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La Freccia Giugno 2020

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WHAT’S UP<br />

IL (DIS)AMORE<br />

AI TEMPI DEL CORONAVIRUS<br />

NEL NUOVO ALBUM DEI PERTURBAZIONE<br />

23 BRANI CHE RACCONTANO LA VERITÀ DEI SENTIMENTI<br />

di Gaspare Baglio<br />

gasparebaglio<br />

Sono tornati i Perturbazione,<br />

la band capitanata da Tommaso<br />

Cerasuolo, con un album<br />

sull’amore, anzi, sul (dis)amore:<br />

così si intitola, infatti, l’ottava fatica<br />

della formazione torinese. Attraverso<br />

23 brani, si racconta una love story<br />

in tutte le sue fasi. Il singolo di lancio<br />

è Io mi domando se eravamo noi,<br />

che ad ascoltarlo fa subito pensare al<br />

periodo che stiamo vivendo. Anche se<br />

il frontman precisa che, in realtà, nasce<br />

da tutt’altro spunto: «È la frase di<br />

un racconto autobiografico scritto da<br />

Natalia Ginzburg, in cui lei parla del<br />

suo secondo marito Gabriele Baldini.<br />

E rappresenta uno dei temi centrali<br />

del disco».<br />

Vale a dire?<br />

Nei nostri dolori, nelle manchevolezze,<br />

nelle piccole ferite c’è molta più<br />

verità rispetto alle nostre aspirazioni.<br />

Come mai avete deciso di approfondire<br />

questo tema?<br />

Per spostare la cinepresa, mostrando<br />

tutte le angolature di una relazione<br />

amorosa. Ci piace trattare il sentimento<br />

in maniera non didascalica. Le<br />

atmosfere malinconiche di un testo<br />

crudo e spietato non si devono riflettere<br />

per forza nell’attitudine musicale.<br />

Si possono evocare situazioni più vere<br />

rispetto alla descrizione stucchevole<br />

dell’essere felici. Felicità e tristezza<br />

sono emozioni misteriose.<br />

Il vostro disco è composto da oltre<br />

20 pezzi. Cosa insolita, oggi, a livello<br />

discografico…<br />

Abbiamo assecondato la nostra musica.<br />

Alcune canzoni raccontano un<br />

momento, altre sono micro brani che<br />

evocano un’atmosfera nella loro brevità,<br />

come quei passaggi dei Quadri di<br />

un’esposizione del compositore russo<br />

Modest Petrovič Musorgskij, in cui<br />

sembra che il protagonista passi da<br />

© Luigi De Palma<br />

In primo piano Tommaso Cerasuolo (voce e mandolino), dietro di lui, in senso orario, Rossano<br />

Antonio Lo Mele (batteria), Cristiano Lo Mele (chitarra e tastiere) e Alex Baracco (basso)<br />

un brano all’altro della suite per pianoforte.<br />

Credi che l’emergenza Covid-19 potrà<br />

insegnarci qualcosa?<br />

Ho la sensazione che siamo terribilmente<br />

bravi a non imparare nulla.<br />

Questa situazione ci ha messo di<br />

fronte a fantasmi che già avevamo e<br />

se c’erano dei problemi si sono acuiti.<br />

Come musicista mi sono guardato<br />

allo specchio e ho visto anche cose<br />

che non mi piacciono. Dobbiamo<br />

imparare ad analizzare e accettare i<br />

nostri limiti e la nostra eredità, senza<br />

avere fame di libertà e desideri.<br />

Come avete trascorso le giornate durante<br />

l’isolamento?<br />

Abbiamo cancellato gli eventi, continuando<br />

però a raccontare il disco sui<br />

social. Stiamo organizzando un live<br />

di quartiere e vorremmo farlo senza<br />

passare dal web: è bello anche suonare<br />

per i propri vicini.<br />

Cosa vi augurate per la ripartenza<br />

del Paese?<br />

Che non ci siano esclusi. Dobbiamo<br />

essere tutti liberi, senza disparità.<br />

perturband<br />

perturband<br />

perturbiamo<br />

perturbazionemusic<br />

20

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