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I Quaderni di WineCouture Ottobre / 2023

I Quaderni di WineCouture sono monografie, disponibili gratuitamente al pubblico nel loro formato cartaceo presso le enoteche dell'associazione Vinarius, dedicate a una tipologia specifica, a un particolare momento di consumo o a un’area di produzione, che si pone l’obiettivo di fornire ai consumatori una “guida all’acquisto” e alla conoscenza delle etichette disponibili sul mercato, mediante il racconto delle stesse e delle cantine che le producono.

I Quaderni di WineCouture sono monografie, disponibili gratuitamente al pubblico nel loro formato cartaceo presso le enoteche dell'associazione Vinarius, dedicate a una tipologia specifica, a un particolare momento di consumo o a un’area di produzione, che si pone l’obiettivo di fornire ai consumatori una “guida all’acquisto” e alla conoscenza delle etichette disponibili sul mercato, mediante il racconto delle stesse e delle cantine che le producono.

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Photo: Marcello Brunetti<br />

Lo Champagne è quin<strong>di</strong> un’Appellation d’origine<br />

Controlée. L’Aoc, paragonabile all’italiana Doc, è una<br />

certificazione francese che tutela il prodotto in base alla<br />

zona <strong>di</strong> origine e ad alcune tecniche che si<br />

attuano per la sua produzione.<br />

È possibile produrre Champagne<br />

utilizzando sette vitigni. I tre<br />

principali, quelli più utilizzati, sono<br />

Chardonnay, Pinot Noir e Meunier:<br />

questi rappresentano più del 99% del<br />

totale degli ettari vitati in Champagne. Gli altri<br />

quattro sono vitigni, invece, meno utilizzati,<br />

cosiddetti “storici” o<br />

“minori”, e sono: Arbanne,<br />

Pinot Gris, Petit Meslier e<br />

Pinot Blanc.<br />

Lo Champagne può essere<br />

prodotto solo con uve della<br />

stessa annata, viene detto<br />

“millésimé” e in etichetta è in<strong>di</strong>cato l’anno,<br />

oppure “sans année”, ovvero con uve <strong>di</strong> più<br />

annate. Poi la bollicina francese più amata può<br />

essere figlia <strong>di</strong> un assemblaggio <strong>di</strong> più vitigni o può essere<br />

un mono-vitigno, composto cioè da un solo vitigno. In<br />

questo caso si parla <strong>di</strong> “Blanc de Blancs”, vino bianco<br />

prodotto da uve a bacca bianca (Chardonnay oltre ai<br />

quattro vitigni minori), o <strong>di</strong> “Blanc de Noirs”, vino bianco<br />

prodotto da uve a bacca nera (Pinot Noir e Meunier).<br />

Le uve in Champagne devono essere obbligatoriamente<br />

vendemmiate a mano. Dopo la raccolta, i grappoli<br />

vengono pressati per la produzione del mosto, che non<br />

è nient’altro che un succo d’uva. Quest’ultimo per<br />

<strong>di</strong>ventare Champagne deve poi subire due processi <strong>di</strong><br />

fermentazione (due più uno “facoltativo” in realtà, fra<br />

poco capirete cosa si<br />

intende) secondo quello<br />

che è definito “Metodo<br />

Classico” o “Méthode<br />

Champenoise” o<br />

“Méthode Tra<strong>di</strong>tionelle”.<br />

La prima fermentazione, o<br />

fermentazione alcolica, è il<br />

processo attraverso cui i lieviti<br />

trasformano gli zuccheri<br />

presenti nel mosto in alcool etilico<br />

(e CO2 che però non viene “trattenuta”). A valle della<br />

fermentazione il mosto <strong>di</strong>venta vino. Si tratta <strong>di</strong> un vino<br />

fermo, senza bolle. Questo vino fermo, se imbottigliato<br />

definitivamente, è il cosiddetto “Coteaux Champenois”<br />

(un’altra Aoc della stessa Regione) che negli ultimi anni<br />

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