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BEVANDE<br />
famiglia: mi sono guadagnato la prima moto così! Mi<br />
portavano di tutto da distillare ed io provavo a ricercarne<br />
l’essenza. Mi ricordo come fosse ieri il mio primo<br />
distillato di prugne, anche se il mio primo grande<br />
divertimento e piacere era sperimentare con il sorbo.<br />
Quanto me ne portavano gli amici da Innsbruck! In effetti,<br />
non ho ricordi di un periodo in cui non distillassi.<br />
Cosa ti lega di più al tuo territorio, al tuo altopiano?<br />
Lo stile di vita. L’ho capito proprio in questi mesi di<br />
quarantena. Sentivo amici nelle città, costretti a stare<br />
in casa e a non poter uscire e mi sono accorto che qui,<br />
rispettando sempre le norme, si può però uscire e vivere<br />
la natura del nostro pascolo perché i primi vicini<br />
sono a centinaia di metri. In più, poter avere il proprio<br />
orto senza dover dipendere da niente e da nessuno è<br />
un grande lusso. Tante persone che sottovalutavano<br />
questa libertà l’hanno presto rivalorizzata, io compreso.<br />
D’altronde la montagna ti dà tutto, se la sai apprezzare.<br />
Quale pensi sia il futuro di questo territorio?<br />
Onestamente io spero che in futuro rimanga tutto<br />
com’è. È vero che il turismo è una grande risorsa, ma<br />
farlo esplodere solo con un criterio consumista creerebbe<br />
il caos, non sarebbe più la “vera” montagna.<br />
Qual è il filo rosso, secondo te, che unisce il mondo<br />
della distillazione con quello della ristorazione?<br />
Fin dai tempi degli antichi si usava alcol in cucina,<br />
non c’è nulla da inventare: ci sono certi cuochi che<br />
marinano diversi prodotti sia secchi che dolci. Ci sono<br />
grandi chef che utilizzano i miei rum per le bagne di<br />
prodotti da forno e altri che ad esempio utilizzano il<br />
Salz Gin per le marinature più estreme. A breve arriverà<br />
anche un distillato molto particolare di ortaggi,<br />
e anche quello sarà eccezionale in cucina. Il vero collegamento<br />
è l’esaltazione di ogni singolo elemento<br />
sensoriale: non esiste un filo rosso, esiste una complementarietà.<br />
Pensi che questo concetto possa svilupparsi anche<br />
in una cultura come quella mediterranea?<br />
Dipende da come comunichi questo legame: al<br />
nord c’è più la tradizione dell’alcol, del suo corpo e della<br />
sua potenza; al sud i gusti sono più dolci e morbidi.<br />
Se pensi al babà, al limoncello coi dolci, agli stracotti<br />
o al vino rosso col brodo, direi che non c’è niente da<br />
dover inventare. È tutta una questione di consapevolezza.<br />
Quale senso secondo te incide di più sulle emozioni?<br />
La memoria gustativa: insegnare ai bambini i sapori<br />
e guidarli nel creare il loro abbecedario sensoriale<br />
è una cosa meravigliosa, non credo esista emozione<br />
per me più forte.<br />
Se dovessi trovare nel tuo territorio il tuo alter<br />
ego nel mondo del cibo, chi sarebbe?<br />
C’è una coppia di ragazzi davvero fuori dal normale<br />
qui da noi, si chiamano Katya e Armin, che producono<br />
il cioccolato Karuna: sono dei grandi interpreti<br />
della sensorialità nel mondo del cacao e della sua lavorazione.<br />
È possibile oggi per i giovani innamorarsi di una<br />
vita artigiana in un mondo ormai ipertecnologico?<br />
Certo che è possibile, perché la vita artigiana soddisfa<br />
tutte quelle persone che di indole sono propense<br />
a tutto ciò che è vocato alla natura e alla scoperta. Non<br />
esiste una cosa giusta e una sbagliata, esiste solo un<br />
dialogo fra le generazioni affinché si riesca a portare<br />
un po’ di modernità nella tradizione e un po’ di saggezza<br />
nelle giovani leve: questo modo di fare riappacificherebbe<br />
molti animi.<br />
Cosa consiglieresti ad un’attività produttiva<br />
come la tua, però in difficoltà, in un momento come<br />
questo?<br />
Direi di credere sempre in quello che si sta facendo<br />
per avere sempre la possibilità di avere un futuro, di<br />
cercare dei partner e di fare rete... prima del Covid l’attitudine<br />
del “solismo” la faceva da padrona, ora tutto<br />
questo va cambiato. Dobbiamo fare rete sul territorio,<br />
la concorrenza fra aziende della stessa terra oggi la trovo<br />
insulsa.