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Jolly Roger_01_10

Numero 10 Jolly Roger Magazine. Letteratura, attualità, arte. Libri, musica, recensioni.

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appetizers<br />

appetizers<br />

ficiava grazie alle sue rinunce,<br />

poi, arrotondata per eccesso la<br />

cifra e arrotondato fino all’eccesso<br />

l’arrotondamento, aveva<br />

fatto stampare, questa volta a<br />

spese del partito, centinaia di<br />

volantini con cui rendere edotto<br />

il popolo della sua generosità.<br />

Per non entrare troppo nella<br />

sfera privata aveva omesso di<br />

far scrivere che la segretaria<br />

era già sul suo libro paga, dal<br />

momento che rientrava nel pacchetto<br />

di servizi offerti ai medici<br />

insieme alla locazione degli<br />

ambulatori e che, quindi, a lui<br />

non comportava nessun aggravio<br />

di costi. Il fatto invece di<br />

rinunciare all’ufficio gli consentiva<br />

di “lavorare” senza trascurare<br />

la farmacia.<br />

*****<br />

Il Grave, superata la cittadina<br />

di Pasticci, affronta rassegnato<br />

l’ultima parte di campagna che<br />

lo separa dal fiume nel quale si<br />

va a riversare. Un chilometro<br />

prima però pare avere un ripensamento<br />

e compie una svolta<br />

in direzione del mare, come se<br />

volesse lui stesso diventare fiume<br />

in conto proprio. Percorso<br />

un altro chilometro, o poco più,<br />

ci ripensa di nuovo e di nuovo<br />

cambia traiettoria, gettandosi<br />

definitivamente nell’alveo del<br />

grande fiume dall’aria fiacca<br />

che, appena qualche chilometro<br />

più a monte, esce dal lago<br />

di Parvenze. Il ripensamento<br />

del Grave, con le sue due ultime<br />

curve, disegna un fazzoletto<br />

di terra dagli angoli smussati<br />

che, visto dall’alto, sembra una<br />

grande unghia color della creta<br />

protesa fra il fiume e il torrente;<br />

un’unghia grande all’incirca<br />

centotrenta ettari. Un’unghia<br />

incolta; un’unghia di argilla<br />

‘gnorante come la merda che<br />

la gente del posto chiama pancone<br />

e che nessuno si è mai<br />

azzardato ad usare, nemmeno<br />

per impastare i mattoni. Per sei<br />

mesi all’anno è un acquitrino<br />

impraticabile nel quale, chi ha<br />

provato ad entrarci, ci ha perso<br />

gli stivali. Gli altri sei mesi si<br />

asciuga e si spacca formando<br />

delle crepe in cui ci può sparire<br />

una gamba intera. Un’unghia di<br />

terra in cui da sempre si sono rifiutate<br />

di crescere anche le canne;<br />

uno scarto di terreno senza<br />

valore, buono solo per allevare<br />

le zanzare.<br />

Sulla riva opposta, alla sinistra<br />

idraulica del Grave, nei secoli<br />

passati è stato accumulato tutto<br />

il materiale dragato dall’alveo<br />

del torrente nel punto di<br />

sbocco. Visto che l’operazione<br />

serviva a ridurre il pericolo di<br />

inondazioni, dopo la costruzioni<br />

degli argini non si è più<br />

ripetuta ma la montagnola di<br />

materiale di riporto, un pastone<br />

di sabbia, ghiaia e pancone, è<br />

rimasto lì, decretando l’inutilizzo<br />

e l’azzeramento di qualsiasi<br />

valore commerciale anche<br />

per quell’area.<br />

*****<br />

Fra i suoi compiti, la segretaria<br />

degli ambulatori, aveva anche<br />

quello di riscontrare quanti e<br />

quali, fra i pazienti dei medici<br />

inquilini del Soprassata, non<br />

fossero passati con la ricetta in<br />

mano dalla farmacia sottostante.<br />

I dottori, per quieto vivere,<br />

fornivano l’elenco delle ricette<br />

emesse senza fare grosse resistenze<br />

deontologiche; Nero<br />

Ceccanti, che non ha mai saputo<br />

cosa sia la deontologia, memorizzava<br />

i nomi di tutti coloro<br />

che si erano azzardati a comprare<br />

le medicine dalla concorrenza:<br />

prima o poi avrebbero avuto<br />

bisogno di lui e lui avrebbe saputo<br />

come regolarsi.<br />

Finalmente la povera segretaria,<br />

dopo decine di telefonate a<br />

vuoto con la cornetta incastrata<br />

fra la clavicola e la mandibola,<br />

mentre spuntava le prescrizioni<br />

mediche da uno degli elenchi,<br />

riuscì a rintracciarlo in palestra:<br />

cercava Raimondo Pinzagli,<br />

studente storico della facoltà<br />

di architettura con due esami<br />

all’attivo e i piedi sulla soglia<br />

dei trent’anni. La disposizione<br />

(per la verità l’ordine perché il<br />

Ceccanti non dispone ma, per<br />

abitudine, ordina) era quella di<br />

convocarlo in farmacia e lui, il<br />

Pinzagli, che a parte corteggiare<br />

Mara, la più bella figliola di<br />

tutta la provincia di Parvenze,<br />

non aveva altro da fare si presentò<br />

nemmeno un’ora più tardi.<br />

I due uomini si sedettero sui<br />

grossi scatoloni bianchi con i<br />

nuovi prodotti della Chicco,<br />

scaricati nel frattempo dal camion<br />

del corriere Domenichelli<br />

e posati sul pavimento del<br />

magazzino della farmacia, in<br />

attesa che qualcuno si facesse<br />

carico di smistare la merce e la<br />

deponesse sugli scaffali giusti.<br />

Il Soprassata come al solito fu<br />

sbrigativo e non entrò nei particolari,<br />

disse solo che Pasticci<br />

aveva bisogno di darsi una<br />

scrollata e di uscire dal torpore<br />

a cui le precedenti amministrazioni<br />

l’avevano destinata.<br />

Ma ora la musica era cambiata<br />

e lui non avrebbe posto tempo<br />

in mezzo alla realizzazione dei<br />

progetti che aveva in mente e,<br />

con i quali, avrebbe portato alla<br />

cittadina il meritato “sviluppo”.<br />

Al Pinzagli chiese se sarebbe<br />

stato interessato a ricoprire un<br />

ruolo determinante e di rilievo,<br />

ANNO I • NUMERO X • dicembre 2<strong>01</strong>8 www.jollyrogerflag.it • facebook.com/gojollyroger<br />

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