Rivista Arti Marziali Cintura Nera 424

Ref.: • Malte5
“Larga Mano” (Mano Lunga) significa semplicemente combattimento
a lunga distanza, un metodo che ti insegna a tenerti lontano dal tuo
avversario e ferirlo senza nemmeno entrare nella distanza del corpo a
corpo. In un certo senso, il popolo filippino era in anticipo sui tempi,
forse perché, poco condizionato dalle loro tradizioni, ha subito molte
invasioni e, spesso, le loro abitudini e costumi sono stati
modificati. Ma loro hanno saputo come trasformare la loro
sfortuna in vantaggio, e hanno imparato ad assorbire e
integrare tutto ciò che poteva essere utile per
aumentare l'efficacia. Le loro Arti Marziali ne
sono un eccellente esempio. I maestri delle arti
filippine non si sono posti il problema di
rimanere legati a questa o quella abitudine,
ma senza esitazione, hanno integrato nei
loro sistemi le esperienze personali del
Karate o del Judo giapponese, del
Western Boxing, del Silat della vicina
Indonesia e delle antiche tradizioni legate
alla Scrima, l'arte dell'autodifesa
sviluppato nell'Italia.
Quando si diffuse l'Arni filippino in
Occidente, per distinguerlo dalla scherma,
lo si chiamò “la scherma della mano viva”,
perché la mano che non teneva l'arma,
collaborava attivamente nelle azioni di difesa
e di attacco. Così, la differenza tra i due sistemi,
l'Est e l'Ovest, è che nella scherma olimpica, la
mano disarmata è tenuta al sicuro e utilizzata al
massimo per bilanciare l'impulso negli assalti; in Arnis
la mano disarmata è viva e attiva.
In questo lavoro, il professor Maltese ci mostra le posizioni di
base, le difese e gli attacchi fondamentali, gli esercizi di guardia, i
bloccaggi, l'attraversamento e il contrattacco a Redondo, le difese
quinta, settima, ottava e le contre, l'allenamento dinamico e gli
esercizi di combattimento libero con protezioni. Vedremo anche
l'allenamento con il sacco (colpi, blocchi e contrattacchi) e un capitolo
finale dedicato alla Spada e Daga, l'arte italiana nel Kali filippino,
eseguita con armi autentiche.
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