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8° Numero 3d Magazine

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#PSICOLOGICAMENTE<br />

I SOGNI<br />

Riuscendo a dare loro un significato,<br />

preferiamo sminuirle dicendo:<br />

“era solo un sogno, non è reale!”<br />

CI DICONO QUALCOSA IN PIÙ SU DI NOI<br />

La vita reale e il<br />

sogno come unica<br />

espressione del sé.<br />

I sogni non sono<br />

solo espressione<br />

del nostro<br />

immaginario.<br />

I sogni<br />

sono una di quelle cose<br />

a cui, molte volte,<br />

non troviamo<br />

un senso logico,<br />

perché sono<br />

incomprensibili.<br />

Se partiamo dall’idea fondante che<br />

noi siamo un tutt’uno e che il tutto è<br />

più della somma delle parti – concetto<br />

fondamentale delle teorie olistiche,<br />

approfondito poi dalla Gestalt (un filone<br />

psicoterapeutico) – perché allora due<br />

processi che ci appartengono come la<br />

vita diurna e il sogno, li consideriamo<br />

due aspetti contrapposti?<br />

Abbiamo questa idea secondo la quale<br />

è reale solo ciò che sperimentiamo<br />

razionalmente, stando svegli, e riteniamo<br />

irreale tutto il resto, perché non<br />

riusciamo a dargli una spiegazione.<br />

I sogni sono una di quelle cose a cui,<br />

molte volte, non troviamo un senso<br />

logico, perché sono incomprensibili. Le<br />

immagini che organizzano un sogno<br />

spesso le viviamo come “strane”, in<br />

alcuni casi “paurose”; sfuggono alle<br />

regole razionali e, non riuscendo a<br />

dare loro un significato, preferiamo<br />

sminuirle dicendo: “era solo un sogno,<br />

non è reale!”, anche se spesso ci lasciano<br />

sconcertati.<br />

Abbiamo la presunzione di<br />

considerare reali e di valore solo<br />

quei fenomeni che seguono regole<br />

ben precise e definibili in termini<br />

di causa-effetto. Eppure Perls,<br />

fondatore della terapia della Gestalt, già<br />

un po’ di tempo fa diceva: «Ma oggi non<br />

vediamo più il mondo in termini di causa-effetto.<br />

Il mondo lo vediamo come un processo continuo,<br />

un processo sempre in corso».<br />

Esistono ancora tante cose a cui non<br />

riusciamo a dare una spiegazione e il<br />

motivo potrebbe essere molto semplice:<br />

questi processi, probabilmente, seguono<br />

altre regole, non per questo meno valide<br />

di quelle definibili in termini razionali di<br />

causa-effetto.<br />

Se è vero che siamo creatori, tanto nello<br />

stato di veglia che nel sonno, e non<br />

passivi elaboratori di esperienze, allora<br />

vita e sogno non si contrappongono così<br />

nettamente, entrambi forse sono “fatti<br />

della stessa sostanza”.<br />

Ci sono tradizioni molto antiche, come<br />

quella tibetana dello Dzogchen che dà<br />

molta importanza al lavoro sul sogno:<br />

lavorare sul sogno permette<br />

di sviluppare una maggiore<br />

consapevolezza. E anche in questo<br />

caso con il termine “consapevolezza”<br />

sembra che facciamo riferimento a<br />

qualcosa di razionale, un processo<br />

che appartiene esclusivamente allo<br />

stato di veglia. Eppure spesso viviamo<br />

inconsapevolmente e forse il più delle<br />

volte è la vita ad assomigliare ad un<br />

sogno (inteso come illusione) anziché il<br />

contrario.<br />

#3D 86

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