2.3 La situazione dei beni ambientali e culturaliCome ben evidenziato nel paragrafo precedente, in relazione al patrimonio ambientale la carenza piùconsistente non è certo nella disponibilità delle risorse ma nel loro scorretto utilizzo. Le criticità dimaggior entità dal punto di vista strettamente ambientale riguardano, infatti, lo stato delle acque marine edell’ambiente marino-costiero nel suo complesso e sono principalmente imputabili a fenomeni dicarattere globale come l’aumento delle temperature delle acque del Mediterraneo, all’erosione delle coste,alla desertificazione e ai cambiamenti climatici.Sono comunque da non sottovalutare in alcuni tratti costieri gli inquinamenti da scarichi civili (soprattuttoin corrispondenza dei mesi a maggiore pressione turistica), quelli dovuti all’esercizio della navigazione(sia in corrispondenza dei porti regionali di maggior traffico per i collegamenti con le isole, sia per le rottedi cabotaggio e le rotte incrocianti il mare insulare) e quelli dovuti alla presenza dei poli industriali nelleantistanti coste siciliane (in particolare quelli di Milazzo per le Eolie, Termini Imprese per Ustica e PortoEmpedocle per le Pelagie). Non va dimenticato, infine, il depauperamento delle risorse ittiche comeconseguenza dell’intensa attività di pesca nel bacino del Mediterraneo.Per quanto riguarda invece i beni culturali, l’itinerario turistico tipico nelle <strong>Isole</strong> <strong>Minori</strong> della Siciliariguarda soprattutto le oasi verdi, le riserve naturali, le aree protette presenti in tutte le isole. Questoprovoca un’affluenza generalmente di grandissimo rilievo nel periodo estivo, portandosi dietro iconseguenti problemi di pressione antropica sul territorio. Ma le <strong>Isole</strong> presentano anche dei beni culturalidi grande rilievo, non molto noti al grande pubblico, che potrebbero costituire invece il traino per un piùincisivo tentativo di destagionalizzare del turismo in questi territori.L’area dell’arcipelago egadino presenta un’importanza notevole dal punto di vista storico-archeologicoquale conseguenza della battaglia delle Egadi, svoltasi in quest’area nel 241 a.C. Numerosi studi riportanozone di interesse archeologico in prossimità della costa di tutte le isole dell’arcipelago confermati dalritrovamento di numerosi reperti, il più importante dei quali è la "Nave Punica" esposta al Baglio Anselmidi Marsala.Nella zona est di Favignana si insediarono le prime tribù paleolitiche, ne restano tracce nelle grotte vicinola cala S. Nicola che dovette essere per secoli il porto dell'Isola. Nei pressi si scorgono i resti di unaspecie di piscina di epoca romana, denominata "il bagno delle donne", scavata nella roccia calcarea chericeveva acqua dal mare mediante un condotto sotterraneo; questa zona risale al periodo dell'imperoromano: qui venivano messe in cattività le murene (probabilmente come scorte di cibo o come strumentidi tortura per i prigionieri che erano detenuti sull'isola). Nel lato ovest dell'Isola, su monte S. Caterina,alle spalle del Faraglione si apre la grotta più interessante e più suggestiva, è quella delle Uccerie o delleStalattiti dove milioni di anni hanno ricamato un'imponente cattedrale di Stalattiti. Sul versante nord-estdella montagna sono di notevole interesse i graffiti di alcune iscrizioni puniche, accopagnate daraffigurazioni di pesci, della grotta del Pozzo e della grotta della Ficarra, le quali succesivamentediventarono luoghi di culto cristiano; ne sono testimonianza i graffiti rappresentanti la croce, rinvenuti inambedue le grotte. Resti del periodo saraceno si ritorvano in un'antica torre di avvistamento nella zonadenominata, appunto, Torretta e costruita, insieme ad altre due, dai saraceni e fortificate durante ladominazione normanna; la loro evoluzione architettonica ne ha fatto dei castelli, quello di Santa Caterina(ancora oggi esistente), quello di San Leonardo (oggi villa liberty della famiglia Florio) e quello di SanGiacomo (oggi Casa di Reclusione).A Levanzo, nella grotta-santuario detta del "Genovese" si possono ammirare i rari graffiti di epocapaleolitica e neolitica, testimoni di una comunità dedita alla caccia e già allora alla pesca del tonno. Sonoraffigurate anche danze tribali simboli di rituali magici. Marettimo in particolare fu sicuramente presidiodi Roma. Ancora oggi il pianoro sovrastante il paese, infatti, si chiama "Case Romane" e conserva i restidi un vasto edificio a opus reticulatum, dal quale si domina tutto il mare a levante dell'isola fino alla costa66
sicula; ancora non se ne conosce l'uso, probabilmente difensivo, né l'epoca esatta,ipotizzata fra il I secolo a.C. e il II d.C. Sempre a Marittimo, il Castello di Punta Troia edificato sullacima di un suggestivo promontorio all'estrema punta nord-occidentale, sorge sulle fondamenta di unatorretta di avvistamento costruita nel IX secolo dai Saraceni e ricostruita nel 1600 circa dagli Spagnoliche edificarono l'attuale castello, dotandolo di una grande cisterna per la raccolta d'acqua e di unachiesetta che fu chiamata "Real Chiesa Parrocchiale" di Marettimo. La cisterna venne successivamenteadibita dagli stessi Spagnoli a prigione per i reati più gravi e, dalla fine del '700, per i reati politici (vi furinchiuso Guglielmo Pepe, il più famoso dei patrioti della Repubblica Partenopea). Dalla chiusura delcarcere, nel 1844, la fortezza fu utilizzata a scopi militari fino all'ultima guerra.L’isolotto di Formica è interamente occupato da una tonnara ormai abbandonata e di recente trasformatain comunità di recupero per tossicodipendenti.A Lampedusa si trovano reperti archeologici relativi ai fenici, greci, romani e arabi, elementi chearricchiscono la già notevole bellezza naturale del luogo. L'isola potrebbe rientrare anche nell'itinerarioreligioso grazie al Santuario dedicato alla sua Patrona, "La Madonna di Lampedusa", nota anche conl'appellativo di "Madonna di Porto Salvo"; quel che conta di questa chiesa è, soprattutto, la sua originemolto antica visto che, pare, era già esistente al tempo delle Crociate.Anche a Pantelleria, il richiamo per il turismo è dato dai numerosi siti archeologici. Il popolo dei Sesiotiche si insediò nell’isola lasciò tracce molto importanti. Per esempio, nell'altura di Cala Modica è ubicatoil villaggio di capanne, protetto nel lato verso terra da una fortificazione di dimensioni ciclopiche, il MuroAlto, che è il più grande muro preistorico finora scoperto nel Mediterraneo. Il villaggio è ubicato in unaposizione legata alla presenza di sorgenti di acqua salmastra, e alle opportunità di un'agile difesa.Purtroppo oggi sono visibili solo i basamenti di tali abitazioni. Nella zona di Mursia è ubicataun'importantissima necropoli con i maestosi monumenti funerari chiamati Sesi 26 . Queste costruzionitrovano confronti in molte delle altre isole del Mediterraneo centrale: i templi megalitici a Malta, iNuraghi in Sardegna, Le torri in Corsica e nelle Baleari. Il castello deve la prima edificazione ai Bizantiniche edificarono anche un monastero in località Zubebi. L'importanza raggiunta da Pantelleria ai tempi incui era Città-Stato fenicia si può dedurre oltre che dalle testimonianze archeologiche, anche dallenumerose monete ritrovate sull'Isola. Monumenti rappresentativi dell'eredità araba oggi molto sfruttati dalpunto di vista turistico come originali case-albergo sono i "dammusi", e gli abitati della vecchia città nelcentro principale, una vera Kasbah con vicoli stretti e case addensate, dai tetti a volta e cortili nascosti(Medina). Molto importanti a Pantelleria sono, infine, i beni archeologici conservati sul fondale marino,come Cala del Gadir e Scauri inseriti tra i siti dell’itinerario archeologico subacqueo siciliano.26 I Sesi sono strutture circolari a cono tronco, talvolta a calotta, costruite secondo una tecnica megalitica con paramenti in poderosi blocchi.La struttura interna è a sacco di pietrame vario; sui fianchi si aprono una o più gallerie, che portano alle celle funerarie di forma rotonda. Ilprincipale di questi monumenti viene chiamato Sese Grande e Sese del Re, e misura circa 10 mt per 20; al suo interno sono ricavate 13piccole gallerie di cui la più lunga misura 7 metri.67
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