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I dati sono incoraggianti. Il<br />
biologico è uno dei pochi settori<br />
in espansione in un momento<br />
generale di crisi.<br />
“Il bio ha il vantaggio di essere qualcosa<br />
di innovativo. È presumibile che<br />
grosse quote di mercato si spostino<br />
qui, dove si registra il segno positivo.<br />
Il recente annuncio dei primi bandi<br />
Psr della Regione sono un’occasione<br />
importantissima di crescita per tutti noi.<br />
Bisognerà sfruttarla al massimo, cercando<br />
di trovare un comune denominatore tra<br />
le varie realtà aziendali”.<br />
Presidente, come è stato detto: il<br />
futuro della Campania è bio?<br />
“Qui abbiamo tutto: aria buona, acqua<br />
buona. Si cerca il posto fisso, ma la<br />
ricchezza è sotto i nostri occhi. Si sta<br />
capendo che l’agricoltura è un lavoro<br />
importante come tutti gli altri. Con<br />
un’organizzazione del lavoro adeguata,<br />
può rappresentare davvero una nuova<br />
frontiera per l’economia regionale e<br />
nazionale. Lo ripeto: bisogna lavorare<br />
molto sull’educazione alimentare. Io<br />
sono fiduciosa: la strada è già segnata”.<br />
- MARIA CAVA<br />
#SONODONNAE<br />
Come si potrà attuare il passaggio<br />
dal mercato di nicchia al<br />
cosiddetto Biologico 3.0?<br />
“Innanzitutto bisogna tener presente che<br />
uno dei problemi principali, l’alto prezzo<br />
dei prodotti rispetto a quelli normali,<br />
è dovuto a questioni di qualità di cui<br />
il consumatore deve essere informato.<br />
Anche in questa direzione va l’opera<br />
di sensibilizzazione di cui parlavo in<br />
precedenza. Inoltre, l’ingresso di aziende<br />
convenzionali e di nuove imprese<br />
nel settore favorirà certamente una<br />
diffusione di massa dei nostri prodotti a<br />
prezzi più convenienti”.<br />
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#3D