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Systems Thinking e System Dynamics. L'arte di capire la dinamica ...

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Mel<strong>la</strong> P. - <strong><strong>System</strong>s</strong> <strong>Thinking</strong> e <strong>System</strong> <strong>Dynamics</strong>. L’arte <strong>di</strong> <strong>capire</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>namica ed il controllo dei sistemi.stesso sistema che sviluppa un processo del tutto equivalente. Il CLD 6 rappresenta un sistema <strong>di</strong>controllo del magazzino.CLD 6sritardod’azioneE = prepevamentiprelevamenties terniX = O r<strong>di</strong>ni aifornitorioBY = Livellodello s toc ksStock ottimale= Y *sSc arto = S y =Y – Y*6 – Gli archetipi sistemiciNelle organizzazioni <strong>di</strong> qualunque specie, sia negli enti pubblici sia nelle imprese, si possono in<strong>di</strong>viduarestrutture standard denominate ARCHETIPI SISTEMICI, generali modelli <strong>di</strong> re<strong>la</strong>zioni chericorrono <strong>di</strong> frequente in varie situazioni ed in ambienti <strong>di</strong>fferenti.«Una delle intuizioni più importanti e potenzialmente più rafforzanti che provengono dalgiovane campo del pensiero sistemico è che certi modelli <strong>di</strong> struttura ricorrono in continuazione.Questi “archetipi sistemici” oppure “strutture generiche” incorporano <strong>la</strong> chiaveper imparare a vedere le strutture nelle nostre vite personali ed organizzative. […] Poichésono sottili, quando gli archetipi sorgono in una famiglia, in un ecosistema, in un serviziogiornalistico, oppure in un’azienda, spesso più che vederli li si sente. Talvolta essi dannoluogo ad una sensazione <strong>di</strong> dejà vu, un sospetto che questo schema <strong>di</strong> forze lo si è già vistoprima. “Rieccolo” ci <strong>di</strong>ciamo.» (Senge, 1992: 108).Lo scopo degli ARCHETIPI SISTEMICI è <strong>di</strong> aumentare rapidamente <strong>la</strong> capacità del managerdecisore<strong>di</strong> vedere i problemi sistemici, riconoscendone le strutture che li determinano; <strong>di</strong> abituarliad affinare le percezioni, al fine <strong>di</strong> poter essere in grado <strong>di</strong> cogliere facilmente le strutture sistemicheche generano le situazioni problematiche e <strong>di</strong> cogliere l’effetto leva <strong>di</strong> quelle struttureper formu<strong>la</strong>re soluzioni definitive.Peter Senge denomina <strong>la</strong> soluzione definitiva che sfrutta le potenzialità del<strong>la</strong> struttura del sistemae dei suoi loop – non limitandosi ad interventi sintomatici su singole variabili – come effettoleva.«La linea dei profitti del pensiero sistemico è l’effetto leva – vedere in che modo le azioni ei cambiamenti nelle strutture possono portare a miglioramenti significativi durevoli. Spesso,l’effetto leva segue il principio dell’economia dei mezzi, secondo il quale i risultati migliorinon derivano da sforzi su <strong>la</strong>rga sca<strong>la</strong>, ma da piccole azioni ben concentrate. I nostrimo<strong>di</strong> non sistemici <strong>di</strong> pensare provocano tanti danni specifici perché ci portano continuamentea concentrarci sui cambiamenti a basso effetto leva: ci concentriamo sui sintomi <strong>di</strong>162© 2003 www.ea2000.it -

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