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Il nuovo album Erbamatta,<br />
pubblicato con l’etichetta<br />
Mescal, 2014.<br />
vora nel design mi considera solo un musicista. C’è<br />
una sorta di fatica a comprendere il mio ruolo, quello<br />
di una terza figura. Sono in una posizione un po’<br />
pericolosa”.<br />
Il visual designer<br />
“Ho iniziato già ad occuparmi di questa interessante<br />
nuova figura professionale per Elita e credo che si<br />
svilupperà sempre di più in una versione 2.0. Poiché<br />
la dimensione dei concerti, della musica dal vivo<br />
oggi è predominante rispetto alla vendita dei dischi<br />
credo si possa immaginare una regia comprensiva<br />
di diversi segmenti di uno spettacolo, riconducibili<br />
a una voce che oggi è ridimensionata nel termine<br />
“allestimento”. Oltre all’ottimizzazione dei costi per<br />
un artista avrebbe un ruolo chiave per la creatività<br />
e lo spettacolo complessivo. Prendersi cura. Non c’è<br />
ancora una fenomenologia da raccontare in modo<br />
chiaro su questo. La sto costruendo adesso. Trovo<br />
interessante questa zona, non saprei bene come definirla,<br />
diciamo una zona di mezzo”.<br />
L’alterità<br />
Sto capendo, andando avanti nella vita, che questo<br />
è lo spazio a mia immagine e somiglianza. Un luogo<br />
fuori dalla comfort zone. Scomodo ma interessante e,<br />
soprattutto, creativo. Oppure diciamo una zona che<br />
ha un comfort tutto suo. La sto analizzando. È un<br />
po’ come quando Saturnino racconta dell’arte della<br />
fuga. Ho fatto recentemente il curatore di un Festival<br />
di design insieme ad altri colleghi e a un certo punto<br />
è arrivato Alessandro Mendini: ha fatto una lezione<br />
sull’alterità, facendo vedere una serie di evocazioni,<br />
di immagini raccolte da arte varia che spostavano<br />
tutto in un’altra dimensione. Questa altra dimensione,<br />
che per me assomiglia alla terza posizione nella<br />
quale sono a mio agio, tratta di cose non riconoscibili,<br />
non immediatamente classificabili in una parentesi<br />
in modo chiaro. Quindi zone d’ombra. Zone<br />
vergini”.<br />
Erbamatta<br />
wall paper<br />
design: Lorenzo Palmeri<br />
azienda: Jannelli&Volpi, 2014<br />
Due versioni, una pop in tessuto<br />
non tessuto e una seconda su supporto<br />
Yanvel in collaborazione con Velcro Italia.<br />
Erbamatta<br />
“È il mio secondo album. Nel primo, Preparativi per<br />
la pioggia, ho collaborato molto con Franco Battiato,<br />
un amico: abbiamo anche composto una canzone<br />
insieme. In entrambi suonano Saturnino ed altri<br />
ospiti tra i quali Andy dei Bluvertigo. In Erbamatta<br />
c’è un brano con Pacifico, un grande autore che stimo<br />
tantissimo soprattutto per la sua storia: abbiamo<br />
un background comune. Ho presentato il mio<br />
nuovo disco alla Triennale di Milano: stiamo pianificando<br />
un tour per l’estate e sto preparando - intanto<br />
– delle musiche per alcune installazioni al Salone<br />
del mobile. Ho iniziato il mio percorso musicale con<br />
un viaggio a Istanbul, in Turchia e in parte del medio-oriente.<br />
Un ambiente incredibile, ha avuto una<br />
grande influenza su di me. Nel mio primo gruppo<br />
musicale suonavamo musica elettronica contaminata<br />
con strumenti arabi antichi”.<br />
Tarassaco + centocchio<br />
design: Lorenzo Palmeri;<br />
azienda: Nodus, 2014<br />
Erbamatta è una collezione<br />
di tappeti disegnati per Nodus,<br />
formata dai due modelli<br />
“tarassaco” e “centocchio”<br />
ITA EVENTI 33