TRAVEL MAGICA GALLURA 88
DA OLBIA A SANTA TERESA, PASSANDO PER GOLFO ARANCI. UN VIAGGIO NEL NORD EST DELLA SARDEGNA, TRA OASI NATURALISTICHE, VERMENTINO E PESCATO LOCALE di Riccardo <strong>La</strong>gorio a cura di vdgmagazine.it Capo Testa (SS) Imesi estivi sono quelli in cui la Gallura (SS), nel nord est della Sardegna, regala il migliore connubio tra clima e ambiente, paesaggio e storia, cucina e folklore. Se è vero che le sue coste sono l’attrazione più nota al turista, le colline appartate e dolci dell’interno sono la vera sorpresa. Nel caso si desideri trovare la spiaggia meno battuta, i sentieri da percorrere zaino in spalla sono un'ottima opportunità per fare anche movimento tra le tonalità accese delle chiome di querce ed eucalipti, mirti e vigne, che si concedono in un vino apprezzato nel mondo, il Vermentino di Gallura Docg. Si può partire da Olbia, che la storia stessa ha eletto a collegamento naturale tra la Sardegna e il Continente. Già importante scalo in epoche antiche, la città è una terrazza sul mare e il modo migliore per apprezzarla è proprio al largo, per ammirarne il golfo dai colori pastello. Passeggiando in centro, dopo aver dato uno sguardo agli edifici di corso Umberto con gli originali architravi in granito, si può prendere un aperitivo al Caffè Glamour e dirigersi alla basilica di San Simplicio, monumento romanico del XII secolo. <strong>La</strong> spesa di miele d’eucalipto si fa da Francesco Pischedda, nel suo spaccio non distante dal centro (Azienda agricola Casiddos). Chi arriva con il traghetto sbarca a Golfo Aranci, antico borgo di pescatori di Ponza. Un tratto che in gallurese era detto golfo dei granchi (gulfu di li ranci) e che ora si chiama così per un grossolano errore nella traduzione in italiano. Gli scorci panoramici sono incantevoli. Il suggerimento in questo caso è puntare lo sguardo sull’isolotto di Figarolo, un’oasi naturalistica dove vive una colonia di mufloni. Non distante si possono vedere gabbie di spigole e orate in mare aperto. Al riparo dalla forza delle onde, ma con correnti che mantengono costantemente pulita e ossigenata l’acqua, il pesce si può acquistare poco distante, alle Fattorie del mare. Da Golfo Aranci la strada prosegue verso Arzachena, tra macchia mediterranea e sugherete. Prima dell’abitato, sulla statale 125, la sosta è presso il nuraghe Albucciu, accanto al quale è stata rinvenuta una monumentale tomba d’epoca nuragica. Per fermarsi poi alla vecchia stazione ferroviaria – che ospita il Museo <strong>La</strong>benur, con riproduzioni in ceramica, bronzo e pietra di reperti nuragici – e, verso sera, a Tenuta Pilastru, un elegante stazzo (struttura pastorale autosufficiente) ripristinato e convertito in resort dalle camere spaziose e dotato di spa. Gli attuali proprietari saranno lieti di indicare a chi lo desidera le escursioni a cavallo e i percorsi di trekking più interessanti. L’indomani, verso Palau, la tappa è la Roccia di Capo Orso, una possente collina di granito alla quale gli agenti atmosferici hanno conferito una bizzarra forma a plantigrado. Imboccando la statale 133 verso Santa Teresa Gallura si arriva a Porto Pozzo, borgo arroccato in una suggestiva insenatura. Luogo ideale per i velisti e ottimo punto di partenza per esplorare le Bocche di Bonifacio. L’arcipelago della Maddalena si tocca con un dito. Verso nord, la strada corre in un lussureggiante bosco di querce da sughero alternato a imponenti massi di granito, talvolta 89