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8° Numero 3d Magazine

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#FATTIASSAGGIARE<br />

Masseria Campito è un antichissimo<br />

podere della famiglia Di Martino<br />

risalente al 1800 nel quale nonno Basilio<br />

aveva riversato un sogno: realizzare<br />

una fattoria in cui poter fare crescere la<br />

sua famiglia a contatto con la natura.<br />

Questa filosofia è stata tramandata<br />

di generazione in generazione sino a<br />

giungere ai nostri giorni. Dal 2000,<br />

quattro nipoti, Claudia, Maria Francesca,<br />

Simona e Ludovica stanno proseguendo<br />

il cammino iniziato dal nonno<br />

realizzando nella Masseria Campito un<br />

polmone verde in cui lavorare e vivere<br />

secondo le tradizioni agricole a stretto<br />

contatto con la terra. La cultura ed il<br />

rispetto per le tradizioni quale sinonimo<br />

di conservazione e trapasso nei tempi<br />

delle origini non solo familiari ma<br />

anche del territorio del quale ci si sente<br />

reciprocamente parte, le hanno portate<br />

a dedicarsi alla coltivazione di uve di<br />

Asprinio, un vitigno autoctono dell’Agro<br />

Aversano, da cui ha origine un vino<br />

antichissimo: l’Asprinio di Aversa.<br />

Le origini di questo vitigno sono lontane<br />

nei tempi, perdute e poi ritrovate ma<br />

ancora oggi confuse tra le leggende:<br />

c’è chi gli dà origini etrusche, chi lo<br />

vede arrivare dalla Grecia antica, chi lo<br />

vuole al seguito del Re di Francia Luigi<br />

XII, sbarcato in Campania nel 1500<br />

e ripartito definitivamente nel 1511,<br />

chi è certo che in epoca Normanna<br />

i declivi Aversani furono individuati<br />

come suolo ideale per impiantare le viti<br />

che assicurassero alla corte normanna<br />

una riserva ricca di spumanti. Non c’è<br />

leggenda che tenga, invece, per il tipo di<br />

allevamento che ha caratterizzato questo<br />

vitigno che tutti ricordano nell’Alberata<br />

Aversana: i tralci di vite, infatti, usando<br />

come tutori naturali gli alberi di pioppo,<br />

si “maritavano” ad essi crescendo ed<br />

innalzandosi anche oltre i 10-15 metri<br />

di altezza. Masseria Campito conserva<br />

oggi solo un esempio di quell’affascinante<br />

sistema di allevamento. Coltiva oggi<br />

6 ettari con il più moderno sistema a<br />

spalliera che consente di poter meglio<br />

gestire le pratiche enologiche.<br />

Masseria Campito utilizza le più<br />

moderne tecniche di allevamento avendo<br />

sempre cura e rispetto per la terra: la<br />

vigna, difatti, è a coltivazione biologica<br />

che vuol dire prevenzione prima di<br />

tutto con trattamenti contro le malattie<br />

(attraverso l’utilizzo di zolfo e rame)<br />

sempre proteggendo l’ambiente.<br />

#3D 92

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