più utilizzata come misura della performanceglobale. Le organizzazioni di ogni tipo, in virtùdella funzione centrale che rivestono nella società,hanno un ruolo importante nel mantenimento diuno sviluppo sostenibile, cioè nella capacità disoddisfare i bisogni della generazione attualesenza compromettere la capacità dellegenerazioni future di soddisfare i propri. Semprepiù spesso ci si interroga su come possano leaziende contribuire ad un mondo miglioremettendo in atto migliori politiche di gestione.Concetti quali Sviluppo Sostenibile e GestioneResponsabile sono ad oggi imperativi su cuifondare la gestione aziendale, che impongono alleimprese di rivedere le proprie pratiche eirapporticon gli innumerevoli stakeholder.In Coelmo come è avvenuto questo percorso?In Coelmo Responsabilità Sociale non è unoslogan, perché qui c'è corrispondenza tra le parolee le cose. I nostri stabilimenti sono a impatto zeroe abbiamo sempre seguito il principiodell'innovability, l'innovazione possibile, conimpatto diretto sul sociale: dalla qualità della vitadei nostri dipendenti agli effetti sociali sul territorio.Coelmo ha aderito ai principi ispiratori della UCID(Unione Cristiana Imprenditori, e Dirigenti,) di cuine è Vice Presidente Nazionale, che richiama allaResponsabilità del ruolo dell'imprenditore,soggetto di una economia competitiva maresponsabile. Ci impegniamo a creare le miglioricondizioni per il lavoro e la crescita delle sue forzelavoro, per aiutarli a mettere a frutto i loro talenti,per privilegiare la condivisione, lo stare insieme,l'ascolto. Abbiamo preso le distanze dall'obiettivodella massimizzazione del profitto e, più ingenerale da qualsiasi obiettivo che prediligaesclusivamente o la creazione di valore azionarioo la crescita o l'occupazione o altro, ma promuoveinvece un economia di tipo circolare i cui obiettivieconomico-finanziari, obiettivi competitivi eobiettivi sociali si uniscono per fare il benedell'azienda, cioè per uno sviluppo duraturo esostenibile, alla ricerca del bene comune e deisaldi principi della solidarietà e della sussidiarietà.Essere socialmente responsabili significa, infatti,non solo soddisfare pienamente gli obblighigiuridici applicabili, ma anche andare al di làinvestendo “di più” nel capitale umano,nell'ambiente e nei rapporti con le altre partiinteressate. Ciò si traduce nell'adozione di unapolitica aziendale che sappia conciliare gli obiettivieconomici con quelli sociali e ambientali delterritorio di riferimento, in un'ottica di sostenibilitàfutura. Oggi il compito delle imprese non deveessere più soltanto quello tradizionale di creareprofitto ma anche confrontarsi con i problemi dellasocietà attuale, facendosi attori non solo dellosviluppo economico ma anche di quello sociale.Cito testualmente “Coelmo porta la luce intutto il mondo. Anche nelle zone più critiche.Anche dove le reti di connessione nonesistono e la corrente elettrica è risorsa cheappartiene al mondo dei sogni.”Certamente, è così: produciamo gruppi elettrogeniindustriali e marini. Alla innovazione di processo edi prodotto dedichiamo un investimento costantein ricerca e tecnologia, per sviluppare soluzioniinnovative che combinano l'affidabilità delle fontienergetiche tradizionali con la sostenibilità delleenergie rinnovabili. Questo ci ha consentito diconquistare un ruolo di leadership e importantiquote di mercato in diverse applicazioni quali ilsettore telefonico, quello petrolifero, il supporto perle operazioni militari o le organizzazioniumanitarie. Nell'ambito del comparto marino, inostri prodotti figurano sia sulle navi commercialiche nelle imbarcazioni da diporto.Come hai vissuto in azienda la drammaticaesperienza della pandemia?Il lockdown è stato un avvenimento storico diportata eccezionale, del tutto inaspettato. Unevento imprevisto rapido e repentino che ci haspiazzato, ha stravolto le nostre abitudini, hadrasticamente modificato le nostre priorità e anchela nostra percezione della realtà. Questa è stata lanostra economia. E questo ci ha dato la forza,questo sentirsi uniti e noi lo abbiamo visto anchedurante la pandemia: siamo rimasti aperti sempre,siamo andati avanti e chi si è ammalato hacontinuato a collegarsi da casa. Questo spiritopartecipativo non si crea in un attimo e chi vienenella nostra azienda deve essere così altrimentinon può starci. Oggi si parla di Economia Civile,Solidale, Circolare, come se fossero tante diverseeconomie. Non c'è un'altra maniera di fareeconomia: l'economia è una ed è Civile, Solidale,Circolare. Si parla di aziende resilienti: io detestoquesto termine perché è un termine botanico, sidice resiliente una pianta che rimane lì, ferma, eche dopo aver subito tutte le aggressioni degliagenti atmosferici, rimane ad essere quella cheera. Quindi usare la parola resilienza nei confrontidelle donne e delle aziende non va bene.Vogliamo dire antifragili? Si, noi ci possiamorompere, spezzare, ma poi siamo diventatiresistenti. Non più forti, meno fragili!Che cosa ne pensi dello smart working?Parlare di smart working vuol dire fiducia, vuol direfidarsi del tuo collaboratore e la fiducia per me èuna cosa importante, è una cosa seria. La fiducia,per la mia esperienza, è sempre stata a due vie,nel senso che se tu dai veramente fiducia a unapersona e riesci a fargliela sentire, quello che titorna indietro è positivo. Il rischio, però è che losmart working per le donne sia vissuto comecarico improvviso e incredibilmente pesante.Diverse sono le donne che si sono trovate a doverlavorare di punto in bianco in remoto e con figli indad a cui badare. Una giornata all'insegna diimpegno e fatica, in costante crescita. Non farsitrascinare dalle faccende domestiche diviene unvero e proprio numero da circo con gli spazi e ledistanze casa-lavoro completamente cancellate.L'alba di una nuova routine spinge diverse donnea un bivio, a scelte drastiche. A ripresentarsi neiloro cuori è l'atavico dilemma esistenziale: famigliao carriera? L'antinomia, però, non si porrebbe sele italiane potessero far affidamento su di unsistema di welfare più obiettivo e vigoroso, ingrado di assicurare loro la libertà di impegnarsinella realizzazione professionale con le stessepossibilità ed energie dei loro colleghi uomini. Ci siauspica allora una vera parità.Molte delle lettrici di Donna Impresa Magazinespesso si domandano come fare a conciliareun lavoro a tempo pieno soprattutto quando siè madri. Questo doppio impegno pone ledonne difronte all'atavico quesito: lavoro omaternità? Tu come hai vissuto la cultura deltempo che è uno dei fattori più escludenti perle donne?Sono riuscita a gestire il mio tempo, il grandenemico di noi donne, perché ero la proprietaria.Ma è da lì che sono partita e ho sentito lanecessità di dover parlare di “identità di genere”per offrire alle donne che hanno collaborato conme le stesse opportunità che ho avuto io.Ovvero?Ho capito che le libertà che avevo, cioè il tempo diaccudire i figli, la gestione del mio lavoro, miavevano dato quello spazio per potere crescere equindi la prima cosa che ho voluto è stata lapossibilità di offrire alle donne dell'azienda, lalibertà di gestire il proprio tempo attuando, primadi tante altre imprese la conciliazione “del tempo divita e di lavoro”.Come gestisci questa “problematica” deldoppio ruolo delle donne in Azienda?Alla Coelmo abbiamo realizzato un Baby-Parking,un'esperienza di intrattenimento estivo dei figli deidipendenti di età tra i1e3anni. Abbiamo voluto laconciliazione, che a noi piace chiamare“coordinamento dell'orario di lavoro” per una piùserena conciliazione dei tempi di vita familiare,consapevoli delle diversità dei bisogni rispetto algenere ed ai cicli di vita delle donne. Tra le azionidi conciliazioni lo sportello Family Friendly, losportello Commissioni/Fattorino aziendale,l'accudimento figli durante riunioni e momenticritici, il Baby Sitting rivolto all'assistenzaSelf-helpIn aziende che hanno applicato un modello incentrato sul welfare, la coesione dei dipendenti e un forte senso di appartenenza all’azienda risultano cruciali per le situazionidi crisi, come quella attuale caratterizzata dalla pandemia da COVID 19. Coelmo è un’azienda che applica un modello revisionato ma assimilabile a quello olivettiano,incentrato sull’eliminazione della piramide aziendale di potere e improntato alla condivisione e alla creazione di una comunità lavorativa. La fabbrica è vista come un unicoorganismo, nel quale ogni individuo ha una sua funzione, una sua peculiarità utile al conseguimento del benessere dell’azienda. La capacità di Stefania è quella di faremergere in ognuno il meglio di se stesso; si deve guardare sempre avanti, pur avendo rispetto per il passato.domiciliare su richiesta. Abbiamo organizzato per idipendenti di origine extracomunitaria corsi disupporto per l'alfabetizzazione di lingua italiana, dicui possono beneficiare non solo i dipendenti maanche i familiari, fornendo anche un aiuto perriuscire ad ottenere il congiungimento familiare. Aidipendenti stranieri abbiamo concesso periodi diferie extra da utilizzare per visitare le famiglie nonricongiunte nei propri Paesi. Abbiamo organizzatoper la garanzia di un luogo di lavoro sicuro esalubre corsi di formazione per la sicurezza sullavoro secondo lo standard OHSAS 18001, normadi cui siamo certificati, con un documento “DVR” inottica di genere. Abbiamo istituito uno Sportello diAscolto a disposizione di tutti i dipendenti ecollaboratori, uno Sportello di MediazioneFamiliare interpersonale con l'obiettivo di rilevare,sostenere, e quando possibile, risolvere eventualiproblematiche di carattere sociale e/o familiareche potrebbero celare, anche solo indirettamenteo in misura minima, maltrattamenti o abusi.Abbiamo istituito aree di parcheggio facilitatoriservato a personale femminile. Abbiamo
www.dimagazine.itRoma_ Palazzo del Quirinale 22 gennaio 2020: Il Presidente Giorgio Napolitano con i Cavalieri del Lavoro Giovanni Punzo e StefaniaBrancaccio e il Dott. Tommaso Lavarone in occasione dell'incontro con una delegazione dell'Associazione "Italia Futura"