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Systems Thinking e System Dynamics. L'arte di capire la dinamica ...

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Mel<strong>la</strong> P. - <strong><strong>System</strong>s</strong> <strong>Thinking</strong> e <strong>System</strong> <strong>Dynamics</strong>. L’arte <strong>di</strong> <strong>capire</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>namica ed il controllo dei sistemi.Senge si chiede, retoricamente, “Perché questo è un problema?”. Nel<strong>la</strong> maggior parte dei casi <strong>la</strong>risposta è che il problema deriva dal credere che <strong>la</strong> causa e l’effetto siano sempre strettamentecorre<strong>la</strong>ti. Ci ricorda che <strong>la</strong> ra<strong>di</strong>ce delle <strong>di</strong>fficoltà che incontriamo nelle organizzazioni non è nei“problemi ricorrenti” o nei “malvagi avversari” ma deriva dal nostro erroneo modo <strong>di</strong> pensarenon-sistemico. È <strong>la</strong> <strong>di</strong>scrasia tra <strong>la</strong> vera natura del<strong>la</strong> realtà ed il nostro pensiero su quel<strong>la</strong> realtà.Ci <strong>di</strong>ce che il primo passo per correggere quel<strong>la</strong> <strong>di</strong>scrasia consiste nello sbarazzarci del<strong>la</strong> concezioneper cui causa ed effetto siano strettamente corre<strong>la</strong>ti nello spazio e nel tempo.«C’è uno scarto <strong>di</strong> base tra <strong>la</strong> natura del<strong>la</strong> realtà dei sistemi complessi e i nostri mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>pensare a quel<strong>la</strong> realtà. Il primo passo per correggere quello scarto è <strong>di</strong> abbandonare ilconcetto che <strong>la</strong> causa e l’effetto siano vicini nel tempo e nello spazio.» (Senge, 1992: 72).Insegnamento –Occorre in<strong>di</strong>viduare il sistema che sta alle spalle del sintomo e che produce azioni<strong>di</strong> lungo termine e non limitarsi alle catene causali aperte più prossime al sintomo.7.8 - Piccoli cambiamenti possono produrre grossi risultatiMentre alcuni si riferiscono al pensiero sistemico come al<strong>la</strong> “scienza oscura” – poiché insegnache le soluzioni più ovvie non funzionano – Senge afferma che il <strong><strong>System</strong>s</strong> <strong>Thinking</strong> <strong>di</strong>mostracome piccole e mirate azioni possono generare miglioramenti significativi <strong>la</strong>ddove opportunamenteapplicate … un concetto, questo, chiamato “leverage”.La <strong>di</strong>fficoltà in questo consiste nel fatto che le soluzioni associate al<strong>la</strong> leva più efficace nonsiano quelle più ovvie alle persone che si trovano all’interno del sistema.Le soluzioni che sfruttano meglio l’effetto leva non sono spesso “vicine nello spazio e neltempo ai … sintomi del problema.”.«Il pensiero sistemico <strong>di</strong>mostra … che azioni limitate, ma ben orientate, possono talvoltaprodurre miglioramenti significativi e durevoli, se vengono applicate nel punto giusto. I teoricidei sistemi chiamano questo principio ‘l’effetto leva’. … L’unico problema è che … icambiamenti derivanti da un elevato effetto leva <strong>di</strong> solito … non sono ‘vicini nel tempo enello spazio’ ….» (Senge, 1992: 73).Insegnamento – “Imparare a vedere le strutture sottostanti anziché gli eventi” – Imparare a riconosceregli archetipi sistemici – Pensare in termini <strong>di</strong> processi e non <strong>di</strong> istantanee.7.9 - Potete avere <strong>la</strong> torta e mangiar<strong>la</strong> – ma non subitoSenge afferma che spesso ve<strong>di</strong>amo le nostre scelte come “o… o…”, in termini <strong>di</strong> esclusione <strong>di</strong>una soluzione per preferirne un’altra. Occorre, tuttavia, riconoscere che le scelte “o…o…” sono ilprodotto del pensiero statico; <strong>la</strong> vera leva risiede nel vedere come si possano realizzare entrambele possibilità nello stesso tempo.«Molti <strong>di</strong>lemmi apparenti … sono sottoprodotti del pensiero statico. Essi appaiono comescelte rigide – o/o – perchè pensiamo a ciò che è possibile in un dato momento del tempo.»(Senge, 1992: 75).166© 2003 www.ea2000.it -

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