieta prevalentemente su piccoli vertebrati, tra i quali ratti e topi. La faunaornitologica delle Eolie é assai rappresentata con circa 44 specie certamente o probabilmente nidificanti,mentre sono almeno 120 quelle svernanti o migratorie. Tra le specie più interessanti, ricordiamo la bertamaggiore con la sua grande apertura alare (125 cm), in grado di restare per lunghi periodi in mare aperto.Si alimenta in prevalenza di pesci, crostacei e calamaretti.A Salina è presente il laghetto salmastro di Punta Lingua, sede di un'antica salina, che è una piccola maimportante zona umida di sosta per molti uccelli migratori che, recandosi in Africa o di ritorno da essa,transitano sull'arcipelago. A Lingua si osservano decine di saltimpali, luì piccoli, Pispole attratti dai moltiinsetti sempre presenti nelle zone di ristagno d'acqua, oltre ad aironi garzette, nitticore, tarabusi, cavalierid'Italia, beccacce di mare, piovanelli, gambecchi. Sulle sponde in prossimità del faro, cresce la tamerice(Tamarix africana Desf).L'unica specie fra i lagomorfi, presente su tutte le isole maggiori (con l'eccezione di Alicudi) esull'isolotto di Basiluzzo é il coniglio selvatico. I roditori gliridi sono rappresentati dal topo quercino,sottospecie endemica dell'Isola di Lipari, e dal ghiro, presente soltanto a Salina. A Lipari invece con lostesso nome dialettale gli abitanti indicano il topo quercino. Altri due roditori, il ratto nero e il topo dellecase, sono presenti in tutte le isole.Le falesie, gli anfratti rocciosi e il terreno con poca vegetazione sono un ottimo habitat per i rapacisoprattutto per i falconiformi. II falco della regina é, infatti, l'animale simbolo delle Eolie; ha comehabitat preferenziale le scogliere rocciose poste a picco sul mare. Nell'arcipelago sono presenti cinquecolonie, con un numero complessivo di effettivi pari a circa un quarto dell'intera popolazione presente inItalia. Tra i rapaci, assai diffuso é il Gheppio, velocissimo falconide presente ovunque nell'arcipelago, conun buon numero di coppie. Il grillaio é una specie rara, simile al Gheppio ma un po' più chiaro, sembraessere presente a Salina soltanto con poche coppie.Alle Eolie é presente anche il falco pellegrino, falcone velocissimo, famoso per la perizia nella caccia eper le fantastiche picchiate, durante le quali l'animale può raggiungere anche 300 km/h. Tra i rapaci29
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