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Sicherheit 2012 - Center for Security Studies (CSS) - ETH Zürich

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Riassunto del sondaggio «Sicurezza <strong>2012</strong>»<br />

contrari all’abolizione agli estremi della scala di preferenze. Recuperano nuovamente<br />

terreno, invece, le categorie intermedie, caratterizzate da un’approvazione moderata.<br />

Ruolo sociale dell’esercito: quando si tratta di definire se, dal punto di vista sociale,<br />

l’esercito sia centrale, un male necessario o un’istituzione da abolire, il 45% (+1%) dei<br />

cittadini opta per la definizione di «male necessario». Seguono coloro che ritengono<br />

che l’esercito rivesta un ruolo centrale in Svizzera e che lo giudicano positivamente<br />

(39%, –3%). Per il 16% (+4%) degli intervistati, invece, l’esercito potrebbe essere<br />

abolito. Rispetto all’anno scorso, l’atteggiamento nei confronti del ruolo sociale<br />

dell’esercito è mutato in misura irrisoria, ma statisticamente significativa.<br />

Soddisfazione nei confronti dell’esercito: quest’anno è stata rilevata per la seconda<br />

volta la soddisfazione nei confronti dell’attività svolta dall’esercito. Su una scala da<br />

1 a 10, con 1 indicante «assolutamente non soddisfatto» e 10 «molto soddisfatto»,<br />

l’Esercito svizzero ha ottenuto un punteggio medio di 6.17. Rispetto al 2011, la<br />

soddisfazione nei confronti dell’operato dell’esercito è rimasta costante.<br />

Esercito di milizia ed esercito di professionisti: la popolazione svizzera è divisa da<br />

oltre un decennio sulla questione della struttura del servizio militare. Attualmente<br />

l’esercito di milizia (52%, +4%) è leggermente in vantaggio, in fatto di consensi,<br />

rispetto all’esercito di professionisti (43%, ±0%). Nel mese di gennaio del 2011, il<br />

numero di cittadini favorevoli a un esercito di milizia era significativamente meno<br />

elevato. In confronto agli anni precedenti, nel <strong>2012</strong> si evidenzia un incremento rispetto<br />

alla norma della percentuale di intervistati che è riuscita a rispondere a questa<br />

domanda. Nell’arco degli anni, i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni, ossia il<br />

gruppo di persone soggette a obbligo militare, tendono a sostenere maggiormente<br />

l’esercito di professionisti rispetto al resto della popolazione. Nel <strong>2012</strong> si è osservato<br />

un allineamento in tal senso tra la fascia d’età dei 18 – 29 anni e quella dei 30 – 59<br />

anni. A partire dai 60 anni d’età, invece, si tende a preferire un esercito di milizia<br />

rispetto alle altre categorie demografiche.<br />

Spese per la difesa: nel <strong>2012</strong>, il 46% (+8%) dei cittadini aventi diritto di voto considera<br />

le spese per la difesa adeguate, mentre il 44% (+5%) ne auspica una riduzione. Il 7%<br />

(–9%), infine, è favorevole a un incremento del budget. L’atteggiamento nei confronti<br />

delle spese per la difesa è cambiato drasticamente nel corso degli ultimi<br />

tre anni. Dopo il 2009 si è assistito a un marcato indebolimento della pressione<br />

pubblica sui tagli nel settore della difesa, mentre nel <strong>2012</strong> si osserva nuovamente<br />

un atteggiamento più critico nei confronti delle spese per la difesa. Se da un lato<br />

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