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Gogh, che predilige dipingere in campagna;<br />
e nessuno lo definisce “regressivo”.<br />
Possiamo non essere sempre d’accordo<br />
o in sintonia con le scelte dei nostri due<br />
autori, tuttavia un simile aspetto di responsabilità<br />
verso la poesia non può che<br />
continuare a coinvolgerci. Esso pone interrogativi<br />
radicali su come noi oggi intendiamo<br />
la poesia e vogliamo trasmetterne<br />
il ruolo alle generazioni future.<br />
CA - Quale relazione o legame c’è tra<br />
due personalità all’apparenza così diverse,<br />
con una mentalità o un modo anche<br />
differente di intendere proprio la vita?<br />
DM - Pascoli e d’Annunzio si lessero<br />
sempre, lo ribadisco, si scambiarono i<br />
libri; ed ebbero anche un forte dissidio<br />
(1900-1903), ma rimasero vicini nonostante<br />
la rivalità e lo spirito di emulazione.<br />
Sebbene si chiamassero vicendevolmente<br />
«fratello», furono dei fratelli nemici,<br />
com’è stato sottolineato tante volte,<br />
o nemici fratelli, ma certo l’uno fu<br />
sempre consapevole della bravura dell’altro.<br />
D’Annunzio (1863-1938) compre -<br />
se subito la grandezza di Pascoli (1855-<br />
1912), ne recensì i primi sonetti e Myricae,<br />
lo lesse sempre e postillò spesso<br />
con estrema attenzione le opere dell’altro:<br />
persino le antologie scolastiche,<br />
ad es. Epos.<br />
Del «fratello», Giovanni Pascoli, da lui<br />
definito «l’ultimo figlio di Vergilio», d’Annunzio<br />
ha peraltro lasciato un ritratto<br />
suggestivo nella Contemplazione della<br />
morte. Ma anche Pascoli, nelle modalità<br />
molto mediate, sapientemente occultate,<br />
che gli sono state sempre proprie scri -<br />
vendo i suoi versi, ha fatto tesoro di<br />
d’Annunzio. E di loro due tantissimo<br />
Novecento poetico italiano, come hanno<br />
mostrato gli studi di Pier Vincenzo Mengaldo<br />
e molti altri.<br />
Certo, intesero diversamente la vita e la<br />
amarono in modo diverso anche per la<br />
grande differenza di classe e di reddito<br />
fra i due. Pascoli, piccolo-borghese, aveva<br />
avuto una giovinezza segnata, com’è<br />
noto, dai lutti e dalla rovina economica;<br />
per giunta era un professore, la cui retribuzione<br />
bastava a vivere con modesto<br />
decoro. Il dover dare una dote alla sorella<br />
Ida, che si sposò nel 1895, fu un salasso<br />
i cui effetti negativi a lungo gravarono<br />
sul magro bilancio dei Pascoli.<br />
D’Annunzio proveniva da un ceto più<br />
elevato e la spregiudicatezza, varie vicende<br />
esistenziali (fra cui pure l’incontro<br />
con Eleonora Duse) gli avevano<br />
consentito agi e un lusso che Pascoli<br />
non poteva neppure sognare.<br />
FUOR ASSE<br />
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Redazione Diffusa