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#RACCONTI<br />
Il divoratore di serie tv<br />
Salve a tutti, voi non mi conoscete ma<br />
mia madre sì.<br />
Mi chiamo Julio Mario Giorgio De<br />
Nervosus e sono un sociologo-quasi<br />
tuttologo.<br />
Per chi ha avuto modo di conoscermi<br />
nel precedente articolo apparso su<br />
questa stessa rivista, saprà che affronto<br />
tematiche sociali innovative e spesso<br />
sconosciute.<br />
Cosa ho affrontato la scorsa volta?<br />
Ah, recuperatevi la rivista e scopritelo!<br />
Tornando a noi, al posto di parlarvi di<br />
eventi comuni come il soffiarsi il naso,<br />
imprecare, chiedersi perché il nome<br />
“ascelle” è brutto, fissarsi allo specchio<br />
o copiare durante i compiti in classe, ho<br />
deciso di trattare un argomento che sta a<br />
cuore a molti individui: le serie televisive.<br />
In particolare, approfondirò lo status del<br />
“divoratore di serie tv”.<br />
Chi è costui?<br />
Per farla breve, si tratta di colui o colei<br />
che, amando intensivamente le storie<br />
televisive, decide di seguirle in modo<br />
continuo ed eccessivo.<br />
Per loro le attività quotidiane ed<br />
essenziali per sopravvivere sono: dormire,<br />
mangiare, bere e vedere le serie televisive<br />
preferite.<br />
Secondo gli ultimi sondaggi, la pratica<br />
del “dormire” è per molti divoratori<br />
seriali, inutile e perfettamente<br />
bypassabile.<br />
Grazie all’emergere di nuove storie<br />
televisive sempre più complesse, longeve<br />
e intriganti, l’individuo assume il ruolo di<br />
una mosca impigliata in una splendida,<br />
confortevole e invitante ragnatela.<br />
La serie televisiva diventa una sorta di<br />
droga e se questa giunge al termine o<br />
viene cancellata... è praticamente lutto<br />
per diversi giorni o settimane.<br />
Il divoratore seriale che si affeziona a una<br />
determinata serie, ne diventa dipendente<br />
e la sua vita cambia radicalmente. Al<br />
termine di una puntata, l’individuo<br />
inizia a entrare in paranoia, eseguendo<br />
azioni spesso discutibili come scrivere<br />
libri contenenti teorie personali sulla<br />
sorte del proprio beniamino televisivo,<br />
creare pagine social per chiacchierare coi<br />
propri simili o praticare rituali mistici per<br />
far passare un guaio al personaggio più<br />
odiato della serie.<br />
Ovviamente, finita una serie e passato<br />
il dovuto periodo di lutto, il divoratore<br />
seriale inizia una nuova battuta di<br />
caccia, passando impietosamente da una<br />
serie all’altra alla ricerca di una nuova<br />
avventura in cui crogiolarsi.<br />
La domanda ora è, come si riconosce un<br />
individuo simile?<br />
La risposta è abbastanza semplice.<br />
I divoratori seriali sono quelli che<br />
quando gli chiedete se è meglio una<br />
cravatta rossa o una grigia, vi rispondono<br />
che è inutile e che tanto gli zombie<br />
potrebbero colpirti quando meno te lo<br />
aspetti, con o senza cravatta, proprio<br />
come è successo a... e vi racconta l’intera<br />
puntata di The Walking Dead.<br />
Loro sono ovunque, in mezzo a noi (i<br />
divoratori, non gli zombie... o almeno<br />
credo), li vedete che parlano con tono<br />
serio e professionale di camorra, chimica,<br />
ospedali, complotti poltici, scienza e<br />
chi più ne ha più ne metta. Ma state<br />
tranquilli, non sono persone malvagie<br />
o pericolose (salvo quelli che provano a<br />
simulare Dexter).<br />
Ci sarebbe ancora moltissimo da dire<br />
ma devo andare a tifare per i Targaryen,<br />
continuare a scrivere il mio saggio (sono<br />
a circa duemilaseicentodue pagine) sul<br />
finale di Lost, rivedere tutte le puntate di<br />
Breaking Bad (mi sono reso conto di non<br />
conoscerle ancora tutte perfettamente<br />
a memoria), eseguire un rituale magico<br />
per far continuare la serie di Utopia e<br />
studiare i discorsi politici di House of<br />
Cards.<br />
La realtà purtroppo è che c’è così tanto<br />
da guardare ma così poco tempo per<br />
poterlo fare...<br />
- PASQUALE AVERSANO<br />
#3D 90