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Systems Thinking e System Dynamics. L'arte di capire la dinamica ...

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Mel<strong>la</strong> P. - <strong><strong>System</strong>s</strong> <strong>Thinking</strong> e <strong>System</strong> <strong>Dynamics</strong>. L’arte <strong>di</strong> <strong>capire</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>namica ed il controllo dei sistemi.– all’istante (t=0), impiegando il tasso d’azione “g”, si determina il primo valore Y0del<strong>la</strong>variabile da control<strong>la</strong>re:Y = +[1]0X0g E0– nel successivo istante (t=1) si determina l’errore ( = Y − Y *)SY0– sempre all’istante (t=1) si corregge <strong>la</strong> variabile d’azione sottraendo il fattore <strong>di</strong> correzionecalco<strong>la</strong>to con il tasso <strong>di</strong> reazione “h”, secondo l’equazione:= X - ( Y Y *)h[2]X1 0 0−– poiché non vi sono ritar<strong>di</strong>, sempre a (t=1) si calco<strong>la</strong> il nuovo valore del<strong>la</strong> variabile dacontrol<strong>la</strong>re, con l’equazione:Y = +[3]1X1g E1– procedendo ricorsivamente, agli istanti (t=n) e (t=n+1) si calco<strong>la</strong>no i nuovi valori <strong>di</strong> Y e<strong>di</strong> X con le equazioni:Y = X g + E[4]nnnXn+ 1= Xn- ( Yn− Y *)h[5]– il sistema raggiunge un equilibrio stabile quando lo scarto ( Y n− Y *)si annul<strong>la</strong> e <strong>la</strong> variabileda tenere sotto controllo raggiunge e mantiene il valore obiettivo;– <strong>la</strong> stabilità può essere durevole ma <strong>la</strong> Legge dell’impermanenza (Mel<strong>la</strong>, 2007: Cap. 2,Par. 6) fintantoché non sopraggiunge qualche perturbazione E n che impone nuovi aggiustamenti.Questi elementi sono da soli sufficienti a caratterizzare il modello generale <strong>di</strong> sistema <strong>di</strong> controllosenza ritar<strong>di</strong> secondo <strong>la</strong> simbologia del <strong><strong>System</strong>s</strong> <strong>Thinking</strong>.Nel CLD 9 ho voluto inserire anche le tre fondamentali “macchine” generatrici dei processiche, <strong>di</strong> fatto, producono <strong>la</strong> variazione nelle variabili e che costituiscono il sistema fisico sottocontrollo:1) l’EFFETTORE che rappresenta l’apparato (naturale o artificiale) che, <strong>di</strong> fatto, consente <strong>di</strong>trasformare una variazione nel<strong>la</strong> X nel<strong>la</strong> corrispondente variazione del<strong>la</strong> Y, tenuto conto del tassod’azione “g” e dei valori del<strong>la</strong> variabile <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo “E”;2) il RILEVATORE che costituisce l’apparato fondamentale per misurare il valore del<strong>la</strong> Y,confrontarlo con l’obiettivo Y* (o il vincoloY°) e determinare lo scarto; senza il calcolo accuratodello scarto non vi può essere rego<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> X;3) il REGOLATORE che rappresenta l’apparato in grado <strong>di</strong> “azionare” <strong>la</strong> variabile d’azione,cioè <strong>di</strong> sceglierne il nuovo valore tenuto conto dello scarto, secondo il tasso <strong>di</strong> reazione “h”.- © 2003 www.ea2000.it173

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