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Il sale della terra (2014)
ha vinto il premio César
ed è stato nominato all’Oscar.
Il sale della terra
Ero curioso di conoscere Sebastião Salgado, un
grandissimo artista del ventesimo secolo. La sua fotografia
è unica nel suo genere e riesce ad avere una
grandissima umanità. Sapevo che quest’uomo era
animato da una grande disperazione, da terribili
esperienze e mi chiedevo come la sua anima avesse
potuto sopravvivere così a lungo. Così ho deciso di
fare un film. E nel girarlo ho scoperto le risposte
alle mie domande e una vita completamente diversa
dell’artista da come l’avevo immaginata. Era stato ferito
in modo terribile ed è stato il motivo per il quale
ha iniziato la sua carriera da fotografo. Ho cercato di
cogliere e far emergere il suo messaggio di speranza:
lui ha dimostrato che i danni alla natura possono
essere riparati in modo eccellente. Mi ha sorpreso
il suo lavoro, la sua visione: l’aspetto curativo di un
luogo. Il film doveva essere una sorta di ringraziamento
per tutto quello che mi ha insegnato. A volte
grazie a una fotografia riusciamo a vedere chi siamo.
Il ritratto di una donna cieca di Sebastião Salgado
è la foto che mi guarda ogni giorno dal mio studio;
una donna che è consapevole di essere fotografata e
che trasmette la tristezza di non riuscire a vedere il
fotografo.
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