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P. I. T. - Isole Minori - Rete Pari Opportunita

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• Nel terziario si registra l’incremento maggiore dell’occupazione femminile, nei settori delcommercio, del turismo e della ristorazione.• La maggior parte delle diplomate e laureate nel passato decennio si è orientata verso lapubblica amministrazione, dove le condizioni di lavoro meno costrittive (orario continuato per 36ore settimanali) e il sistema dei concorsi per l’accesso hanno favorito l’occupabilità delle donne,che hanno potuto ripetere i successi già conseguiti nelle scuole e università.• Anche nell’area del lavoro autonomo la presenza femminile è in espansione. La crescitadel peso delle imprenditrici è diffusa in tutti i settori e ciò dimostra come le donne si proponganosempre più in posizioni di maggiore e diretta responsabilità come libere professioniste eimprenditrici, così come nelle qualifiche più elevate del lavoro dipendente.• I dati registrano soltanto l’occupazione ufficiale e non il variegato mondo del sommerso,popolato certamente da una cospicua schiera di lavoratrici in nero. Lo stesso carattere più precariodell’occupazione femminile rende facilmente ipotizzabile che una quota maggioritaria di lavoronon garantito sia svolto da donne.• Le donne nelle isole sono presenti non solo nella preparazione delle specialitàgastronomiche ma spesso nella gestione delle attività di ristorazione, sole o con la famiglia; unamessa in rete e una valorizzazione di tale comparto, possibilmente in relazione alla contemporaneavalorizzazione e utilizzo delle produzioni tipiche e sostenibili, fornirebbe occasioni di crescitaimprenditoriale• Poiché le attività stagionali impegnano totalmente le donne nella totalità delle isole, èopportuno potenziare queste stesse linee di attività, rendendole permanenti anche con la creazionedi mercati “destagionalizzati” e non necessariamente isolani. L’apertura a nuovi mercati, magarinelle città di riferimento abituale (Palermo, Agrigento, Trapani e Messina) può consentire lapermanenza delle attività artigianali nel settore della gastronomia e del tessile. Immaginiamo lapossibile creazione di collaborazioni durante la bassa stagione tra chi si occupa di cucina neiristoranti e chi produce conserve alimentari, tra chi produce manufatti artigianali per i negozilocali, e le donne che gli stessi negozi gestiscono, per un’azione di marketing in punti venditacittadini.2.5 La situazione scolasticaL’economia delle <strong>Isole</strong> <strong>Minori</strong>, negli ultimi decenni, non ha subito forti spinte verso assetti strutturalidiversi da quelli derivanti dalle consolidate specializzazioni produttive.Le difficoltà di crescita nella società insulare sono identificabili non soltanto nella carenza di risorsefisiche e finanziarie, ma anche nel sistema di competenze e di interazioni socio-produttive e dal fatto chele <strong>Isole</strong> sono per lo più rimaste estranee a fenomeni di industrializzazione esterna.Nella popolazione scolastica si rileva una notevole percentuale di alunni problematici, in quanto portatoridi un disagio familiare, sociale, ambientale che trova le sue motivazioni intrinseche nelle condizioni disostanziale “insularità” di questa comunità, nonostante l’evidente e contraddittorio sviluppo economicolegato al turismo estivo. Sul piano degli interventi a sostegno dell’economia insulare si assiste, in questoparticolare momento, a una fase di stallo dovuta alla difficoltà di attuare piani di programmaprecedentemente predisposti. Alla difficoltà di generare una efficiente rete di sviluppo che volge alfuturo, si saldano le criticità del passato .Nelle <strong>Isole</strong> <strong>Minori</strong> vi sono 17 Istituti così divisi: n. 11 Istituti Comprensivi (fino alla Media); n. 5 IstitutiGlobali (comprendenti la Secondaria Superiore) e n. 1 Direzione Didattica.Va sottolineato che:a) l’Istituto Comprensivo dell’Isola di Salina, che è amministrativamente divisa tra i Comuni diSanta Marina, Leni e Malfa, ha la sua sede centrale presso la scuola di Malfa;88

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