26.07.2021 Views

Donna Impresa Cover Stefania Brancaccio

Questa è Stefania Brancaccio: nata a Napoli il 21/06/1949 laureata in lettere e filosofia presso l'università Federico II di Napoli e specializzata in psicopedagogia dell'età evolutiva presso il Magistero di Torino, entra in Azienda nel 1974 ricoprendo vari ruoli di responsabilità fino alla odierna Vice Presidenza della società COELMO SpA che progetta e produce Gruppi Elettrogeni Industriali e Marini da 3 a 4000 kVA dal 1946. Nominata Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel Maggio 2009, Stefania ricopre la carica di Reggente Banca d'Italia presso la sede Banca d'Italia Napoli; è Membro del Consiglio Generale Federmeccanica Roma; Membro del Gruppo Tecnico Organizzazione Confindustria Nazionale; Membro Steering Commitee Luiss Business School Progetto Grow – Generating Real Opportunities For Women; (...) www.dimagazine.it

Questa è Stefania Brancaccio: nata a Napoli il 21/06/1949 laureata in lettere e filosofia presso l'università Federico II di Napoli e specializzata in psicopedagogia dell'età evolutiva presso il Magistero di Torino, entra in Azienda nel 1974 ricoprendo vari ruoli di responsabilità fino alla odierna Vice Presidenza della società COELMO SpA che progetta e produce Gruppi Elettrogeni Industriali e Marini da 3 a 4000 kVA dal 1946. Nominata Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel Maggio 2009, Stefania ricopre la carica di Reggente Banca d'Italia presso la sede Banca d'Italia Napoli; è Membro del Consiglio Generale Federmeccanica Roma; Membro del Gruppo Tecnico Organizzazione Confindustria Nazionale; Membro Steering Commitee Luiss Business School Progetto Grow – Generating Real Opportunities For Women; (...) www.dimagazine.it

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Le cose

da dentro

Quando si decide di unire due menti provenienti da due mondi

diversi come quelle di un Senior e di una Junior non si sa mai

davvero cosa può succedere. Gli stili di comunicazione che sono

lì, in guardia dietro i due protagonisti, credono di essere sempre

più efficaci rispetto all'altro. Come si fa, dunque, a farli andare

d’accordo e trasformarli in condivisone, magari unione? Se ci

riflettiamo fin dai tempi in cui esiste l'essere umano ci sono stati

ritrovamenti di scritture, disegni, messaggi indecifrabili. Con il

tempo si sono evoluti e trasformati, le persone sono riuscite a

creare codici, scritture, lingue. Indistintamente da chi fosse il

protagonista ogni intima voce ha sempre fortemente captato

un'innata necessità di trasmettere qualcosa. E così ha lavorato per

dare a tutti la possibilità di condividere il proprio messaggio e

viceversa. In tutti noi vive da sempre una voce che vuole uscire e

scoprire se ne esiste un'altra, da qualche parte, che si assomiglia,

che possa essere in sintonia o che comunque abbia voglia di

ascoltarla. Siamo degli animali sociali. Viviamo di unione e

comunicazione e lo abbiamo dimostrato attraverso il duro lavoro

che ci ha portato, ad oggi, a possedere una quantità infinita di

modi differenti di comunicare. Ed è qui, in questo mondo di

parole e di voci, in questo mare di tastiere e schermi, di codici

morse e segni, di musica ed arte, che c'è lui, unico e inimitabile,

piccolo o grande che sia ma sempre ricco di emozioni, il libro.

Grande spettatore di storie e custode di emozioni che mai

avremmo avuto il coraggio di tirare fuori se solo lui non fosse

stato così silenzioso e rispettoso delle nostre cose da dentro. Si

lascia plasmare senza lamentarsi, non ci giudica se decidiamo di

lasciarlo su un comodino per giorni e poi tornare da lui. Non si

lamenta se ce ne dimentichiamo, perché sa che bello o brutto che

possa essere stato, noi torneremo da lui. Il libro è talmente

generoso ed aperto alla condivisione che ti permette di tirare fuori

tutte quelle voci che non avresti mai avuto il coraggio di

esprimere, se avessi di fronte qualcuno non aperto all'ascolto.

Dall'altra parte chi lo legge è costretto ad aspettare prima di poter

dire la sua e di conseguenza è portato ad ascoltare anche la sua di

voce interiore. Si crea così un mondo parallelo, fatto di silenzi che

si osservano in una lettura interiore di chi scrive e chi legge. In

quel mondo fatato tutti ci osserviamo e proviamo ad immaginare

cosa sta succedendo davvero nell'interiore dell'altro. Si fermano

gli impulsi, gli istinti che ci azzittiscono e azzittiscono l'altro, in

un momento di disaccordo. Ci ascoltiamo in silenzio. Ci

rileggiamo, ci studiamo, ci rincontriamo o magari non ci

piaceremo mai, sempre con rispetto. Ma comunque per un

secondo ci siamo guardati. Le cose da dentro sono diventate un

libro per poter aprire una porta verso quel mondo astrale nel quale

siamo tutti in silenzio e possiamo avvicinarci per un momento.

Per tornare ad essere quegli animali sociali a cui piace molto

condividere e tirare fuori la propria voce. Tornare bambini e unire

le nostre voci, in accordo o in disaccordo che siano, ma almeno le

tiriamo fuori e ci confrontiamo senza paure. Ed è così che le due

comunicazioni di quel Senior e di quella Junior sono diventate

amiche. Anche noi ci siamo avvicinati prima in silenzio,

scrivendoci. Siamo entrati in quel mondo fatato. La paura di

parlarsi si opacizza nella scrittura. E così avviene non solo tra un

padre e una figlia, ma in mille situazioni dove vorremmo avere

una coperta di Linus che ci faccia sentire a nostro agio. Anche

nello scrivere questo libro ci siamo scambiati le nostre coperte, e

senza rendercene conto abbiamo abbattuto un pezzetto in più

delle nostre paure nell'aprirci all'altro. Le cose da dentro sono in

ognuno di noi e spaventano, ma condividerle le rende meno folli.

O meglio le rende folli insieme. Un padre e una figlia possono

vivere nella loro follia e sentirsi meno distanti, un manager e uno

stagista possono scoprirsi complici e trasmettersi i loro mondi, un

nonno e un nipote posso ritrovarsi a giocare insieme a

nascondino. Come le radici dell'umanità ci hanno insegnato,

anche noi avevamo sentito quella spinta nel far uscire la nostra

voce e provare a condividerla, scoprire quali altri voci ci fossero lì

fuori e vedere se fosse possibile incontrarci in quel piccolo mondo

parallelo. Facciamo diventare le nostre voci amiche e facciamole

conoscere. La conoscenza, la condivisione e la consapevolezza di

comprendere che l’unione rafforza la crescita. A fronte di ciò Le

cose da dentro sono diventate un racconto che parla di persone,

considerando varie angolazioni, in un viaggio temporale di eventi

ed effetti, che evidenzia alcune “crepe” divisorie. Uno scambio

per costruire una soluzione ad un futuro migliore, che abbiamo

deciso di condividere.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!