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P A R M A 2 0 2 0RAPPORTO SUL QUADRO CONOSCITIVOindifferenziata, sia di segnalare i luoghi che rappresentano punti didiscontinuità e rottura spaziale all’interno degli insediamenti.Tali elaborati trovano ancora oggi la loro validità e possono essereintegrati da nuovi studi e approfondimenti disciplinari contenutinell’Atlante del nuovo PSC. Nella fattispecie, i nuovi elaborati prodottisono i seguenti:- elaborati del capitolo 2.3 “Densità insediativa”, che analizzano lediverse intensità d’uso presenti sul territorio costruito, attraversoapplicazioni che hanno messo in evidenza gli indici volumetrici(espressi in mc/mq e ottenuti rapportando la stima del volumedegli edifici esistenti con la superficie fondiaria dell’area diriferimento), l’intensità d’uso del suolo (espressa in mq/mq emisurata rapportando la stima della Superficie Utile Lorda degliedifici con la Superficie fondiaria di riferimento) e la densitàabitativa (espressa in abitanti/ha e calcolata rapportando lapopolazione residente con la Superficie fondiaria); altresì, sonostate realizzate le rappresentazioni dello spazio costruito indimensione 3D (elaborato 2.3.4) e della densità insediativapuntuale nello spazio costruito attraverso il metodo Kernel DensityEstimation (elaborato 2.3.5);- elaborato 6.1.1 “Carta zero”, configurante la rappresentazione dellefacoltà che la disciplina urbanistica vigente consegna allarivisitazione strategica che il nuovo PSC deve compiere; inparticolare, tale processo di ricostruzione dello stato giuridico delleprevisioni urbanistiche ha permesso di analizzare e suddividere lediverse aree del territorio comunale in tre grandi sistemiinsediativi, quali la città consolidata, la città della trasformazione eil territorio rurale. Tali sistemi si scompongono a loro volta insottocategorie volte a distinguere la natura pubblica o privata deglispazi che compongono la città;38- elaborato 6.1.6 “Piani urbanistici attuativi ante 1976”, con il qualesono stati messi in evidenza gli interventi realizzati attraverso iPiani particolareggiati e i Piani di lottizzazione approvati dalla datadella loro introduzione nell’ordinamento giuridico fino al 1976, cosìcome archiviati dal Settore “Valorizzazione patrimonio” delComune di Parma. In particolare, attraverso tali Piani sono staterealizzate le grandi lottizzazioni residenziali che dal secondo dopoguerra fino agli inizi degli anni ‘80 hanno contribuitoall’espansione della città di Parma, essendo prevalentementeconcentrati nel ring che si è sviluppato attorno ai tessuti di matricestorica. Lottizzazioni residenziali che quasi nella totalità dei casipresentano una morfologia insediativa geometricamente regolarebasata sulla ripetizione ortogonale degli edifici e delle rispettivearee pertinenziali;
P A R M A 2 0 2 0RAPPORTO SUL QUADRO CONOSCITIVO- elaborato 6.1.7 “Piani urbanistici attuativi 1981-2010”, con il qualevengono rappresentati i comparti insediativi realizzati o inrealizzazione attraverso le diverse tipologie di Piani urbanisticiattuativi approvati dal 1981 ad oggi e conservati presso l’archiviodell’Amministrazione comunale di Parma. Nella fattispecie, sonostati in prima battuta distinti i Piani di iniziativa privata da quellidi iniziativa pubblica, andando successivamente ad esplicitare latipologia dei PUA e le funzioni prevalenti previste dagli stessi;- elaborati 6.1.11 “Sistema di assetto delle frazioni e accessibilità surete ciclabile” e 6.1.12 “Sistema di assetto delle frazioni eaccessibilità su rete TPL”, attraverso i quali è stato messo inevidenza il sistema di assetto dei centri frazionali, rapportandolocon il grado di accessibilità che i sistemi di mobilità ciclabile e delTrasporto Pubblico Locale sono in grado di offrire nella loroconfigurazione attuale. Le frazioni rurali sono state ricondotte amicrosistemi locali rispetto ai quali è possibile organizzare ladotazione dei servizi e la manovra di potenziamento delle dotazionianche al fine di migliorare la sostenibilità riducendo il costo socialeed ambientale degli spostamenti casa-scuola;- elaborati del capitolo 6.4 “Sistemi locali delle frazioni”(approfondimenti specifici dei suddetti elaborati 6.1.11 e 6.1.12),con i quali vengono messe in evidenza le caratteristiche insediative,quantitative e descrittive dei diversi assetti territoriali checontraddistinguono i sistemi locali dei centri frazionali.Un ulteriore approfondimento disciplinare condotto sul territoriourbanizzato è rappresentato dallo studio sulla “Riqualificazione dellefrazioni”, redatto nel 2008 dall’arch. Guido Leoni e rientrante neiprogrammi dell’Agenzia per la qualità urbana del Comune di Parma.L’obiettivo di tale studio è quello di definire il ruolo dei centri frazionalinel contesto comunale ed individuare quelle condizioni che consentanodi avviare una loro politica di riqualificazione e di valorizzazione; taleobiettivo si pone all’interno di un quadro di approfondimento incontinuità con il PSC 2007 che, per le frazioni definite “centri minori”,prevede di meglio definire ed articolare il ruolo che ciascun centrominore può svolgere nell’assetto complessivo del territorio comunale,anche alla luce dei limiti di sostenibilità ambientale. La ricerca sisuddivide in due parti: una prima parte di analisi (screening) e unaseconda parte contenente gli indirizzi progettuali sviluppati per ognunodei 41 centri frazionali presenti nel territorio comunale di Parma.Infine, è da citare la ricerca “Uso-disuso-riuso” condotta nel 2008dall’Università di Parma e avente come oggetto la definizione di unSistema Informativo per l’individuazione, la conoscenza e lo studio deiluoghi dismessi o in via di dismissione e dei contenitori disponibilinella città di Parma. Tale ricerca limita la propria indagine alla cerchia39
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