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P. I. T. - Isole Minori - Rete Pari Opportunita

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1.2 Il dibattitoDurante gli incontri sono emersi temi di dibattito e comportamenti dei soggetti coinvolti che permettonodi individuare almeno due caratteristiche costanti che potrebbero essere sintetizzate in contenuti(progettualità potenziali) e approcci (l’interazione tra i soggetti). Dall’incrocio di questi elementi nelprocesso di costruzione della partnership è possibile intravedere criticità e opportunità sia per ladefinizione della leadership del gruppo, dei loro ruoli che per la creazione delle basi necessarie per ilcoinvolgimento partecipativo dei residenti delle <strong>Isole</strong>. Sullo sfondo si agita la questione dei fabbisogni deituristi spesso in balìa della disorganizzazione dell’offerta di accoglienza locale.In questo documento si ritiene utile richiamare brevemente alcuni aspetti emersi dagli incontri cherivestono carattere strategico ai fini della costruzione del PIT. Ci si riferisce in primo luogo all’approcciodegli attori territoriali nei confronti del PIT come occasione di rimodulare le strategie di sviluppo giàavviate. Durante gli incontri il contributo dei partecipanti è stato differenziato in vari modi a secondadella tipologia del soggetto e della sua competenza di tipo istituzionale, scientifico, rappresentativo eindividuale.I soggetti in generale manifestano di apprezzare l’iniziativa ma avvertono il pericolo che il tempo adisposizione possa non consentire di raggiungere gli obiettivi prefissati garantendo una accettabile qualitàdei risultati.Generalmente la complessità delle procedure e l’innovazione delle modalità di costruzione del progetto disviluppo locale tende, da un lato, alla delega da parte dei soggetti istituzionali nei confronti dei tecnici e,dall’altro lato, alla richiesta più o meno esplicita di coinvolgimento nell’iniziativa per effetto dellapossibile visibilità che può essere conseguita partecipando attivamente alla costruzione del PIT. Peresempio, sono emerse tante iniziative pregresse di diversi soggetti (dal singolo imprenditore privato aglienti regionali) che potrebbero essere continuate anche all’interno del PIT.I comportamenti dei soggetti sono un aspetto del gioco più complesso tra gli attori che qui possonoassumere un ruolo diverso rispetto al processo dei PIT “di terra”. La differenza consiste nel fatto che ilPITIM adotta un processo di formazione della proposta progettuale di tipo concertativo e quindi non vi èil ricorso alla procedura di selezione pubblica che esclude il soggetto Regione dalla partecipazione direttaai PIT. Probabilmente i soggetti locali istituzionali e non, per mancanza di esperienze pregresse di tipocooperativo, temono che l’iniziativa regionale all’interno di una prospettiva di partecipazione attiva allagestione del PIT <strong>Isole</strong> <strong>Minori</strong>, potrebbe tendere a confinare i soggetti locali in un ruolo di secondo piano.L’organizzazione degli incontri ha puntato a confortare in senso positivo tali preoccupazioni e cercandoinvece di valorizzare il tessuto di relazioni trasversali dai singoli alla Regione. Il tavolo tecnico ha intesosottolineare questa come preziosa opportunità di rompere i nodi allo sviluppo socioeconomico attuale inmodo sostenibile attraverso la creazione di un PIT fondato sull’adozione di un modello organizzativoinnovativo (anche rispetto alla esperienza dei PIT di terra ferma) in cui il rapporto tra soggetti privati,comuni, province, rappresentanze del partenariato socio economico è inserito in un ambito di relazionicooperative e ispirato a criteri di partecipazione animati da fiducia reciproca.Quindi i soggetti che hanno risposto all’appello della Conferenza del Partenariato vedono posti sullostesso piano sia la Regione che le Province, i comuni, le associazioni di categorie, i centri di ricerca, lesedi universitarie, le associazioni culturali, i sindacati, ecc. Tra questi soggetti vi è anche il gruppo deicomponenti del tavolo tecnico: ciò è un fatto assolutamente innovativo rispetto alle esperienze pregressedi programmazione complessa e negoziata.I soggetti tendono ad assumere ruoli a posizionamento variabile che continuamente oscillano tra laproposta e la rilevazione di criticità (dichiarate spesso come insormontabili).La Regione mette in campo tutte le sue competenze nei settori disciplinari di propria competenza. Traqueste emergono i Dipartimenti e i gruppi di lavoro che afferiscono a diversi settori quali: la tutelaambientale, i beni culturali, l’agricoltura e foreste, l’istruzione, la sanità e i gruppi di azione per le pariopportunità. Si sottolinea all’interno del partenariato la presenza del Dipartimento per le <strong>Pari</strong> Opportunità8

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