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sommario - Fondazione | Alexander Langer | Stiftung

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culturale e sociale in relativo isolamento (…) questa storia ha prodotto unmondo di popoli isolati.” 26Una moltitudine di scrittori suggerisce che il viaggio, la strada, la percorrenza,l’attraversamento dei luoghi e gli incontri che in esso si compiono, consentono diriportare l’esistenza umana ad una dimensione di pellegrinaggio, di erranza, di ricercadi relazioni: nel percorso di ricerca e di intrecci di sentieri, l’incontro, l’uscita dall’unicosguardo è risorsa preziosa per tutti.3.3 Conoscersi, parlarsi, informarsi, interagire, più abbiamo a che fare con glialtri, meglio ci comprenderemo.“Più abbiamo a che fare gli uni con gli altri, meglio ci comprenderemo” afferma<strong>Langer</strong> e ancora “imparare a conoscere la lingua, la storia, la cultura, le abitudini, ipregiudizi e gli stereotipi, le paure delle diverse comunità conviventi è un passoessenziale nel rapporto inter-etnico” 27 .Lo scorso anno ho insegnato italiano presso l’associazione L’Arcobaleno di Bergamo.L’associazione si occupa dagli anni '90 di alfabetizzazione e di integrazione deimigranti nel comune di Bergamo e dintorni. L’esperienza che ne ho trattopersonalmente è stata rivelatrice. Insieme al gruppo classe ho potuto constatare dipersona quantole identità siano “negative” 28 e imperfette. Per qualificarsi, pernominarsi, per conquistare la coscienza di sé hanno bisogno a tutti i livelli del confrontocon l’alterità. L’ascolto e le dinamiche scaturite dai percorsi di narrazione e intrecciodi esperienze degli studenti provenienti da vari paesi e culture ha dato forma edespressione a molteplici modi di percepire il mondo e la vita. La condivisione di questopatchwork culturale, dentro al gruppo classe (nel mio caso, in un anno sono ruotati unaquarantina di studenti adulti provenienti da tre continenti), mi ha condotto comeinsegnante ad interrogarmi e a stupirmi della risorsa di queste differenze: una babeledi lingue, religioni, costumi e consuetudini differenti, ma tutte riconducibili alla stessadimensione antropologica. La vivace confusione e le partizioni spontaneamente nateall’inizio del percorso dentro a questa classe (per nazionalità, per età, per religione,26Ugo Fabietti, op. cit., p. 343.27Edi Rabini, (a cura di), op. cit., p. 297.28Il termine “negativo” è qui usato nell'accezione di “mancante di”, cioè bisognoso del contributo e delconfronto con l'altro da sè.18

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