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Malati e senza fissa dimora

Numero 57 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno

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TERRITORIO Domenica 11 marzo 2012<br />

Anche l’acquedotto romano nel degrado tra sporcizia e rischio crolli: l’allarme dei cittadini<br />

Una storia di ordinario degrado,<br />

ambientata nel cuore della vecchia<br />

Napoli. Lì dove la cultura è costretta<br />

a rivelare il suo volto ferito, a<br />

causa dell’abbandono, anche la<br />

sicurezza dei cittadini non è più<br />

garantita come diritto.<br />

Accade a via Ponti Rossi, l’arteria<br />

lunga quasi 2,5 chilometri che congiunge<br />

le zone di Capodimonte e<br />

dell’Arenaccia. Un’area nota fin dai<br />

tempi antichi per la fertilità dei<br />

suoi terreni, e per questo destinata<br />

all’agricoltura.<br />

I segni dell’insediamento romano<br />

sono tutt’oggi visibili nel tratto di<br />

acquedotto risalente al I secolo<br />

d.C. da cui la strada prende il<br />

nome. La struttura di epoca claudia,<br />

in tufo e laterizi rossi, è divenuta<br />

il simbolo dell’incuria che<br />

caratterizza l’intero territorio.<br />

I caratteristici archi che dominano<br />

il tratto stradale versano infatti in<br />

un grave stato di decadimento, tra<br />

«Abbiamo le mani<br />

legate».<br />

Così Giuliana Di<br />

Sarno, presidente<br />

del Consiglio municipale<br />

Stella - San<br />

Carlo all’Arena,<br />

spiega i mancati<br />

interventi per la<br />

messa in sicurezza<br />

e la riqualificazione<br />

di via Ponti Rossi. «Il regolamento delle<br />

municipalità varato nel 2005 - spiega Di<br />

Sarno - classifica la strada come principale.<br />

L’esecuzione dei lavori, quindi, è di<br />

competenza del Comune di Napoli».<br />

Le opere rientrano in un progetto C.o.r.<br />

per il quale sono stati stanziati 10 milioni<br />

di euro, ma il finanziamento è stato bloccato<br />

dalla Regione Campania. «Le ditte<br />

aggiudicatarie dell’appalto non ricevono<br />

soldi da 4 anni, per questo i lavori sono<br />

sospesi» prosegue il presidente, che sullo<br />

stato di abbandono dell’acquedotto roma-<br />

Ponti Rossi, crisi nera<br />

Strade dissestate e as<strong>senza</strong> di marciapiedi<br />

Soldi congelati alla Regione, lavori mai finiti<br />

erbacce ed immondizia, con rischi<br />

per la tenuta statica.<br />

A testimoniarlo, la pre<strong>senza</strong> di<br />

alcune impalcature risalenti al<br />

periodo del post-terremoto. La<br />

mano dei vandali ha distrutto<br />

anche le panchine di recente<br />

costruzione: unico segno di<br />

modernità, eccezion fatta per gli<br />

edifici di natura residenziale.<br />

Ma a preoccupare maggiormente è<br />

la viabilità. Una vera e propria<br />

emergenza, quella denunciata dai<br />

residenti: i lavori di manutenzione<br />

e messa in sicurezza della strada,<br />

iniziati un anno fa, non sono mai<br />

stati portati a termine.<br />

I fondi stanziati dalla Comunità<br />

europea, che dovrebbero essere<br />

«SBLOCCARE I FONDI SUBITO»<br />

La preoccupazione<br />

del presidente<br />

della Municipalità<br />

no denuncia un incredibile paradosso.<br />

«Gli archi sono considerati un bene storico<br />

dalla Soprintendenza, ma quest’ultima<br />

si oppone alla rimozione dei sampietrini,<br />

in quanto l’asfalto guasterebbe la coerenza<br />

del territorio» dichiara Di Sarno, che<br />

sottolinea come nessun intervento di<br />

manutenzione è stato previsto in questi<br />

anni, nonostante le pressioni della municipalità,<br />

e le continue denunce di uno<br />

stato d’emergenza che è sotto gli occhi di<br />

tutti. «La Soprintendenza intende tutelare<br />

un bene della comunità: ma come, se l’acquedotto<br />

crolla?».<br />

erogati dalla Regione Campania,<br />

sono infatti congelati nei forzieri di<br />

palazzo Santa Lucia.<br />

Per l’ex acquedotto esiste un progetto<br />

della Soprintendenza, che<br />

prevede lo stanziamento di oltre<br />

un milione di euro per gli interventi<br />

di riqualificazione urbana. Il<br />

ministero ai Beni Culturali, tuttavia,<br />

non ha mai approvato il piano.<br />

Vittime del continuo rimpallo istituzionale,<br />

i cittadini: preoccupati<br />

per l’incolumità propria e dei<br />

rispettivi familiari. Circolare in<br />

auto e soprattutto a piedi è diventato<br />

infatti rischiosissimo. Donne,<br />

anziani e diversamente abili sono<br />

costretti a fare lo slalom tra le macchine<br />

in movimento e quelle in<br />

sosta selvaggia, che occupano<br />

entrambi i lati della strada, vista<br />

anche l’as<strong>senza</strong> di paletti.<br />

I vigili urbani sono assenti, ed il<br />

mancato rifacimento della segnaletica<br />

orizzontale e verticale è causa<br />

di frequenti ingorghi, ma anche di<br />

tragici incidenti, in una zona densamente<br />

abitata, per la pre<strong>senza</strong> di<br />

scuole, palestre e attività commerciali.<br />

Nell’ultimo anno, due passanti<br />

sono stati investiti dagli autobus<br />

in transito: l’ultimo episodio ha<br />

visto coinvolta un’anziana signora,<br />

poco prima di Natale.<br />

Strisce pedonali dipinte e subito<br />

cancellate, pavimentazione dissestata,<br />

totale as<strong>senza</strong> di marciapiedi:<br />

sono questi alcuni tra gli elementi<br />

19<br />

che compongono un quadro d’insicurezza<br />

e degrado inaccettabile.<br />

Ad aggravarlo, paradossalmente,<br />

hanno contribuito i lavori di<br />

manutenzione. Dopo la chiusura<br />

del cantiere, infatti, la sede stradale<br />

non è stata ripulita dal sabbione e<br />

dal pietrisco avanzati.<br />

Le caditoie pluviali, otturate da<br />

anni, non garantiscono un adeguato<br />

sistema di drenaggio: l’acqua<br />

piovana rimane così in superficie e,<br />

mescolandosi alla ghiaia, costituisce<br />

un ulteriore fonte di pericolo<br />

per quanti si muovono a piedi o in<br />

auto.<br />

Tra i cittadini cresce l’esasperazione,<br />

mentre via Ponti Rossi muore<br />

soffocata dalla sporcizia e dall’abbandono.<br />

Pagina a cura di<br />

SIMONE SPISSO<br />

RENATO<br />

«Stop a sosta<br />

selvaggia»<br />

CARLO<br />

«Dove sono<br />

i vigili?»<br />

SALVATORE<br />

« Un inferno<br />

da 40 anni»<br />

IMMACOLATA<br />

«Vogliamo<br />

sicurezza»<br />

GIANLUCA<br />

«Alto rischio<br />

di incidenti»<br />

Renato Cirillo,<br />

vigile del fuoco,<br />

guida la<br />

protesta dei<br />

residenti di<br />

via Ponti Rossi:<br />

«Dopo la<br />

rimozione del<br />

cantiere la situazione<br />

è peggiorata. Non c’è<br />

stato il <strong>fissa</strong>ggio definitivo dei<br />

sampietrini con la pece catramata<br />

- spiega - e i cubetti sono saltati<br />

in diversi tratti. Chiediamo lo<br />

sgombero dalle auto in sosta selvaggia,<br />

e la realizzazione di<br />

nuovi marciapiedi con paletti,<br />

per consentire ai pedoni di circolare<br />

<strong>senza</strong> il rischio di essere investiti,<br />

come purtroppo è già successo».<br />

Manca un servizio di pulizia<br />

stradale: «La spazzatura comune,<br />

ma anche altri rifiuti speciali<br />

giacciono in strada per giorni».<br />

Carlo Ballerino,<br />

imprenditore,<br />

sottolinea<br />

la situazione<br />

di profondo<br />

degrado<br />

in cui versa<br />

l’ex acquedotto<br />

romano di<br />

via Ponti Rossi: «Gli archi necessitano<br />

di un urgente restauro, e<br />

tutta l’area circostante dovrebbe<br />

essere riqualificata. Sulla sommità<br />

della struttura ci sono<br />

erbacce e radici invadenti che<br />

potrebbero determinare crolli.<br />

Inoltre - prosegue - gli archi sono<br />

danneggiati in più punti dai<br />

camion che vi si incastrano<br />

durante il passaggio, poiché<br />

manca la segnaletica stradale e i<br />

vigili urbani sono assenti. L’intera<br />

struttura rischia di crollare.<br />

Servono interventi d’urgenza».<br />

Salvatore<br />

B o e r i o ,<br />

imprenditore,<br />

è uno dei residenti<br />

“storici”<br />

di via Ponti<br />

Rossi: «Abito<br />

qui dal 1971,<br />

ed è sempre<br />

stato un inferno. Gli ingorghi<br />

stradali sono all’ordine del giorno<br />

e l’inquinamento, sia acustico che<br />

ambientale, ha superato i livelli<br />

di guardia». La pre<strong>senza</strong> sulla<br />

sede stradale del sabbione e del<br />

pietrisco, avanzati dopo i lavori<br />

di manutenzione, hanno peggiorato<br />

la viabilità: «La scorsa settimana<br />

ho assistito al ribaltamento<br />

di un’auto. Abbiamo chiesto<br />

alla polizia municipale un maggior<br />

presidio, ma ci hanno risposto<br />

che le auto sono poche e non<br />

hanno i soldi per la benzina».<br />

Immacolata<br />

Sigillo è una<br />

casalinga. La<br />

sua preoccupazione<br />

è rivolta<br />

in primo<br />

luogo alla sicurezza<br />

di anziani<br />

e bambini:<br />

«Non ci sono marciapiedi, e le<br />

macchine sostano su entrambi i<br />

lati della strada. Non abbiamo<br />

neanche una fermata dell’autobus,<br />

per cui siamo costretti a<br />

camminare e ad aspettare l’arrivo<br />

dei pullman in mezzo alla strada.<br />

In questa zona vivono molti<br />

ragazzi e pensionati, c’è un centro<br />

di riabilitazione per disabili, ma<br />

anche scuole e chiese». Quella dei<br />

cittadini è una battaglia di<br />

civiltà: «Non chiediamo abbellimenti<br />

e decorazioni, ci interessa<br />

solo la sicurezza».<br />

Gianluca<br />

Cameretti,<br />

operaio, è padre<br />

di tre<br />

bambini, e vive<br />

quotidianamente<br />

i rischi<br />

per la circolazione<br />

in<br />

via Ponti Rossi: «Il pericolo di<br />

essere investiti dalle auto o dai<br />

camion è altissimo. Infatti prendo<br />

la macchina anche per gli spostamenti<br />

più brevi, come fare la<br />

spesa o accompagnare i miei figli<br />

a scuola. Anche mia moglie è<br />

stata costretta a prendere la<br />

patente, perché attraversare la<br />

strada con la carrozzina era<br />

impossibile. La pavimentazione<br />

in cubetti è sconnessa in molti<br />

punti, ci sono buche molto ampie.<br />

Anche le caditoie della fognatura<br />

sono otturate da anni».

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