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sommario - Fondazione | Alexander Langer | Stiftung

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ospitante). Il mediatore inoltre, non può sostituirsi al ruolo di colui che affianca: unmediatore in classe non può sostituirsi al ruolo educativo formativo dell’insegnante, masolo affiancarlo, integrarlo. E ancora, la figura del mediatore, non è un mero illustratoredi usi e costumi altri: gli aspetti etnografici delle diverse culture sono da integrare aglialtri aspetti sostanziali; limitarsi ad essi è puro folklore. Tutta questa serie definizioniper sottrazione del mediatore, lasciano spazio a una dimensione professionale che sicolloca sia in casi di emergenza (pensiamo agli inserimenti scolastici improvvisi, o unservizio medico d’urgenza) sia in posizione di “sportello” di consulenza. Inoltre, equesto mi pare il ruolo più interessante, il mediatore interviene in programmi in cui si faanimatore culturale, promuovendo e salvaguardando la conservazione della lingua edella cultura d’origine. Quali competenze invece paiono necessarie per il ruolo dimediatore culturale? Certamente la conoscenza della lingua del paese ospitante, oltreche competenze pedagogiche atte a comunicare e relazionarsi, saper prevenire e gestire iconflitti e promuovere la convivenza.3.9 Una condizione vitale: bandire ogni violenza.E' lapidario e deciso il nono punto del decalogo, è prerequisito a tutto:“Una necessità si erge (…) imperiosa su tutte le altre: bandire ogni forma diviolenza, reagire con la massima decisione ogni volta che si affacci il germedella violenza etnica, che - se tollerato - rischia di innescare spirali davverodevastanti ed incontrollabili. E anche in questo caso non bastano leggi epolizie, ma occorre una decisa repulsa sociale e morale, con radici forti: unconvinto e convincente no alla violenza.” 75L’ambito del pacifismo è uno dei contributi con cui <strong>Langer</strong> è maggiormente ricordato.La sua presenza al Parlamento Europeo era particolarmente impegnata verso le realtà incui erano presenti conflitti. Il suo essere pacifista tuttavia aveva caratteristiche originali,non ideologiche, non dogmatiche, fortemente attraversato com’era dalle consapevolezzematurate in ambito di convivenza e di ecologismo. <strong>Langer</strong> aveva capito quanto la causadella pace fosse strettamente legata alla giustizia e alla solidarietà fra i popoli.Egli aveva colto che l’ attuale modello di vita competitivo e aggressivo, non poteva cheessere vortice generativo di violenza e conflitti inarrestabili. Ecco perché il primo puntodi convergenza per la pace rende necessario secondo <strong>Langer</strong>, cambiare stile di vita.75Edi Rabini, (a cura di), op. cit., p. 302.40

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