e ampliare la preparazione tecnica e scientifica 54 . Dal punto di vista organizzativo ilservizio ai migranti ha rappresentato inoltre una vera sfida di efficienza capace di farfunzionare meglio il sistema sanitario 55 .In ambito religioso, nella provincia di Bergamo, da alcuni anni le Aclicollaborazione con il comune di Bergamo insieme ai rappresentanti delle diverse fedi ealtre associazioni del territorio, vengono organizzate iniziative di dialogointerreligioso. L’iniziativa del 2008 ha avuto il titolo “Molte fedi sotto lo stesso cielo”sottotitolata con uno slogan caro a Don Tonino Bello: “la convivialità delle differenze”.L’iniziativa si è svolta in un foltissimo programma articolato in sei argomenti“Dialoghi, Musica, Cammini, Parole e Arte dello Spirito”. L'obiettivo dell’iniziativa èstatoquello di avvicinare le culture e religioni altre, attraverso incontri nellaquotidianità, nello scambio interpersonale e nel vicendevole racconto delle rispettiveesperienze di fede. Gli incontri hanno rappresentato un vivo contributo per affrontarecon responsabilità e discernimento la sfida epocale del mondo plurale a cuiinevitabilmente si è chiamati, per cercare di essere protagonisti e non subirepassivamente le trasformazioni in atto.Le iniziative erano articolate in modo da favorire una conoscenza maggiore delle fedi, eincentrate nello scambio interpersonale. Oltre ai dialoghi di alto profilo, con autorevoliesponenti delle differenti fedi, l’iniziativa ha organizzato percorsi di carattere storicoartistico,letture di testi delle grandi tradizioni religiose, ascolto di musiche,presentazioni di spettacoli e percorsi a piedi, questi ultimi in collaborazione con il CAI 56di Bergamo. Ho partecipato personalmente ad alcuni di questi appuntamenti, e vorreisoffermarmi in modo particolare sui “Cammini” e “l’Arte dello Spirito”. I “Cammini”come sono stati denominati i percorsi a piedi, si sono snodati in atmosfere naturali epaesaggi suggestivi della bergamasca, riproducendo l’idea del pellegrinaggio allaapprocciare il percorso della nascita. Come il rito islamico in cui, al bambino appena nato, il padre (o unparente stretto di sesso maschile) sussurra in entrambe le orecchie del neonato la dichiarazione di unicitàdi Dio e la professione di fede. Lo staff medico in questi casi interrompe temporaneamente la prassiospedaliera perchè il rito possa compiersi.54Ampliare la preparazione tecnica e scientifica significa approcciare pratiche di medicina tradizionalecon apertura mentale e interesse antropologico, cercando di contenere i pregiudizi legati alla propriaortodossia scientifica e di rispettare, naturalmente ove possibile, culture radicate e legate a forme dimedicina molto lontani da quella occidentale. Per restare in ambito ostetrico, cito ad esempio, un rimediodi origine orientale: l'uso del sigaro di artemisia, la cosiddetta “Moxa” che se avvicinata negli opportunipunti meridiani del corpo, stimola i rivolgimenti del feto in posizione podalica e riduce il ricorso al partocesareo.55Emanuela Zuccalà, “Chi ascolta le mamme straniere” Io Donna, 13/11/2008.56Club Alpino Italiano.in30
scoperta del sacro.In Val Vertova, insieme a una ventina di altri adulti, ho partecipato a settembre alcammino con Khalid Chaouki, musulmano, direttore di Minareti.it. A ottobre invece hopartecipato a quello con Svami Yogananda Giri, monaca induista dello SvamiGitananda Ashram e presidente onorario Unione Induista Italiana; il cammino haseguito il sentiero che in prossimità della Valle del Giongo, conduce alla località PratiParini. Entrambi i cammini si sono snodati fra momenti di avvicinamento alle religioni,riflessione,silenzio, ascolto e preghiera comune; all’arrivo un frugale pasto haconsentito una condivisione più intima e profonda nella convivialità.Da ottobre a novembre, in cinque itinerari distribuiti in altrettanti luoghi sacri traBergamo e Milano, si sono realizzate le visite a cinque templi: una chiesa cattolica, unaevangelica, una ortodossa, una moschea ed una sinagoga. Questi itinerari volti allaconoscenza reciproca, sono partiti dall’architettura dei luoghi delle varie fedi, perribadire ancora una volta che proprio dalla reciproca conoscenza e riconoscimento sipuò costruire il dialogo, il rispetto della differenza, una civile forma di convivenza.Conservo un ricordo gioioso della visita al Centro Islamico di Via Cenisio a Bergamo,dove noi ospiti femmine, inizialmente introdotte nella zona riservata alle donne, siamostate poi accolte per ragioni di spazio nella sala grande delle preghiere, luogo esclusivodegli uomini. La concessione, ci è stato anche fatto notare, non rappresenta un eventostraordinario nella tradizione islamica: la compresenza di uomini e donne durante lapreghiera infatti, si verifica anche nel pellegrinaggio alla Mecca, dove tutti accedonoagli stessi luoghi. Dislocati in due gruppi distinti, uomini e donne appartenenti adiverse religioni hanno ascoltato le spiegazioni del presidente del Centro e dell’Imamyemenita Ahmed El Sawadi, circa il funzionamento della moschea, la sua struttura, i ritiche vi si praticano. Anche in questa occasione inconsueta di ospitalità nel luogo sacro,il cibo offerto dalle donne ha suggellato l’incontro sotto il segno dell’accoglienza e dellaconvivialità.Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose e immancabile autorevole interlocutorenelle iniziative Acli in ambito religioso ha sottolineato che nell'Odissea vien detto:“L'ospite è come un fratello per l'uomo che abbia anche solo un poco disenno.” 5757Acli Bergamo, (a cura di Daniele Rocchetti), Sotto la Tenda di Abramo. L’ospite nelle tre religionimonoteiste, Bergamo, 2007.31
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