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Numero 10 Jolly Roger Magazine. Letteratura, attualità, arte. Libri, musica, recensioni.

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la bettola dei pirati<br />

la bettola dei pirati<br />

Ve lo dico io, prima di qualcun<br />

altro: conosco Mara Sordini dal<br />

1970. Siamo amici di famiglia,<br />

ho frequentato casa sua fin da<br />

quando nessuno di noi ancora<br />

immaginava che si sarebbe<br />

occupato di libri. Non conosco,<br />

invece, Maena Delrio, pur<br />

abitando lei in Sardegna come<br />

me.<br />

Premetto ciò perché Mara Sordini<br />

e Maena Delrio hanno da<br />

poco pubblicato una raccolta<br />

di racconti intitolata Oltre il<br />

confine [Pentàgora, 2<strong>01</strong>8, 1<strong>10</strong><br />

pagine] e non vorrei dare adito<br />

a sospetti di una recensione<br />

compiacente. Oltretutto, Mara<br />

e io abbiamo anche idee politiche<br />

talvolta divergenti, però<br />

quando decido di scrivere di un<br />

libro cerco sempre di non farmi<br />

fuorviare dai preconcetti e<br />

di mantenermi il più possibile<br />

onesto intellettualmente.<br />

Veniamo al libro.<br />

OLTRE il confine<br />

Istantanee dal centro del mondo<br />

scattate da Mara Sordini e Maena Delrio<br />

di Mario Borghi<br />

Prosegue a vele spiegate la rubrica curata da Mario Borghi, cambusiere d’eccezione,<br />

pirata onorario e “gestore” della Pubblica Bettola: un blog letterario che<br />

racconta come stanno le cose nel mondo dell’editoria senza peli sulla lingua.<br />

Questo mese, insieme aMara Sordini e Maena Delrio, parliamo di confini.<br />

Di quei confini che non si limitano a circoscrivere gli spazi,<br />

ma anche le menti, i cuori e le anime. A proposito: buon Natale...<br />

Tutti noi dovremmo soffermarci<br />

a riflettere sul concetto di confine<br />

e sulle sue implicazioni.<br />

La fascetta recita: “Cos’è il<br />

confine? È una convenzione,<br />

una linea immaginaria. È una<br />

sovrastruttura che delimita e<br />

rassicura al tempo stesso, che<br />

contribuisce a costruire la nostra<br />

identità e contemporaneamente<br />

ci costringe ad assumere<br />

la diversità dell’altro, di colui<br />

che sta oltre questa linea. Ci<br />

sono confini reali, quelli degli<br />

stati, e confini astratti, disegnati<br />

dalla paura o dal pregiudizio.<br />

Queste storie sono brevi sguardi<br />

al di là di tanti confini.”<br />

I confini servono a separare il<br />

mio dal tuo, il bene dal male, la<br />

proprietà dall’invasore; il confine<br />

ha una valenza reale, materiale,<br />

ma tra un confine e l’altro<br />

ci sono sempre vite umane, tutte<br />

in balia del più forte che non<br />

si preoccupa, mai, di tracciare<br />

confini per la salvaguardia dei<br />

diritti umani fondamentali.<br />

Anche il cielo – sconfinato e<br />

incombente – sopra ogni confine<br />

può essere colonizzato in<br />

funzione degli interessi di pochi,<br />

come quello di Gaza (pagina<br />

26); anche chi ha sempre<br />

pensato al vento come rappresentazione<br />

della libertà quasi<br />

per antonomasia ha dovuto rivedere<br />

le proprie convinzioni,<br />

come gli indiani d’America,<br />

per esempio, confinati in una<br />

riserva: «e dimmi bambina mia<br />

tu credi che si possa confinare,<br />

il vento?» (pagina 36).<br />

Questi diciotto racconti brevi,<br />

magistralmente illustrati<br />

da Manuela Sabatini (che non<br />

conosco), declinano, con inclemente<br />

lucidità, gli effetti orrorifici<br />

dei confini sulle (grandi)<br />

migrazioni.<br />

E, ricordiamoci, sono confini<br />

anche le scie di sangue che tingono<br />

i mari, così come esistono<br />

anche i non confini, lo zero, il<br />

nulla, dei bambini nati (anche<br />

morti) negli ospedali da campo,<br />

sotto i colpi mortali di altri uomini<br />

intenti a vigilare su chissà<br />

quali interessi (Respiri di vita,<br />

pag. 57).<br />

Istantanee dal centro del mondo<br />

è il sottotitolo di quest’opera<br />

scritta da quattro mani che,<br />

amalgamandosi in uno stile pulito<br />

e lineare – ma non per questo<br />

inefficace – , hanno tracciato<br />

storie di denuncia su quanto<br />

sia effimero il confine tra vita e<br />

morte.<br />

Confine, confini, confini, confinare,<br />

confine, sconfinare, confinare,<br />

rifiutare l’esodo, sconfinare,<br />

rifiutare, rifiuto: ossessione,<br />

allucinazione, nevrosi di questo<br />

millennio. Difendersi da chi<br />

viene da fuori, mandare via chi<br />

non fa per noi, difendere la religione,<br />

la politica, il nostro orticello<br />

inquinato è il nuovo trend<br />

che ha sostituito l’illuminismo,<br />

la rivoluzione industriale e il<br />

“boom economico”, a mo’ di<br />

novella inquisizione di massa.<br />

Ma il bilancio? Chi ha il coraggio<br />

di affrontarlo senza mettere<br />

di mezzo qualche capro espiatorio?<br />

Chi si assume la responsabilità<br />

di ammettere lo scarso<br />

valore delle vite umane? Chi<br />

può arrogarsi il potere di tracciare<br />

confini, anche culturali,<br />

da difendere?<br />

Questi racconti toccano le zone<br />

più hot del nostro pianeta, in<br />

una sorta di viaggio senza confini,<br />

né fisici, né politici, né di<br />

orrore.<br />

Alla fine della lettura si rimane<br />

ammutoliti e una volta chiuso il<br />

libro resta solo una domanda:<br />

come faremo a uscire da questo<br />

corto circuito internazionale?<br />

Li rimandiamo a casa loro?<br />

ANNO I • NUMERO X • dicembre 2<strong>01</strong>8 www.jollyrogerflag.it • facebook.com/gojollyroger<br />

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