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sommario - Fondazione | Alexander Langer | Stiftung

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mandato agli elettori, e con esso la sua coerenza di pensiero politica e pratica.Nel 1992 a Rio, durante la conferenza mondiale dell’Onu sull’ambiente, <strong>Langer</strong>partecipa con il suo contributo prezioso e allaccia ulteriori conoscenze e contatti alivello internazionale, cercando di mantenere in dialogo istituzioni politiche, cittadini emovimenti di base. Sostiene il commercio equo e solidale, la riforma della BancaMondiale e dei suoi principi ispiratori, il consumo critico ed il risparmio etico. Tuttequeste attività non lo distolgono tuttavia dal problema della convivenza interetnica inSudtirolo: questa rappresenta il laboratorio a lui più familiare per fotografare una“officina sperimentale”, un esempio di convivenza solidale con le comunità diminoranza e straniere in Europa.Gli anni '90 lo vedono impegnato nel tentativo di riforma dell’ONU, nel dialogo Est-Ovest dopo la caduta del muro, ma pure per opporsi alla guerra accesa dalla crisi delGolfo e per la salvaguardia dei diritti umani in Israele e in Tibet.Mentre è presente nel 1991 in Albania, durante lo scoppio della crisi, promuove uncoordinamento solidale per sostenere la democrazia e la libertà in quei luoghi.L’Europa appare debole e amorfa verso questi problemi: le guerre che scoppiano inquegli anni nell’Ex Jugoslavia lo vedono di conseguenza strenuamente impegnato e inmolteplici modi, sempre esposto in prima persona, per creare ponti e mediazioni fra leparti in conflitto. In Bosnia-Erzegovina e in Kossovo, assiste disperato e impotente allaviolenza dei massacri e delle epurazioni etniche. Nel 1992, nel suo ufficio di Bruxelles,costruisce la sede del Verona Forum, una rete associativa che coinvolge movimenti,gruppi e associazioni in dialogo per la costruzione di un’alternativa nonviolenta nell’ExJugoslavia.Nel 1994 viene rieletto con largo consenso al Parlamento Europeo. Continua il suostrenuo impegno per dare trasparenza agli avvenimenti della guerra serbo-bosniaca;comprende di dover fare una scelta dolorosissima per i suoi valori nonviolenti, mascegliendo quello che ritiene il male minore, opta a favore di un intervento armato perporre freno alle epurazioni etniche. E’ il giugno 1995 quando <strong>Langer</strong>, insieme ad altrimanifestanti, si presenta a Cannes, dove ha luogo il Consiglio dei Ministri dell’UnioneEuropea, per consegnare un appello all’intervento nell’Ex Jugoslavia. Questo appellocontiene una sequenza operativa di interventi e azioni specifiche per il ristabilimentodel diritto nei territori.11

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