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WHAT’S UP<br />
IL (DIS)AMORE<br />
AI TEMPI DEL CORONAVIRUS<br />
NEL NUOVO ALBUM DEI PERTURBAZIONE<br />
23 BRANI CHE RACCONTANO LA VERITÀ DEI SENTIMENTI<br />
di Gaspare Baglio<br />
gasparebaglio<br />
Sono tornati i Perturbazione,<br />
la band capitanata da Tommaso<br />
Cerasuolo, con un album<br />
sull’amore, anzi, sul (dis)amore:<br />
così si intitola, infatti, l’ottava fatica<br />
della formazione torinese. Attraverso<br />
23 brani, si racconta una love story<br />
in tutte le sue fasi. Il singolo di lancio<br />
è Io mi domando se eravamo noi,<br />
che ad ascoltarlo fa subito pensare al<br />
periodo che stiamo vivendo. Anche se<br />
il frontman precisa che, in realtà, nasce<br />
da tutt’altro spunto: «È la frase di<br />
un racconto autobiografico scritto da<br />
Natalia Ginzburg, in cui lei parla del<br />
suo secondo marito Gabriele Baldini.<br />
E rappresenta uno dei temi centrali<br />
del disco».<br />
Vale a dire?<br />
Nei nostri dolori, nelle manchevolezze,<br />
nelle piccole ferite c’è molta più<br />
verità rispetto alle nostre aspirazioni.<br />
Come mai avete deciso di approfondire<br />
questo tema?<br />
Per spostare la cinepresa, mostrando<br />
tutte le angolature di una relazione<br />
amorosa. Ci piace trattare il sentimento<br />
in maniera non didascalica. Le<br />
atmosfere malinconiche di un testo<br />
crudo e spietato non si devono riflettere<br />
per forza nell’attitudine musicale.<br />
Si possono evocare situazioni più vere<br />
rispetto alla descrizione stucchevole<br />
dell’essere felici. Felicità e tristezza<br />
sono emozioni misteriose.<br />
Il vostro disco è composto da oltre<br />
20 pezzi. Cosa insolita, oggi, a livello<br />
discografico…<br />
Abbiamo assecondato la nostra musica.<br />
Alcune canzoni raccontano un<br />
momento, altre sono micro brani che<br />
evocano un’atmosfera nella loro brevità,<br />
come quei passaggi dei Quadri di<br />
un’esposizione del compositore russo<br />
Modest Petrovič Musorgskij, in cui<br />
sembra che il protagonista passi da<br />
© Luigi De Palma<br />
In primo piano Tommaso Cerasuolo (voce e mandolino), dietro di lui, in senso orario, Rossano<br />
Antonio Lo Mele (batteria), Cristiano Lo Mele (chitarra e tastiere) e Alex Baracco (basso)<br />
un brano all’altro della suite per pianoforte.<br />
Credi che l’emergenza Covid-19 potrà<br />
insegnarci qualcosa?<br />
Ho la sensazione che siamo terribilmente<br />
bravi a non imparare nulla.<br />
Questa situazione ci ha messo di<br />
fronte a fantasmi che già avevamo e<br />
se c’erano dei problemi si sono acuiti.<br />
Come musicista mi sono guardato<br />
allo specchio e ho visto anche cose<br />
che non mi piacciono. Dobbiamo<br />
imparare ad analizzare e accettare i<br />
nostri limiti e la nostra eredità, senza<br />
avere fame di libertà e desideri.<br />
Come avete trascorso le giornate durante<br />
l’isolamento?<br />
Abbiamo cancellato gli eventi, continuando<br />
però a raccontare il disco sui<br />
social. Stiamo organizzando un live<br />
di quartiere e vorremmo farlo senza<br />
passare dal web: è bello anche suonare<br />
per i propri vicini.<br />
Cosa vi augurate per la ripartenza<br />
del Paese?<br />
Che non ci siano esclusi. Dobbiamo<br />
essere tutti liberi, senza disparità.<br />
perturband<br />
perturband<br />
perturbiamo<br />
perturbazionemusic<br />
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