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Malati e senza fissa dimora

Numero 57 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno

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PRIMO PIANO Domenica 11 marzo 2012<br />

Già dal prossimo anno scolastico sono previsti 151 istituti in meno in Campania<br />

Minori autonomie e carenze nel personale: le difficoltà causate dal dimensionamento<br />

Per chi suona la campanella<br />

7<br />

Se dovessimo usare lo stesso<br />

sistema di valutazione, la scuola<br />

pubblica italiana probabilmente<br />

sarebbe rimandata a settembre.<br />

Almeno dal punto di vista di<br />

infrastrutture e servizi.<br />

È questa l’opinione di chi ogni<br />

giorno nella scuola ci lavora e ci<br />

studia, alle prese con mille difficoltà:<br />

aule sovraffollate, materiale<br />

scolastico mancante, edifici<br />

vecchi e non a norma sono<br />

solo alcuni dei più visibili problemi<br />

che penalizzano l’istruzione<br />

pubblica in Italia. Basta<br />

pensare che nella penisola più<br />

del 40% delle scuole sono situate<br />

in zone a rischio sismico,<br />

circa il 10% in aree soggette al<br />

dissesto idrogeologico e il 7,54%<br />

si trovano nelle vicinanze di un<br />

vulcano. Nonostante i rischi,<br />

più del 60% degli edifici scolastici<br />

sono stati costruiti prima<br />

del 1974, cioè quando le norme<br />

antisismiche non erano ancora<br />

in vigore.<br />

Il momento di crisi si riflette<br />

anche nella difficoltà per gli enti<br />

locali di garantire lo standard di<br />

alcuni servizi fondamentali: le<br />

mense scolastiche sempre più<br />

esternalizzate (le cucine interne<br />

alla scuola sono ormai solo<br />

intorno al 21%); la costante<br />

diminuzione del servizio di<br />

scuolabus, ormai presente nei<br />

capoluoghi di provincia solo per<br />

circa un 32% di scuole; della<br />

scarsa pre<strong>senza</strong> di piste ciclabili,<br />

giardini, poco sopra il 70%, e<br />

strutture per lo sport, di cui<br />

quasi metà delle scuole ne sono<br />

sprovviste.<br />

La situazione è ancora più problematica<br />

al Sud dove, in media,<br />

una scuola su due necessita<br />

d’interventi di manutenzione<br />

urgenti e metà degli edifici si<br />

trova in aree a rischio sismico.<br />

Secondo il rapporto Ecosistema<br />

Scuola 2011di Legambiente,<br />

quasi la metà degli edifici scolastici<br />

in Campania avrebbe bisogno<br />

di interventi urgenti di<br />

manutenzione.<br />

Il nuovo anno scolastico porterà<br />

diverse novità, non tutte positive.<br />

Verrà infatti messo in atto il<br />

piano di dimensionamento previsto<br />

dalla legge n. 111 del 2011:<br />

già da settembre, 151 tra scuole<br />

dell’infanzia, primaria e secondaria<br />

di primo grado, perderanno<br />

l’autonomia e verranno<br />

accorpati in istituti comprensivi.<br />

In tutte le province della<br />

regione, la diminuzione degli<br />

istituti porterà come conseguenza<br />

diretta l’esubero di personale:<br />

se prima c’era un preside<br />

a gestire ogni scuola, dall’anno<br />

prossimo ce ne sarà uno per due<br />

o anche tre istituti.<br />

Meno presidi, meno istituti ma<br />

molti più alunni: il Ministero<br />

dell’Istruzione ha provveduto a<br />

innalzare il numero degli studenti<br />

creando le cosiddette<br />

“classi pollaio”. Dai 26 alunni<br />

per aula previsti dalla legge sulla<br />

prevenzione degli incendi il<br />

numero sale a 29 nella scuola<br />

materna, a 27 nella scuola primaria<br />

e a 30 in quella secondaria<br />

di primo e secondo grado.<br />

L’accorpamento porterà anche a<br />

una perdita di autonomie: i<br />

maggiori tagli si registreranno a<br />

Napoli e provincia, che rinunceranno<br />

a 57 strutture contro le<br />

38 di Salerno e le 27 di Caserta;<br />

meno drastico il passaggio ad<br />

Avellino, con 15 istituti in meno<br />

e a Benevento, con 14. Lo scopo<br />

è raggiungere alla fine del triennio<br />

2012-2014 quota 285 scuole,<br />

prevista dal ministero della<br />

Pubblica Istruzione.<br />

La Regione, fa sapere l’assessore<br />

regionale all’Istruzione ed Edilizia<br />

scolastica Caterina Miraglia,<br />

si impegnerà a rendere l’applicazione<br />

della legge meno<br />

traumatica: è già stato stanziato<br />

un milione di euro per potenziare<br />

il servizio scuolabus per i<br />

comuni che hanno approvato il<br />

dimensionamento.<br />

Tagli sofferti ma necessari alla<br />

Regione per poter recuperare lo<br />

svantaggio accumulato nei confronti<br />

delle altre, che hanno già<br />

fatto importanti operazioni di<br />

accorpamento e di riorganizzazione<br />

della rete scolastica.<br />

Pagina a cura di<br />

MARINA CAVALIERE<br />

ELENA CHIARA LIGUORI<br />

Il preside Diamante Marotta<br />

«Troppi tagli<br />

meno servizi»<br />

Quanto è difficile essere un<br />

dirigente scolastico ai<br />

tempi della crisi? Quali<br />

sono le problematiche da<br />

affrontare ogni giorno? E<br />

quali sono le prospettive<br />

per la scuola? Siamo andati<br />

a chiederlo a Diamante<br />

Marotta, preside del liceo<br />

“Federico Quercia” di<br />

Marcianise.<br />

Quali sono i cambiamenti<br />

previsti per il prossimo<br />

anno scolastico?<br />

In base alla legge 111/2011,<br />

in Campania sono previsti<br />

151 accorpamenti solo nel<br />

primo anno del triennio<br />

2012-2014. Negli anni<br />

seguenti il dimensionamento<br />

sarà ancora più duro<br />

perché il numero degli istituti<br />

accorpati aumenterà.<br />

Come si traduce questa<br />

riforma in termini di perdita<br />

di posti di lavoro?<br />

In Campania se ne sono<br />

persi già 2mila. Solo nella<br />

provincia di Caserta, ce ne<br />

saranno 300 in meno tra<br />

docenti e personale ATA.<br />

La situazione si prospetta<br />

abbastanza critica, anche<br />

perché noi abbiamo già<br />

tante classi in esubero.<br />

Senza contare il dramma<br />

dei soprannumerari della<br />

scuola primaria che, nonostante<br />

i pensionamenti, non<br />

riusciranno a essere assunti.<br />

E le conseguenze per gli<br />

alunni?<br />

Anche loro subiranno gli<br />

effetti di questa riforma:<br />

nelle scuole stanno diminuendo<br />

i servizi, a partire da<br />

quelli legati alla sicurezza,<br />

alla vigilanza e agli aspetti<br />

igienico-sanitari. In Campania,<br />

inoltre, è stato tagliato<br />

il tempo prolungato: questo<br />

significa perdere docenti<br />

di lingua straniera, laboratori<br />

e assistenti tecnici, che<br />

sono diventati tutti soprannumerari.<br />

Queste difficoltà<br />

costringono talvolta i dirigenti<br />

scolastici a guidare più<br />

plessi o talvolta addirittura a<br />

chiuderli.<br />

Qualche caso da raccontarci?<br />

Emblematica è la vicenda di<br />

una scuola di Caserta dove<br />

c’è un solo collaboratore<br />

scolastico in organico. Un<br />

giorno si è messo in malattia<br />

e gli alunni sono entrati<br />

a scuola con un’ora di ritardo<br />

perché non c’era nessuno<br />

ad aprire i cancelli.<br />

«Un Paese come il nostro<br />

non può pensare di svilupparsi<br />

tagliando l’istruzione,<br />

creando una forbice tra le<br />

regioni». Rosalba Visone,<br />

segretario generale Cisl<br />

Scuola, su questo punto<br />

non ammette eccezioni. La<br />

sua posizione decisa nasce<br />

dalla convinzione che l’istruzione<br />

nel nostro Paese<br />

necessita di essere tutelata<br />

anziché di subire ulteriori<br />

penalizzazioni.<br />

Come reagite alla riforma?<br />

Per noi è come un boomerang.<br />

Nella scuola noi cerchiamo<br />

di trasmettere ai<br />

ragazzi una formazione<br />

intesa come etica, coerenza<br />

e rispetto delle regole, ma<br />

se viviamo in un contesto<br />

in cui le regole non vengono<br />

applicate non andremo<br />

lontano. Bisogna stabilizzare<br />

l’istruzione sul territorio.<br />

Quali saranno i cambiamenti<br />

per gli istituti superiori?<br />

Le trasformazioni per le<br />

scuole superiori in realtà<br />

sono già in atto. La novità<br />

sta nelle duplicazione di<br />

indirizzi all’interno di uno<br />

stesso istituto, cioè nell’aumento<br />

di corsi di studio,<br />

Rosalba Visone, CISL Scuola<br />

«Ci vuole<br />

qualità»<br />

perdendo così la peculiarità<br />

di ciascuno e creando difficoltà<br />

ai dirigenti scolastici<br />

nel gestire plessi così eterogenei<br />

e ampi.<br />

Chi pagherà maggiormente<br />

i danni del dimensionamento?<br />

Questa riforma è stata pensata<br />

<strong>senza</strong> una giusta distribuzione<br />

sul territorio sia dal<br />

punto di vista strutturale sia<br />

dal punto di vista del personale.<br />

Quindi questo andrà a<br />

gravare soprattutto sugli<br />

alunni, che pagheranno lo<br />

scotto di una norma dettata<br />

esclusivamente dall’esigenza<br />

di tagliare guardando solo<br />

alle cifre del bilancio.<br />

Quali impegni vi assumente<br />

come sindacato?<br />

Abbiamo già dimostrato<br />

alla Regione il nostro disaccordo,<br />

ma allo stesso<br />

tempo vogliamo applicare<br />

la legge nella maniera<br />

meno traumatica. In particolare<br />

cercheremo di<br />

non far accorpare istituti<br />

sottodimensionati, per<br />

evitare l’esubero di numerosi<br />

dirigenti scolastici.

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