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RAPPORTO DI RICERCA - Consorzio Sol.Co.

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42comunque a mettere in evidenza le sue capacità (nell’attuale stato di salute)rispetto ad ogni attività umana e confrontata con quelle di persone prese ariferimento o, ancora, con passate condizioni personali di salute. Un’altra serie didomande puntano a far esprimere la persona (o comunque a far pronunciare ilrilevatore) sulla possibile realizzazione di particolari performance “a condizioneche “ sia fornito o realizzato un particolare supporto o un particolareadattamento ambientale.In conclusione, l’ ICF, come raccomandato dalla 54° Assemblea Mondiale dellaSanità (Maggio 2001), verrà utilizzata per fornire un linguaggio standard eunificato che serva da modello di riferimento per la descrizione della salute edegli stati ad essa correlati; l’ICF intende proporsi come una classificazione delle“componenti della salute”, non solo quindi una classificazione delle“conseguenze delle malattie”, assumendo una posizione neutrale rispetto allaeziologia, permettendo ai ricercatori e ai clinici di fare inferenze causali utilizzandoi metodi scientifici più appropriati. L’ICF non si propone più, come già l’ICDH del1980, una classificazione dell’handicap, concetto che è stato abbandonato,quanto una descrizione della disabilità intesa come gli aspetti che interferiscononell’interazione tra un individuo (con una condizione di salute) e i fattoricontestuali di quel individuo (fattori ambientali e personali).A seguito dei numerosi incontri a cui hanno partecipato gli esperti per la ricercacoinvolti nel progetto per cui si scrive, è emerso che l’ICF è lo strumento idealeper la rilevazione dei bisogni e della domanda di servizi da parte dei disabili.Tuttavia, a causa del lento processo di diffusione di questo strumento sul territorioregionale, ciò non è stato possibile.Pertanto, l’analisi è stata condotta, con il supporto di software specifici utilizzandoun questionario i cui contenuti, in parte, ricalcano la checklist del sistema diclassificazione ICF. Si è realizzato, dunque, uno studio pilota utile e rilevare, inSicilia, i bisogni e la domanda di servizi da parte dei soggetti con disabilità.3.2. METODOLOGIA <strong>DI</strong> ELABORAZIONE DEI DATIImportanza degli studi pilotaAlla base di qualsiasi programma organico di gestione delle disabilità in un’otticaintegrata di Sanità Pubblica, deve essere posto un efficace sistema disorveglianza che, attraverso la disponibilità dei dati informativi, sia in grado diindicare quando è necessario intervenire ed in quale direzione indirizzare gliinterventi. L’adozione di un sistema di sorveglianza per monitorare gli indicatorispecifici della diffusione delle disabilità costituisce il primo passo per identificare iproblemi locali e le priorità, e valutare l’efficacia delle attività di assistenza e disupporto.- Il termine ‘studio pilota’ si riferisce a versioni in miniatura (in piccolo) distudi su grande scala (chiamati anche studi di “fattibilità), così come allospecifico pre-testing di uno strumento di ricerca, ad esempio unquestionario o scheda di intervista.- Gli studi pilota sono un elemento cruciale di un buon progetto di studio.<strong>Co</strong>nducendo uno studio pilota non è garantito il successo nello studioprincipale, ma ne aumenta la probabilità.- Gli studi pilota adempiono un range di funzioni importanti e possonofornire intuizioni per altre ricerche.

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