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P. I. T. - Isole Minori - Rete Pari Opportunita

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attività si sviluppa soprattutto a Favignana, dove comincia alla fine dell'800 per merito della famigliaFlorio che costruisce il più grande opificio di prodotti alimentari mai costruito in Europa nel XIX° secolo,allo scopo di trasformare il tonno catturato nelle tonnare di Favignana e di Formica, introducendo così laproduzione del tonno in latta sott'olio.Oggi la pesca delle Egadi è principalmente di tipo artigianale, costiera, con imbarcazioni di modestedimensioni che alternano i diversi attrezzi di pesca a seconda del periodo dell’anno. È da sottolineare chein prossimità delle <strong>Isole</strong> Egadi, numerose motobarche appartenenti alla marineria trapanese, effettuanoanche la pesca “a strascico”, mentre altre unità esercitano la pesca artigianale. Le due flotte dei pescatori,quele locali e quella trapanese, entrano spesso in conflitto operando nella stessa area di pesca; questo hadeterminato e determina tuttora delle difficoltà nella gestione delle aree all'interno dell'area marinaprotetta.Anche a Lampedusa la pesca rappresenta un importante settore economico, soprattutto legato alconfezionamento in loco di conserve di pesce molto richieste per la loro qualità artigianale.A Ustica è cospicua la produzione ittica di pesce di vario genere, importante per l'economia isolanainsieme alla produzione agricola.È da segnalare lo sviluppo delle tecniche d’allevamento in mare oltre che in Sicilia anche presso le sue<strong>Isole</strong> <strong>Minori</strong> (isole Eolie, Favignana, Lampedusa, ecc.) e due prove sperimentali di allevamento delTonno rosso in una gabbia off-shore, condotte negli anni 1999 e 2000 nello specchio d'acqua antistante ilporto dell'isola di Favignana. Le prove, finalizzate esclusivamente alla messa a punto delle metodologiedi trasferimento dei tonni in gabbia di allevamento, adattamento degli animali alla cattività e alladefinizione delle caratteristiche qualitative della carne in relazione alla dieta somministrata, sono statecondotte nell’ambito di un progetto del MIPA, finanziato alla Biotecno s.c.ar.l. di Trapani e che ha vistola collaborazione del CEOM SCpA.Le <strong>Isole</strong> Eolie vantano una grande tradizione nel settore della pesca. Fino agli anni cinquanta, lepopolazioni residenti traevano sostentamento e reddito dalle attività di pesca, agricoltura ed escavazionedella pomice, anche se certamente non riuscivano a garantire crescita e sviluppo locale, tanto da assistereal gravissimo fenomeno dell’emigrazione.L’attività di pesca sta oggi riassumendo un ruolo di primaria importanza, soprattutto dovuta alla presenzanei nostri mari del “pesce spada” e dell’alalunga (palamito) che rappresenta circa il 70% del volumecomplessivo del pescato nelle Eolie.La flotta peschereccia delle Eolie partecipa al settore in Sicilia con circa 140-160 imbarcazioni tra piccolee medie comunque inferiori a 10 TSL.Sono attive n.10 Cooperative di pescatori. Sicuramente, dopo la flotta di Mazzara del Vallo, è una dellepiù significative nella Regione.Gli addetti del settore vengono stimati in circa 800 unità (fonte Capitaneria di Porto) di cui 450 inseritinelle cooperative e altri 350 circa autonomi, tra capi barca ed equipaggi che su una popolazione residentedi 11.181 abitanti (2001), rappresenta circa il 20% della popolazione attiva.I nuclei familiari che si sostengono con questa attività sono circa 300-350 che quindi rappresentano circa1500-1800 persone, oltre certamente il 15% della popolazione residente.Le specie oggetto di cattura sono:a) entro le sei miglia (totano, occhiata, sauri, vope, minole, scorfano, aragoste, gamberorosso, triglie, acciughe, occhione);b) fino a 20 miglia dalla costa (pescespada, allunga–palamito, lampuga, tonno –pescaaccidentale).In questi ultimi anni vi è stata una posizione forte e insuperabile da parte della Commissione Europeacirca l’uso delle “reti derivanti” fino a decretarne la messa al bando totale.49

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