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8° Numero 3d Magazine

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Occhi che sorridono accompagnati da<br />

modi gentili e amichevoli. Questo è<br />

l’uomo che ci accoglie nel suo camerino.<br />

Incontriamo Antonio Onorato,<br />

notoriamente conosciuto come<br />

il chitarrista preferito di Pino<br />

Daniele; così, infatti, il collega<br />

scomparso lo presentava al pubblico<br />

quando suonava da guest star ai concerti.<br />

Ma non è solo un chitarrista, perché<br />

Antonio è un musicista a tutto tondo:<br />

strumentista di talento, compositore<br />

fertile ed innovativo. “La prima cosa che<br />

faccio quando mi alzo la mattina è guardare la<br />

chitarra - ride - il cellulare è messo su mute<br />

per quasi tutto il giorno”. Una persona<br />

semplice, che non ha bisogno di seguire<br />

le mode per sentirsi bene, ciò che lo fa<br />

stare bene è suonare.<br />

La sua vita va avanti a ritmo di musica,<br />

costruita su sacrifici e soddisfazioni. “La<br />

mia è una vita abbastanza sacrificata, perché<br />

per suonare a certi livelli c’è bisogno di tante<br />

ore di studio” - ammette - ma non vuole<br />

fare vittimismo. Stiamo parlando con<br />

un uomo che si è fatto da solo e che<br />

sa apprezzare il valore di ciò che ha<br />

conquistato con tanta fatica. “Quando<br />

penso alla mia esistenza, vedo una vita molto<br />

bella, fatta di sogni realizzati. Mi piace poter<br />

stare in mezzo alla gente ed essere sempre in giro<br />

per il mondo dove porto la mia musica”.<br />

Prima dello spettacolo, Antonio sale sul<br />

palcoscenico con gli altri musicisti del<br />

gruppo. Tra poco si aprirà il sipario,<br />

ma c’è ancora un po’ di tempo. Passa in<br />

rassegna le sue chitarre, le guarda una<br />

ad una e poi indica quella su cui sono<br />

disegnate delle ali. “Si chiama Guitar Angel,<br />

cioè l’angelo chitarra”.<br />

Ci racconta che per lui gli angeli<br />

esistono davvero e ha chiesto ad una sua<br />

amica pittrice, Maria Scognamiglio, di<br />

disegnare un paio d’ali sulla sua chitarra<br />

per portarli non solo nel cuore, ma<br />

soprattutto nella musica.<br />

Il tempo che rimane prima del concerto<br />

lo passa suonando. Le prime note<br />

sono quelle di una canzone di Pino<br />

Daniele. “Tutti noi abbiamo degli angeli che ci<br />

proteggono. Tra i miei c’è Pino, uno dei miei più<br />

cari amici”.<br />

I suoi occhi si illuminano e sembra perso<br />

nei pensieri, mentre ne parla. “L’amicizia<br />

è qualcosa che va oltre, quella vera deve essere<br />

disinteressata, per questo sono poche le vere<br />

amicizie, però esistono e quella mia e di Pino era<br />

così, vera e disinteressata. Oltre che un collega,<br />

grande chitarrista e compositore, era innanzitutto<br />

per me un grande amico. Scherzavamo sempre<br />

e a Pino piaceva tanto dire le barzellette! Ne<br />

diceva tante, diverse, spesso anche sceme, che poi<br />

sono quelle che fanno ridere di più, come quelle<br />

sui carabinieri o quelle che iniziano con c’era un<br />

inglese, un italiano ecc.. Aveva un carattere molto<br />

allegro e ogni volta faceva ridere tutti”.<br />

Antonio fa una breve pausa e la voce si<br />

rompe sull’ultima sillaba. I ricordi fanno<br />

sempre accendere forti emozioni. Poi<br />

continua: “Eravamo molto uniti, io e Pino.<br />

Tra di noi c’era un feeling molto bello”. I suoi<br />

occhi si illuminano di nuovo appena<br />

inizia a raccontare dei loro momenti<br />

musicali che continuavano al di là del<br />

concerto. “Abbiamo passato ore a parlare di<br />

chitarre e di musica, arrivando anche alle prime<br />

luci dell’alba. Quello che ci accomunava era la<br />

passione!”.<br />

Oltre a Pino Daniele, Antonio Onorato<br />

vanta numerosi estimatori come Franco<br />

Cerri, Eddy Palermo, Pat Metheny,<br />

oltre al chitarrista brasiliano Toninho<br />

Horta, considerato uno dei grandi nella<br />

storia della chitarra brasiliana e con il<br />

quale ha spesso condiviso il palco ed<br />

alcuni progetti discografici. “Cerco da<br />

sempre di portare in giro per il mondo la mia<br />

tradizione, come chitarrista, ma soprattutto come<br />

compositore. Mi dico sempre: se vuoi essere vero,<br />

devi tener conto delle tue origini”.<br />

Antonio Onorato, nei suoi cd, ha saputo<br />

innestare su linguaggi jazz e rock, le<br />

scale e la melodia tipica della grande<br />

canzone napoletana, fondendoli con la<br />

musica afro-americana, medio-orientale<br />

e brasiliana ed elaborando uno stile<br />

originale e sempre in evoluzione.<br />

- SONIA SODANO<br />

“Se vuoi essere vero<br />

devi tener conto delle tue origini”<br />

#PLAY<br />

55<br />

#3D

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