Mel<strong>la</strong> P. - <strong><strong>System</strong>s</strong> <strong>Thinking</strong> e <strong>System</strong> <strong>Dynamics</strong>. L’arte <strong>di</strong> <strong>capire</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>namica ed il controllo dei sistemi.È giunto il momento <strong>di</strong> fare evolvere ulteriormente i nostri modelli e considerare il caso ancorpiù generale <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> controllo nei quali il manager debba control<strong>la</strong>re, contemporaneamente,<strong>di</strong>verse variabili cui sono assegnati determinati valori-obiettivo.Vorrei prendere le mosse dal caso più emblematico: il controllo <strong>di</strong> un aereo per raggiungereuna certa destinazione.Il manager <strong>di</strong> questo sistema è, ovviamente, il pilota (insieme allo staff <strong>di</strong> terra) che deve teneresotto controllo molteplici variabili obiettivo operative che caratterizzano il volo. Tre sono lefondamentali: <strong>la</strong> <strong>di</strong>rezione, <strong>la</strong> velocità e l’altitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> volo: solo il mantenimento del loro controlloper tutta <strong>la</strong> durata del volo consente al pilota <strong>di</strong> raggiungere l’obiettivo finale rappresentatodal<strong>la</strong> destinazione del volo.Il modello <strong>di</strong> sistema <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> un aereo in volo non è molto complicato da comprendere,come <strong>di</strong>mostra il CLD 19. Qualunque sia l’aereo, comunque siano strutturati i meccanismi <strong>di</strong>controllo (motore, alettoni, timoni, ecc.), il sistema <strong>di</strong> controllo, nelle variabili fondamentali, èsempre lo stesso: pilotare significa control<strong>la</strong>re una “macchina” complessa secondo un sistema <strong>di</strong>controllo che nelle sue variabili essenziali appare semplice e facilmente comprensibile.Il pilota-manager deve rispettare le regole ed i vincoli in<strong>di</strong>cati nel CLD 19, nel rispettarli, puòtenere comportamenti molto vari: per perdere rapidamente quota, potrebbe tirare <strong>la</strong> manetta (toglieregiri all’elica) e contemporaneamente spingere <strong>la</strong> cloche, acquistando velocità; volendo, potrebbeaumentare contemporaneamente velocità e quota, spingendo <strong>la</strong> Manetta in una misura superiorea quel<strong>la</strong> necessaria per aumentare so<strong>la</strong>mente <strong>la</strong> quota.Osservo, esplicitamente, che il modello <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> un aereo <strong>di</strong>fferisce da quelli presentatinei paragrafi precedenti per una caratteristica fondamentale: <strong>la</strong> contemporanea presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versiobiettivi parziali (Direzione, Velocità, Altitu<strong>di</strong>ne) che devono essere control<strong>la</strong>ti contemporaneamentedal manager-pilota, agendo sulle specifiche variabili <strong>di</strong> controllo, per condurre il velivoloverso <strong>la</strong> Meta prefissa.In molte circostanze, il pilota deve decidere un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> priorità degli obiettivi da control<strong>la</strong>re.In caso <strong>di</strong> deviazione dal<strong>la</strong> rotta, per presenza <strong>di</strong> vento <strong>la</strong>terale, potrebbe correggere innanzitutto<strong>la</strong> Direzione e, successivamente rego<strong>la</strong>re l’Altitu<strong>di</strong>ne; oppure potrebbe mantenere <strong>la</strong> rotta attualee ricercare una Quota migliore; in caso <strong>di</strong> vento contrario, potrebbe privilegiare il controllo del<strong>la</strong>Velocità mantenendo <strong>la</strong> rotta attuale, oppure potrebbe cercare <strong>di</strong> mantenere <strong>la</strong> Velocità deviandodal<strong>la</strong> rotta per evitare il vento contrario; in caso <strong>di</strong> vento in coda, potrebbe mantenere costante <strong>la</strong>Manetta ad anticipare l’arrivo; oppure ridurre <strong>la</strong> Manetta per sfruttare <strong>la</strong> “spinta” del vento mantenendol’ora <strong>di</strong> arrivo; o, ancora, deviare dal<strong>la</strong> rotta per rispettare <strong>la</strong> puntualità, senza ridurre <strong>la</strong>Manetta. Se all’orizzonte si profi<strong>la</strong>sse un forte temporale, il pilota potrebbe decidere <strong>di</strong> proseguire<strong>la</strong> rotta attuale, pur sapendo che l’attraversamento dei cumuli temporaleschi non favorirebbecerto il comfort dei passeggeri, oppure potrebbe decidere <strong>di</strong> aggirare il temporale, deviando <strong>la</strong>184© 2003 www.ea2000.it -
Mel<strong>la</strong> P. - <strong><strong>System</strong>s</strong> <strong>Thinking</strong> e <strong>System</strong> <strong>Dynamics</strong>. L’arte <strong>di</strong> <strong>capire</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>namica ed il controllo dei sistemi.rotta ma aumentando, contemporaneamente, <strong>la</strong> Manetta per evitare il ritardo; oppure, ancora,guadagnare quota e sorvo<strong>la</strong>re i cumuli del maltempo.CLD 19DisturboMetaV*ScartoDisturbooooPedalierassCloche orizz.ManettasssDirezioneoScartoVelocitàV minDisturboA*ooCloche vert.ManettassooScartoAltitu<strong>di</strong>neA minsCloche vert.oInsomma, il manager-pilota, prima del volo (e solo eccezionalmente durante il volo) deve in<strong>di</strong>viduareun or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> importanza degli obiettivi, cioè stabilire una politica <strong>di</strong> controllo.Proprio in quanto definisce <strong>la</strong> priorità delle variabili da control<strong>la</strong>re, cioè degli obiettivi, <strong>la</strong> politica<strong>di</strong> controllo <strong>di</strong>fferisce dal<strong>la</strong> strategia del controllo che, invece, come sappiamo, concerne <strong>la</strong>scelta delle variabili <strong>di</strong> controllo, vale a <strong>di</strong>re, delle “leve” da manovrare per conseguire <strong>la</strong> politicaprescelta.È dunque delineato il modello generale del controllo: il sistema può essere control<strong>la</strong>to solo sesi specifica l’insieme degli obiettivi da perseguire e se sono contemporaneamente <strong>di</strong>sponibili sufficienti“leve” <strong>di</strong> controllo, tra loro compatibili e coor<strong>di</strong>nate. Il manager preposto al controllo devespecificare antecedentemente, o nel corso dell’attività del sistema, tanto <strong>la</strong> politica da conseguirequanto <strong>la</strong> strategia per conseguir<strong>la</strong>.Il controllo, inteso come concreto management per in<strong>di</strong>rizzare il sistema verso i propri obiettivi(secondo <strong>la</strong> politica scelta) è sempre un’attività “on line”, cioè concomitante al<strong>la</strong> <strong>di</strong>namicadel sistema. Se <strong>la</strong> politica e <strong>la</strong> strategia sono definite prima che abbia inizio <strong>la</strong> traiettoria, il controllosi definisce antecedente. Se sono definite durante l’evoluzione del<strong>la</strong> traiettoria, il controllosi definisce susseguente.È possibile ora riferire alle imprese il sistema <strong>di</strong> controllo multi-obiettivo delineato perl’aereo.- © 2003 www.ea2000.it185