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FuoriAsse#20HD

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Piero Gobetti<br />

e lo spirito russo<br />

di Caterina Arcangelo<br />

©Alexei Titarenko<br />

Piero Gobetti nasce a Torino nel 1901 e<br />

muore da esule in Francia, nel 1926, in<br />

seguito a un’aggressione squadrista.<br />

Fu pensatore, critico letterario, organizzatore<br />

di cultura, giornalista e noto<br />

antifascista di orientamento liberale,<br />

simpatizzante di quella sinistra progressista<br />

che aveva garantito l’unificazione<br />

del Paese. Fonda, a partire dal 1918, tre<br />

riviste: «Energie Nove», «La Rivoluzione<br />

Liberale» e «Il Baretti». Quest’ultima gli<br />

sopravvisse fino al 1928. Suoi articoli<br />

appaiono anche in diversi quotidiani e<br />

periodici come «Il Lavoro» di Genova e la<br />

«Rivista di Milano». Fu molto legato a<br />

Gramsci, del quale ammirava la compostezza<br />

morale, la serietà impenetrabile,<br />

il forte senso di responsabilità così come<br />

la «chiarezza categorica e dogmatica».<br />

Scrisse infatti anche per il gramsciano<br />

«Ordine nuovo», occupandosi di critica<br />

teatrale.<br />

Attraverso la sua estenuante attività<br />

politica, culturale e letteraria, Gobetti<br />

cercò sempre di ridare una nuova linfa<br />

vitale e morale a un’Italia che sembrava<br />

sempre più sgretolarsi. E sono proprio<br />

la lucidità di visione e la forza di volontà<br />

che contribuiscono a rendere unitario il<br />

suo pensiero; tutto ciò è rintracciabile in<br />

FUOR ASSE<br />

56<br />

Il rovescio e il diritto

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