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FuoriAsse#20HD

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dell’arte è dunque trionfo di conoscenza<br />

e di riflessione».<br />

Gobetti ha un suo modo di intendere e<br />

di porsi nella vita culturale e politica italiana;<br />

e indaga quegli autori che coincidono<br />

perfettamente con questo suo modo<br />

anche in Russia. Infatti, Memorie dal<br />

sottosuolo di Dostoevskij, nella prospettiva<br />

gobettiana, rappresenta la posizione<br />

filosofica e culturale dello scrittore<br />

russo. Arte e verità, bellezza, poesia<br />

e politica coincidono. In questo senso,<br />

anche Andreev è per Gobetti l’autore che<br />

rappresenta il paradigma del letterato<br />

russo, in cui arte e pensiero politico<br />

«si realizzano come una sola palpitante<br />

realtà».<br />

Di Andreev, scrittore allora assai noto<br />

quanto oggi dimenticato, si sono interessati<br />

anche alcuni critici italiani. Tra<br />

questi, Giuseppe Antonio Borgese, sebbene<br />

Gobetti ritenesse i saggi del Borgese<br />

privi di ogni senso critico, delle «mere<br />

speculazioni commerciali». I critici si<br />

pongono il problema dello stile, eppure,<br />

secondo Gobetti, la ricerca della chiarezza<br />

o «il bisogno di una verità ferma<br />

fissata in un’espressione concreta» non<br />

sono né problemi di tecnica né di stile,<br />

ma solo «la realizzazione perfetta dell’unità<br />

di arte e di vita interiore, di bellezza<br />

e di verità» 11 . Così, lo stile tormentato<br />

di Andreev rispecchia il «suo bisogno<br />

di amore universale». Andreev non<br />

capisce la società e «canta il suo nichilismo»<br />

in opere come Savva, Verso le<br />

stelle, Il giorno della collera. Andreev è «il<br />

rappresentante russo di uno pseudomovimento<br />

artistico europeo: il decadentismo,<br />

che vivrebbe in Francia con Anatole<br />

France, in Belgio con Maeterlinck,<br />

con D’Annunzio in Italia e Dehmel in<br />

Germania, e Przybyszewski in Polonia, o<br />

ancora, se volete, con Eça de Queiroz in<br />

Portogallo e così via» 12 .<br />

Andreev è russo e per comprenderlo,<br />

spiega ancora Gobetti, occorre contestualizzarlo<br />

nella propria tradizione;<br />

meglio, occorre pensare al momento storico,<br />

politico e culturale della Russia e<br />

considerare Andreev come colui che tenta<br />

una fusione tra le due più grandi<br />

tradizioni culturali russe: «gli slavofili<br />

con Dostoevskij e gli occidentalisti con<br />

Turgheneiv».<br />

Gobetti critico e intellettuale, conoscitore<br />

e partecipe dei fatti della storia e<br />

delle letterature del suo tempo si riconferma<br />

in breve come una delle voci più<br />

vive della cultura internazionale, un<br />

giovane che ci accompagna ancora per<br />

costruire il futuro.<br />

© Mirella Niebl<br />

11 Ivi, p. 68.<br />

12 Ivi, p. 65.<br />

FUOR ASSE<br />

61<br />

Il rovescio e il diritto

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