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sommario - Fondazione | Alexander Langer | Stiftung

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diventare un nemico acerrimo (…) e che ti puoi ritrovare fanaticamente incaccia del tuo stesso naso (…). Kafka ci mostra che c'è buio e mistero e c'èscherno anche quando siamo convinti di non avere fatto nulla di male. (…).Yehuda Amichai [afferma che ] 'dove siamo integerrimi non cresce nessunfiore'.” 46Coabitare nella diversità, e in senso non solo metaforico, afferma Amos Oz, hainevitabilmente un costo: il continuo esercizio del compromesso. Il compromesso,esemplificato nel concetto dell’ “incontrare l’altro più o meno a metà strada” 47 non èuna condizione di per sé felice, è frutto di rinunce, di limature e mediazioni continue,generatrici di morti e rinascite in condizioni di continua evoluzione. Sempre nello stessosaggio, Amos Oz disegna una metafora dell’uomo, per dare forma alla sua capacità difarsi altro da ciò che è e in cui è, e di aprirsi all’infinito, pur avendo radici proprie edefinite, tant'è che“Nessun uomo e nessuna donna è un’isola, siamo tutti penisole, per metàattaccate alla terraferma e per metà di fronte all’oceano. Credo che ci si debbalasciare il diritto di restare penisole.” 48E dipinge a tinte fosche i sistemi che rivendicano esclusività e non riconoscimento dellediversità, ma pure l’irriducibile relativismo:“Ogni sistema sociale e politico che trasforma noi in un’isola darwiniana e ilresto del mondo in un nemico o un rivale è un mostro. Ma al tempo stesso ognisistema sociale, politico e ideologico che ambisce a fare di ognuno di noinull’altro che una molecola di terraferma non è meno aberrante.” 49Se entriamo nel merito della politica contemporanea di casa nostra, rispetto alladimensione plurietnica, quali “ i diritti, i segni pubblici, i gesti quotidiani, il diritto asentirsi di casa”? Annamaria Rivera, nel capitolo Immigrati de L’Imbroglio etnicomette in luce che:“In Italia la percezione, categorizzazione e rappresentazione dei cosiddettiimmigrati è legata anche alla tardiva presa di coscienza del fenomeno della“nuova” immigrazione e al rifiuto di integrarlo, concettualmente e attualmente,come parte della realtà sociale.” 5046Amos Oz, op. cit., p. 49.47Amos Oz, op. cit., p. 26.48Amos Oz, op. cit., p. 54.49Amos Oz, op. cit., pp. 49-50.50René Gallissot et al., op.cit., p. 201.27

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