6.3.5 Area obiettivo: ARIAIl cambiamento del clima è uno dei problemi mon<strong>di</strong>ali più importanti del 21° secolo.L’innalzamento della temperatura della terra è senza dubbio causato dalla concentrazione <strong>di</strong> gas serra (anidridecarbonica, metano, ossido d’azoto e fluorocarburi), che si formano in buona parte a causa dell’utilizzo <strong>di</strong> combustibilifossili creando così una trappola che impe<strong>di</strong>sce alle ra<strong>di</strong>azioni infrarosse <strong>di</strong> uscire dalla nostra atmosfera.La qualità dell’aria costituisce un obiettivo trasversale ad alcune aree tematiche, precedentemente trattate, comel’energia e la mobilità.Il Protocollo <strong>di</strong> Kyoto, adottato il 10/12/97, impegna i Paesi firmatari a limitare le emissioni <strong>di</strong> CO2, CH4, N2O, HFC(idrofluorocarburi), PFC (perfluorocarburi), SF6 (esafluoruro <strong>di</strong> zolfo), attraverso l’adozione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> strategie quali:• la promozione dell’efficienza energetica in tutti i settori;• lo sviluppo delle fonti rinnovabili per la produzione <strong>di</strong> energia e delle tecnologie innovative per la riduzione delleemissioni;• la protezione ed estensione delle foreste per l’assorbimento del carbonio;• la limitazione e riduzione delle emissioni <strong>di</strong> metano dalle <strong>di</strong>scariche <strong>di</strong> rifiuti e dagli altri settori energetici;• misure fiscali per <strong>di</strong>sincentivare le emissioni <strong>di</strong> gas serra.Le emissioni <strong>di</strong> CO2 sono la causa principale, insieme alla deforestazione, del surriscaldamento della crosta terrestre. Inotevoli cambiamenti delle temperature profetizzati possono sembrare un piccolo problema, ma il loro impattosull’ambiente a livello globale potrebbe essere catastrofico per la Terra.L’unione Europea ha stabilito nuovi limiti per le emissioni <strong>di</strong> anidride carbonica.Una delle maggiori fonti <strong>di</strong> emissioni sono le sostanze prodotte dal riscaldamento domestico. Attualmente in Europa piùdel 40% de totale dell’energia viene usata in ambito e<strong>di</strong>lizio, vale a <strong>di</strong>re più <strong>di</strong> quella utilizzata per i trasporti e l’industria.La quantità <strong>di</strong> CO2 emessa in maniera <strong>di</strong>retta o in<strong>di</strong>retta da ciascun ambito <strong>di</strong> trasformazione del <strong>PSC</strong> può derivare davarie fonti <strong>di</strong> emissione: dalla produzione <strong>di</strong> energia elettrica per uso civile e industriale, il cui quantitativo <strong>di</strong> CO2prodotta risulta pari a 0,58 kg <strong>di</strong> CO2 per ogni kWh elettrico prodotto; dalla produzione <strong>di</strong> riscaldamento e acqua caldasanitaria, il cui quantitativo <strong>di</strong> CO2 prodotta risulta pari a 1,92 kg per ogni mc <strong>di</strong> gas metano utilizzato; dalla sottrazione<strong>di</strong> suolo agricolo, poiché un ettaro <strong>di</strong> terreno agricolo me<strong>di</strong>o ha la capacità <strong>di</strong> assorbire oltre 2 tonnellate annue <strong>di</strong>Anidride Carbonica.AREA OBIETTIVO ARIAElemento Valore RiferimentoBenzina (g / veicolo * km)NOx 1,85COVNM 1,90CO 13,93CO2 213,59Emissioni per veicolo al KmEmissioni CO2Benzene 0,076Diesel (g /veicolo * km)NOx 0,55COVNM 0,30CO 1,12CO2 258,16Benzene 0,012PM 0,15 <strong>di</strong> cui PM10 0,130,58 kg/annoper kWh elettrico prodotto1,92 kg/annoper mc <strong>di</strong> gas metano utilizzato2 t/annoper 1 ha <strong>di</strong> terreno agricolo me<strong>di</strong>oconsumatoNostre elaborazioni da modello COPERT1993, ANPA Serie stato dell’ambienteN°12/2000, Annuario ACI 2001;Metodologie sviluppate dal WRI (WorldResources Institute), WBCSD (WorldBusiness Council for SustainableDevelopment) e l’IPCC (International Panelon Climate Change).Relazione <strong>di</strong> Giuseppe Campos Venuti alConvegno "Una città per il verde"Padova - Febbraio 2004VALSAT <strong>PSC</strong> <strong>Associato</strong> Ambito Faentino © ECOAZIONI112
6.3.6 Area obiettivo: ACUSTICAIl rumore rappresenta uno dei maggiori elementi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo sia nei luoghi <strong>di</strong> lavoro che nelle abitazioni e negli spazi per iltempo libero. Tuttavia, tale problematica è spesso considerata meno importante <strong>di</strong> altre riguardanti l'ambiente, quali peresempio l'inquinamento atmosferico e delle acque. In genere, i dati sull'esposizione al rumore sono alquanto scarsi aconfronto con quelli riguardanti altri problemi ambientali, e sono <strong>di</strong>fficilmente comparabili a causa delle <strong>di</strong>verse tecniche<strong>di</strong> rilevamento e analisi utilizzate.I rilevamenti per la caratterizzazione acustica delle fonti <strong>di</strong> emissione si ricavano me<strong>di</strong>ante la tecnica del campionamentolungo la viabilità principale o in corrispondenza <strong>di</strong> eventuali sorgenti puntuali. I campionamenti si effettuano all'interno <strong>di</strong>un periodo temporale (<strong>di</strong>urno o notturno), in fasce orarie me<strong>di</strong>e per il traffico.I Comuni dell’Ambito Faentino, <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> cartografie riguardanti la zonizzazione acustica, ma non <strong>di</strong> dati <strong>di</strong>rilevamento puntuale per gli ambiti <strong>di</strong> trasformazione. C’è da precisare che i comuni <strong>di</strong> Solarolo e Brisighella non hannoapprovato il Piano <strong>di</strong> Zonizzazione Acustica, pertanto la classificazione acustica degli ambiti <strong>di</strong> trasformazione in questiterritori comunali può essere oggetto ad ulteriore revisione o mo<strong>di</strong>fica; tale analisi ha portato all’in<strong>di</strong>viduazione dellaclasse acustica assegnata ad ogni ambito il corrispondente valore limite assoluto <strong>di</strong> immissione acustica relativo alperiodo <strong>di</strong>urno e notturno, espresso in dB(A).Dopo aver in<strong>di</strong>viduato la classe acustica esistente, si è proceduto all’assegnazione della classe acustica prevista infunzione della tipologia <strong>di</strong> destinazione d’uso prevista per ciascun ambito <strong>di</strong> trasformazione e in base alla classificazioneacustica del territorio circostante.Confrontando i limiti <strong>di</strong> immissione acustica della classe acustica esistente con quella prevista si è valutato il potenzialecambiamento dello stato acustico dell’area a seguito dell’intervento <strong>di</strong> trasformazione indotto dal <strong>PSC</strong>.Elemento Valore RiferimentoAREA OBIETTIVOACUSTICAPiani <strong>di</strong> zonizzazione acusticaLimiti <strong>di</strong> immissione acustica (dB(A)]Classe acustica 1: 50 – 40 dB(A)Classe acustica 2: 55 – 45 dB(A)Classe acustica 3: 60 – 50 dB(A)Classe acustica 4: 65 – 55 dB(A)Classe acustica 5: 70 – 60 dB(A)Classe acustica 6: 70 – 70 dB(A)Legge quadro 447/956.3.7 Area obiettivo: ECOSISTEMAL’ecosistema è il modello più completo e operativo per conoscere le conseguenze delle nostre azioni sul mondoesterno. L’ecosistema rappresenta un insieme, localizzato <strong>di</strong> esseri viventi appartenenti a <strong>di</strong>verse specie (uomocompreso), in relazione tra loro e con l’ambiente inorganico che li ospita (suolo, clima, altre ecc.). Quest’insieme <strong>di</strong>elementi (o componenti) e <strong>di</strong> relazioni costituisce appunto un “sistema”. Esso è aperto a flussi <strong>di</strong> materie ed energia dae verso l’esterno, ma è anche dotato <strong>di</strong> meccanismi interni <strong>di</strong> autoregolazione, che gli garantiscono una certa stabilità.Conoscere il funzionamento <strong>di</strong> un ecosistema significa sapere prevedere che cosa capita quando si mo<strong>di</strong>fica qualchesuo elemento o qualche sua relazione interna. La città, sia in forma <strong>di</strong>retta che in<strong>di</strong>retta, mo<strong>di</strong>fica l’ambiente naturale, ilpaesaggio e per lo più riduce la bio<strong>di</strong>versità, cioè la presenza <strong>di</strong> specie <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> animali e vegetali. Questeconseguenze dell'urbanizzazione sono più o meno evidenti a seconda delle caratteristiche del territorio e della presenza<strong>di</strong> spazi naturali (intatti o residuali) quali i boschi o le fasce <strong>di</strong> vegetazione in prossimità dei corsi d’acqua.L'influsso reciproco fra la città e l’area circostante è con<strong>di</strong>zionato anche dal grado <strong>di</strong> naturalità delle zone extraurbane;per le zone agricole è rilevante il tipo <strong>di</strong> colture in atto (monocoltura estesa, mosaico <strong>di</strong> colture) e la conservazione deglielementi vegetali minori, come i filari alberati lungo i canali, le rogge, le siepi, i piccoli ambienti umi<strong>di</strong> dei fontanili: questielementi favoriscono il mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema, la <strong>di</strong>versità biologica e la qualità del paesaggio.Tra i <strong>di</strong>versi modelli in grado <strong>di</strong> dare una valutazione delle interferenze sugli ecosistemi la Biopotenzialità territoriale(Ingegnoli,1993) costituisce uno dei migliori mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> esprimere le soglie critiche attraverso una misura della capacitàlatente <strong>di</strong> omeostasi degli ecosistemi antropizzati o naturali.VALSAT <strong>PSC</strong> <strong>Associato</strong> Ambito Faentino © ECOAZIONI113