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P. I. T. - Isole Minori - Rete Pari Opportunita

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notturni, segnaliamo il barbagianni. Anche la poiana chiamata "arpazza" é un rapace assai diffuso alleEolie ed é facile vederla volare lungo i sentieri. Di grande interesse é la presenza alle Eolie del passerosolitario, grande quanto un merlo che occupa vecchi edifici e pareti rocciose; si trova comunemente sulleisole maggiori dell'arcipelago, convive senza problemi con l'uomo nei centri abitati. Lo scricciolo é unpiccolo uccello insettivoro segnalato come nidificante per tutte le Eolie.Eccezionale é la presenza dell'usignolo di fiume in un ambiente privo di acqua, presente a Salina, a Liparie a Vulcano, e localizzato presso i canaloni costieri ricoperti di vegetazione tipica di aree umide eombrose.Il silvide più diffuso sull'arcipelago é certamente l'occhiocotto. Facilmente osservabile é il rondonepallido, instancabile e veloce volatore, ha una bellissima silhouette a forma di falce, con occhi marroni ebecco nero e corto. Certamente nidificante a Salina, risulta localizzato a Punta Perciato (Pollara) e a PuntaMarcello (tra Rinella e Pollara). A Salina, nidifica anche l'uccello delle tempeste, il più piccolo uccellomarino europeo. Nella macchia mediterranea é presente la magnanina, in particolare nelle aree dovevegeta abbondante l'erica arborea. Il corvo imperiale è il più grande passeriforme europeo, con unalunghezza massima di 63 centimetri e un'apertura alare di 130 centimetri. La presenza alle Eolie di specie,quali per esempio il merlo o la gazza, é dovuta a recenti fenomeni di espansione territoriale dalla Sicilia edalla Calabria.L'istmo di Vulcanello ospita da qualche anno a questa parte uno stagno, che costituisce un ambienteestremamente propizio per la sosta di uccelli limicoli, tra i quali numerosi caradridi, scolopacidi etrampolieri. Nell'istmo troviamo la vegetazione tipica dei terreni sabbiosi, inondati con l’abbondantegiunco pungente (Juncus acutus L.). Nell'area circostante, caratterizzata dalla presenza di dune sabbiose,tra la spiaggia del Porto di Ponente e lo stagno si possono osservare la santolina delle spiagge (Otanthusmaritimus Hoffinagg et Link), calcatreppola marittima (Eryngium maritimum L.), il giglio marino(Pancratium maritimom L.), tutte assenti o estremamente localizzate nel resto dell'arcipelago.L'isoletta di Alicudi essendo parte terminale di un vulcano che affonda per mille metri in mare, presentauna fitta vegetazione formata da fichi d'india, capperi, eriche e ginestre.I fondali sono generalmente ricchi di vita anche se la Posidonia oceanica, insediata su fondali rocciosi esabbiosi a una batimetrica di 15-32 metri, è regredita probabilmente a causa delle attività dei centri urbanie alle operazioni portuali. Contemporaneamente alla regressione della Posidonia si è notato un ulterioreincremento dei popolamenti di Cymodocea nodosa su fondali sabbiosi e fangosi.b. Aspetti socio-economiciNonostante ogni isola sia, per ragioni geografiche, un territorio a se stante e ognuna abbia propriepeculiarità, dal punto di vista culturale e sociale esse presentano delle caratteristiche omogenee 16 a partiredal senso di identificazione delle popolazioni col proprio territorio e il conseguente bisogno diconservazione dello stesso.Tutte le <strong>Isole</strong> <strong>Minori</strong> rappresentano, inoltre, territori “deboli” dal punto di vista ambientale ed economicosocialeall’interno del quadro regionale perché caratterizzati da una condizione di “emarginazionegeografica”: i disagi che le comunità insulari devono affrontare giornalmente, e soprattutto nel periodoinvernale per far fronte a situazioni che sulla terraferma sono di banale quotidianità (come raggiungere lascuola o il posto di lavoro), sono spesso difficili da affrontare. Ma queste comunità sono, comunque,disposte a superarle pur di poter mantenere il privilegio per loro di vivere sulle isole, senza per questorinunciare ai diritti civili e ai servizi pubblici essenziali di cui godono gli altri cittadini della regione.16 Delle 26 regioni insulari della UE, tutte tranne 1 ricadono nelle Regioni Obiettivo 1. La “diversità” delle aree insulari è stata anche sancitanel Trattato di Amsterdam all’interno del quale è stata operata un’integrazione all’art. 158 aggiungendo un allegato (n. 30) dal titolo“Dichiarazione sulle regioni insulari” in cui si ribadiscono gli svantaggi strutturali che ne ostacolano lo sviluppo e si sottolinea che essodeve essere raggiunto tramite l’implementazione dei settori dei trasporti, della formazione, del turismo.30

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