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Editoriale<br />
Quello che avete tra le mani è un manufatto completamente rinnovato – nella<br />
grafica, nei contenuti, nella distribuzione ma soprattutto nello spirito – con<br />
una piccola ambizione: unire il piacere della lettura alla curiosità di conoscere<br />
gli eventi più stimolanti nelle nostre città. È stato realizzato in contemporanea<br />
con lo sbocciare dei ciliegi. Ogni artista di qualunque declinazione, fotografo,<br />
regista, designer, chef, compositore coinvolto ha contribuito con spunti e idee<br />
alla sua realizzazione: è e sarà la nostra inedita redazione. C’è un filo rosso<br />
tra tutti i servizi proposti: il design in tutte le sue sfumature, dalle creazioni<br />
vegetariane di Pietro Leeman alla danza di Roberto Bolle; dall’architetto di<br />
RadioDeejay, Linus, alle icone a tutto tondo Saturnino e Costantino Della<br />
Gherardesca. I protagonisti di questo numero, oltre a voi lettori, non sono<br />
casuali; sono le eccellenze ciascuno nel proprio ambito professionale, tutti legati<br />
da un profondo gusto estetico, uno sguardo diverso e profondo, una visione<br />
obliqua. Troverete il concetto di alterità espresso dal designer Lorenzo Palmeri,<br />
dal compositore emergente Lorenzo Bianchi Hoesch e dal grande regista Wim<br />
Wenders. E, soprattutto, nel servizio di copertina dedicato a Fabio Novembre<br />
e Settimio Benedusi, due numeri uno nel design e nella fotografia. Nel nostro<br />
ipotetico ring si sono confrontati in una conversazione-manifesto delle loro idee,<br />
attraverso un flusso di coscienza. Il tema della loro collaborazione è il corpo<br />
femminile, la musa ispiratrice. Si parla anche di audience, un tema attuale<br />
collegato ai social network e l’ossessione ai follower. Qual è il committente<br />
ideale? Essere irrilevanti sembra essere la preoccupazione del nostro tempo.<br />
Durante la lavorazione del numero ho letto il libro La fonte meravigliosa<br />
di Ayn Rand, il cui protagonista è Howard Roark, un architetto non incline<br />
ai compromessi, alla corruzione dell’anima; piuttosto di correggere un suo<br />
progetto preferisce lavorare nelle cave di marmo. L’indomito Roark dovrebbe<br />
essere il vero eroe dei nostri tempi, un ideale da inseguire. La sua filosofia si<br />
rivela in questa semplice frase: “Questo è quello che volevo perché fa piacere a<br />
me, non perché costringe i miei simili a guardarmi a bocca aperta”. (g.b.)<br />
ITA EVENTI<br />
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