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sizione è critica su questo tema? Una volta hai
dichiarato che spesso ascolti Onda verde perché
almeno la programmazione è random e diversa
dalle altre radio.
Forse perché la mia vita è talmente piena di canzoni
che ho bisogno di essere sorpreso e non di essere rassicurato.
Anche se probabilmente io non rappresento
l’ascoltatore medio. Credo che esistano radio create
per essere degli zerbini, fatte di tappezzeria e per essere
consumate come tali. E per questo tipo di radio
vanno benissimo le programmazioni copia e incolla.
Una radio come la nostra che ha molta personalità,
dove ogni singolo conduttore ha una sua identità sta
cercando di trovare un compromesso – e non è facile
– tra l’identità di chi è in onda e la radio. Penso a
una colonna sonora più che a una programmazione.
Fabio Volo, con il quale ho litigato tanti anni per le
sue scelte musicali, fa parte della categoria che descrivevo
prima: quelli che pensano alla propria libidine
personale, mettendo a volte pezzi suicidi per
soddisfare il suo ego. Pero’ alla fine è giusto che la
musica di Fabio gli assomigli un pochino.
Molti lo trovano irritante oltre ogni ragionevole
misura…
È dura in effetti… (ride, ndr)
Durante una manifestazione di beneficenza Platinette
ha preso il suo posto nella fascia oraria
delle 9 di mattina stravolgendo la programmazione
musicale: ha inserito brani ricercati, allegri
e divertenti, ed è stato veramente qualcosa di
inedito. Cosa ne pensi?
Ecco vedi, ti ha sorpreso! Dovremmo recuperare
questo spirito. Avere coraggio.
RadioDeejay nella sua programmazione ha sempre
avuto una sua personalità definita, le sue
caratteristiche: ha abbracciato la new wave, la
british invasion ed ha sempre avuto un’apertura
musicale più ampia rispetto agli altri network. Si
può osare di più?
Prima di tutto siamo schiavi dei numeri nel senso
che i numeri sono la nostra prigione e la nostra libertà.
Finché seguitiamo a fare numeri di un certo livel
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