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“sono pronto” e si rese disponibile a fare<br />
tutto quello che io gli avrei “ordinato” di<br />
fare.<br />
Per la verità nemmeno io sapevo cosa<br />
fare e quale iniziativa prendere.<br />
Certamente logico sarebbe stato il presentarmi<br />
e chiedere con semplicità di<br />
Teresa, ma questa logica era avversata<br />
sia da motivazioni d’ordine personale<br />
che di cultura vera e propria (il periodo<br />
storico non favoriva di certo la possibilità<br />
d’amicizia fra ragazzi di sesso<br />
opposto).<br />
Totò, per partire, aspettava solo un<br />
mio segnale: egli credeva in tutto quello<br />
che facevo e solo per il piacere d’essermi<br />
d’aiuto avrebbe fatto la qualsiasi cosa<br />
così come Sancio Panza, nel don<br />
Chisciotte di Cervantes.<br />
Non persi altro tempo.<br />
Gli chiesi di estrarre dal bauletto un<br />
disco che inneggiava proprio al nome<br />
Teresa e decisi così di affidare al vento<br />
(che nella circostanza andava anche in<br />
direzione contraria all’abitazione), quel<br />
messaggio d’amore che io, a suo tempo,<br />
avrei potuto comunicargli di presenza.<br />
Quel brano, a più riprese e per più di<br />
mezz’ora, echeggiò per tutta l’intera vallata,<br />
ma tutto intorno a quella casa continuò<br />
ad essere inanimato e silenzioso.<br />
Totò mi rassicurò circa l’originalità e la<br />
bontà dell’iniziativa e addebitò quel silenzio<br />
alle nefaste condizioni atmosferiche,<br />
ree, secondo lui di non aver saputo<br />
veicolare nella direzione giusta quelle<br />
note appropriate e d’indubbia efficacia.<br />
Dopo un’ora di tormentone desistetti<br />
dal continuare e mi vidi, a quel punto,<br />
ridicolo e patetico.<br />
Capii quanto banale era stata l’iniziativa<br />
e quanto sbagliata la paura o forse la<br />
viltà nel reprimere al nascere i sentimenti<br />
più nobili che avevo e che avrei<br />
dovuto nel momento giusto manifestare.<br />
Riordinammo le attrezzature, riponemmo<br />
mestamente nella custodia quel di-<br />
© Jan Saudek<br />
sco che era diventato “l’ossessione” del<br />
pomeriggio e ripartimmo in direzione del<br />
paese, io amareggiato e ipercritico, Totò<br />
apparentemente spensierato fischiettando<br />
ancora quel motivetto, nel simpatico<br />
tentativo di esorcizzarne, ironizzandovi<br />
sopra, gli effetti avvilenti.<br />
Chiudemmo la serata in pizzeria, davanti<br />
ad un’allegra e variopinta capricciosa<br />
ed all’insegna dell’effimero oblio,<br />
provocato dalla reazione della bottiglia<br />
di birra che egli gentilmente offrì perché<br />
fresco di stipendio e generoso come<br />
sempre.<br />
Neppure la momentanea e fugace divagazione<br />
per Teresa, però, riuscì a rimuovere<br />
l’immagine di Gemma, “il sogno<br />
di un intero triennio”.<br />
Sapevo che lei arrivava puntuale il<br />
primo giorno di ritorno a scuola e nutrivo<br />
la dolce sensazione di poter incrociare<br />
il suo sguardo e sfiorare le sue<br />
guance per salutarla con un tenero<br />
bacio.<br />
FUOR ASSE<br />
21 Riflessi Metropolitani