Tecnologie Alimentari n°4 - Settembre 2021
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scienza e tecnologia<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 <strong>2021</strong><br />
28<br />
LASER FOTOACUSTICO CONTRO LE SOFISTICAZIONI<br />
Si chiama “SafeFood”, lo ha realizzato Enea<br />
ed è il primo sistema laser fotoacustico contro<br />
le sofisticazioni alimentari a disposizione<br />
di industrie alimentari e grandi catene di distribuzione.<br />
Il prototipo è in grado di rintracciare,<br />
in tempo reale, contaminanti su campioni<br />
non trattati con il prelievo di piccole<br />
quantità di prodotto. “Il sistema laser è stato<br />
progettato per essere installato lungo le linee<br />
di produzione. È facilmente trasportabile e si<br />
caratterizza per la rapidità di esecuzione della<br />
misura che viene svolta in pochi minuti”,<br />
spiega Luca Fiorani, ricercatore Enea del<br />
Laboratorio Diagnostiche e Metrologia del<br />
Centro Ricerche Enea di Frascati.<br />
La tecnica laser fotoacustica, oltre che per<br />
la rapidità, si distingue per la precisione e<br />
l’affidabilità nella rilevazione di alcune<br />
importanti frodi alimentari, come quelle<br />
che riguardano pesce, riso, succhi di frutta,<br />
olio, latte e spezie, in particolare origano<br />
e zafferano.<br />
I ricercatori Enea stanno già lavorando a un<br />
secondo prototipo da utilizzare direttamente<br />
nei punti vendita, dagli scaffali dei negozi<br />
ai banchi del mercato. “Il sistema che<br />
abbiamo messo a punto, infatti, non richiede<br />
il pretrattamento del campione con reagenti<br />
chimici e può quindi essere facilmente<br />
utilizzato da personale non specializzato,<br />
dopo una breve formazione”, sottolinea<br />
Fiorani.<br />
Il primo banco di prova per il prototipo è<br />
stata la rivelazione rapida di zafferano adulterato.<br />
Lo zafferano autentico, ottenuto da<br />
un fiore con tre stimmi che vengono raccolti<br />
ed essiccati, ha un alto costo e per questo<br />
si rischia che venga tagliato con un colorante,<br />
la tartrazina, o con spezie gialle come la<br />
curcuma. Partendo dallo zafferano puro,<br />
sono stati preparati vari campioni contaminati,<br />
per arrivare a concentrazioni di tartrazina<br />
e curcuma del 2%, in modo da testare<br />
la capacità del sistema di rivelarne quantità<br />
particolarmente basse. I risultati dello studio<br />
sono stati pubblicati in un articolo sulla rivista<br />
internazionale Sensors.<br />
Una tecnica usata in diagnostica medica<br />
Alla base di SafeFood c’è la spettroscopia<br />
laser fotoacustica, una tecnica già usata in<br />
diagnostica medica, rivelazione di esplosivi<br />
e monitoraggio dell’inquinamento, che<br />
dopo i lavori pionieristici con i laser a CO 2<br />
,<br />
oggi si avvale delle prestazioni e delle dimensioni<br />
ridotte dei laser a cascata quantica.<br />
Il sistema utilizza luce e suono per funzionare:<br />
gran parte della luce prodotta dal<br />
fascio laser è modulata a una frequenza<br />
acustica e inviata nella cella fotoacustica,<br />
dove interagisce con il campione generando<br />
un’onda sonora che viene captata da un<br />
microfono, il cui segnale viene successivamente<br />
amplificato. “L’onda sonora è tanto<br />
più forte quanto maggiore è l’assorbimento<br />
del campione: in questo modo si misura lo<br />
spettro di assorbimento infrarosso del campione,<br />
con il vantaggio, rispetto ad altre<br />
tecniche spettroscopiche, di poterlo irraggiare<br />
con una sorgente molto più potente.<br />
Gli spettri di un alimento e, quindi, di un<br />
contaminante non sono sempre chiaramente<br />
distinguibili. Fortunatamente, è possibile<br />
applicare agli spettri tecniche sofisticate,<br />
come l’analisi delle componenti principali,<br />
che consentono di discriminare differenti<br />
composti”, spiega Fiorani.<br />
Questo sistema laser ha già fatto il grande<br />
salto dal laboratorio all’industria. “Abbiamo<br />
un accordo con un’azienda dell’apicoltura<br />
per il controllo della filiera del miele, a partire<br />
dalla rilevazione della presenza di pesticidi<br />
in polline e api. Inoltre, abbiamo stipulato<br />
un contratto con l’azienda Chelab<br />
della multinazionale Mérieux NutriSciences<br />
Corporation, presente in 24 paesi, con 100<br />
laboratori e 7 mila dipendenti, che mira a<br />
proteggere la salute dei consumatori in tutto<br />
il mondo e offre una vasta gamma di<br />
servizi analitici e di consulenza per prodotti<br />
alimentari, ambientali, agrochimici, di consumo,<br />
cosmetici e farmaceutici”, conclude<br />
Fiorani.<br />
I ricercatori Enea stanno collaborando anche<br />
con altre due aziende in materia di antisofisticazione:<br />
Orsell, un’azienda di distribuzione<br />
di prodotti per l’alimentazione<br />
zootecnica, e Tecnoalimenti, un consorzio<br />
di ricerca tecnico-scientifica e per l’innovazione<br />
nell’industria agroalimentare, costituito<br />
da 31 imprese, che rappresentano circa<br />
il 12% delle vendite del settore in Italia, con<br />
la partecipazione del Fondo Ricerca<br />
Applicata del MIUR.<br />
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